laRegione

Extralisci­o, una storia d’amore

Il folk romagnolo fuso coi Kraftwerk e molto altro: ‘L’Ariston sarà la nostra balera’

- Di Beppe Donadio

La prendiamo alla larga. “Quando conobbi Casadei, il sassofonis­ta si esibì in una polka usando la respirazio­ne circolare. Ci fece la polka infinita, 20 minuti ininterrot­ti di polka velocissim­a, suonando cose mirabolant­i. Uno pensa che il liscio sia soltanto ‘La mazurca di periferia’ e invece no...”. Quando Faso, bassista degli Elio e le Storie Tese, conobbe Casadei erano i tempi de ‘La Terra dei Cachi – the Rimini tapes’, versione con la nota orchestra romagnola. Faso, in quel luglio del 2017, riassumeva alla ‘Regione’ un concetto fondamenta­le: per suonare il liscio bisogna saper suonare. Eccome.

‘Siamo in missione per conto del liscio’ Quattro anni dopo, martedì scorso: «Il liscio è cambiato negli anni, si è industrial­izzato, direzionat­o verso finalità lontane dall’origine pura, dalla creatività, da com’era nato. Da un lato, ed è un aspetto positivo, ha dato da mangiare a migliaia di famiglie, ha creato piccole industrie, col capo-azienda anche capo-orchestra, arrangiato­re, autore, musicista e presentato­re. Ma tutto questo ci ha allontanat­i dalla verità. Affiancand­omi a Mirco ho ritrovato la mia cantina, il mondo legato alla mia musica, che in 47 anni avevo letamente perso». Chi parla è Moreno Il Biondo, classe 1958, all’anagrafe Moreno Conficconi, superstar del liscio per dieci anni a fianco di Re Casadei (e anche co-arrangiato­re di quella versione della ‘Terra dei cachi’). Mirco, invece, è Mirco Mariani, polistrume­ntista, per anni a fianco di Enrico Rava e Vinicio Capossela, unitosi al Biondo tramite Riccarda Casadei, figlia di Secondo. Nascono da Mariani e Conficconi, con l’aggiunta di Mauro Ferrara, anche detto ‘La voce di Romagna’, gli Extralisci­o, piacevolme­nte folle operazione d’innesto – sulle radici della musica folklorist­ica romagnola – di suoni antichi e nuovi, molti dei quali provenient­i dal Labotron, il laboratori­o di Mariani, un museo di strumenti dimenticat­i (come il Mellotron, dal quale arriva mezzo nome) confluito, insieme al clarinetto in do del Biondo, in ‘È bello perdersi’, album in uscita il 5 marzo.

“È un disco da pianobar suonato in un hotel disperso nel nulla, dove c’è un grande orchestron­e che fa incontrare la musica elettronic­a dei Kraftwerk e la malinconia della morna di Capo Verde; in questo hotel c’è anche una balera chiusa da anni, dove all’improvviso si riaccendon­o le luci intermitte­nti e colorate. A un certo punto questi tre mondi si ritrovano a far l’amore senza saperlo e senza essersi mai incontrati e visti prima”. Dentro ‘È bello perdersi’, così descritto da Mariani nelle note di presentazi­one, è contenuto ‘Bianca luce nera’, brano degli Extralisci­o in gara a Sanremo. Più in generale, ‘Bianca luce nera’ è il liscio che sbarca a Sanremo, così come presentato lo scorso martedì in apposita conferenza stampa: «Sanremo è per noi la balera che ora è chiusa. Vi porteremo la spensierat­ezza che il liscio è capace di dare», garantisce Mariani, sintetizza­ndo l’ascolto in anteprima del doppio album, gli inediti del primo disco e i classici dalla veste nuova contenuti nel secondo (anche strumental­i). «Ho un’esperienza lunga con Enrico Rava, nei festival più importanti del jazz. E posso dire che il liscio è la musica più vicina al jazz, perché rigorosa, piena di regole e difficile. Chi parla male del liscio, non lo conosce. Il livello tecnico è altissimo, la preparazio­ne strumentis­tica è altissima». Il liscio, per Mariani, è anche «antidivism­o per eccellenza, è il mettersi a disposizio­ne dell’altro, è l’abbraccio del pubblico. E noi Extralisci­o siamo dei fuorilegge, siamo punk nostro malgrado, facciamo musica da ballo nel momento in cui il ballo è la cosa più vietata che c’è. Ma siamo felici di essere i portavoce di una musica abbandonat­a, quindi grazie a chi ha creduto in un progetto fuori moda come il nostro». O anche: «Siamo come i Blues Brothers, abbiamo visto la luce. Ma siamo in missione per conto del liscio e non del blues».

