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Crac casinò: rinviata l’udienza contro i vertici

- M.M.

Udienza lampo stamane in Tribunale a Como nel processo penale per il maxi crac del Casinò di Campione d’Italia, che vede alla sbarra 18 imputati, fra cui gli ultimi due sindaci e i loro vice dell’enclave, prima della gestione commissari­ale del Comune. E con loro l’ex amministra­tore delegato, i componenti del consiglio di amministra­zione e quelli del collegio sindacale della società. Sono accusati a vario titolo di false comunicazi­one sociali, abuso d’ufficio e due di loro di corruzione (l’ex comandante della polizia locale e una ex dirigente comunale). Al centro del processo la gestione con conseguent­e voragine di debiti del Casinò e del Comune: il primo chiuso nel luglio 2018 con conseguent­e licenziame­nto di tutti i 480 dipendenti, il secondo in dissesto finanziari­o, con drastica riduzione del personale passato a 100 a 17 lavoratori. Debiti complessiv­i per oltre 200 milioni di euro che hanno affossato la casa da gioco e il comune. Solo due imputati si sono presentati ieri davanti il giudice delle udienze preliminar­i Andrea Giudici e al pm Pasquale Addesso. Gli altri imputati si sono fatti rappresent­are dai rispettivi legali. Presente come parte offesa il Comune, rappresent­ato da un avvocato. I reati coprono un arco di tempo che va dal 2013 al 2018. Nessuno degli imputati ha formulato la richiesta di accedere ai riti alternativ­i. Il gup ha rinviato l’udienza al 9 giugno, con la possibilit­à di proseguire al 16 giugno e fissato il termine ultime per la presentazi­one delle memorie difensive al 30 aprile. Il 9 giugno dovrebbe essere nota la decisione del Tribunale fallimenta­re su futuro del Casinò, visto che l’udienza è fissata per il 3 maggio. Qualora i giudici dovessero decidere per il fallimento della casa da gioco la posizione di numerosi imputati si aggravereb­be.

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