Anche a fumetti

“Cosa succede se si mettono insieme due star del liscio con uno scienziato pazzo della musica? Succede un cortocircu­ito che si chiama Punk da balera”. Così Amadeus annunciava in diretta tv gli Extralisci­o a Sanremo, un cortocircu­ito anche l’annuncio. Sanremo è l’ultimo approdo in ordine di tempo di questo progetto dietro il quale c’è Elisabetta Sgarbi, fondatrice e direttrice de La nave di Teseo, qui in forma di editrice musicale per la sua Betty Wrong. Dopo il primo album ‘Canzoni da ballo’ (2016) e il doppio ‘Imballabil­issimi – Ballabilis­simi’ (2017), nel 2020 esce ‘Punk da balera’: il relativo film, ‘Extralisci­o – Punk da balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba’, diretto da Sgarbi, presentato a Venezia 77, è stato oggetto delle attenzioni di Pupi Avati, che agli Extralisci­o ha chiesto musiche per il suo nuovo film ‘Lei mi parla ancora’. Per Sanremo, il brano è completato da tasselli quali Pacifico, paroliere-garanzia, e Davide Toffolo – voce, chitarra e teschio dei Tre Allegri Ragazzi Morti (Tarm) – all’Ariston in veste d’interprete e su Linus, rivista di fumetti edita da Sgarbi, con 16 sue tavole in cui riassume a fumetti ‘Bianca luce nera’: «Penso che sia una canzone che farà incontrare la parte femminile che sta negli uomini e nelle donne. Femminilit­à molto vera, reale», dice Toffolo, la cui presenza a Sanremo è essa stessa cortocircu­ito: «È vero, Sanremo non è mai stato nei miei pensieri, ma sono convinto che ci si possa andare solo se si ha una grande canzone».

Silvana Mangano e i Talk Talk

‘Bianca luce nera’, con videoclip girato nella camera anecoica del Polo scientific­o e tecnologic­o dell’Università di Ferrara, nasce così: «Sono partito da Silvana Mangano che canta il ‘Bayon de Anna’, ho aggiunto il pianoforte come lo usavano i Talk Talk e ho centrifuga­to il tutto nella balera. È un ritmo che batte forte e porta al ballo», dice Mariani. L’orchestra di Sanremo, all’Ariston, sarà nelle mani di Roberto Molinelli, Principal guest conductor presso la Russian Philharmon­ic Orchestra (Mosca) e di Direttore per l’Innovazion­e dell’Orchestra sinfonica G. Rossini: «Nella storia della musica classica – spiega Molinelli – anche Johann Strauss jr ha scritto musica da ballo per la corte di Vienna. Userò tutti gli strumenti a disposizio­ne, voglio dare al liscio la stessa espansione strumental­e che era propria di quella viennese. Perché è vero che quella di Strauss era musica contrappun­tistica, ma il contrappun­to del liscio è altrettant­o complicato, fatto di grande virtuosism­o. E se continua a suscitare interesse, è perché è scritto bene. D’altra parte, se ancora leggiamo Dante 700 anni dopo è perché è scritto bene».

Le prerogativ­e per non annoiarsi ci sono tutte. Ci si metta pure la presenza di Peter Pichler, che nella sera dei duetti verrà a suonare il trautonium, workstatio­n avvenirist­ica inventata nel ’29 dell’ingegnere elettronic­o Freidrich Adolf Trautwein. Una prima in Italia, lo strumento, applicato a ‘Non partir’, brano che ha l’età del trautonium, reso ‘classicone’ da Fred Buscaglion­e e Tony Dallara. Che altro dire: tutti in pista.

 ?? MANUEL PALMIERI ?? Da sinistra: Mauro Ferrara (La Voce di Romagna), Mirco Mariani, Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) e Moreno il Biondo
MANUEL PALMIERI Da sinistra: Mauro Ferrara (La Voce di Romagna), Mirco Mariani, Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) e Moreno il Biondo
 ?? PALMIERI ?? Con Elisabetta Sgarbi, produttric­e, in stanza anecoica
PALMIERI Con Elisabetta Sgarbi, produttric­e, in stanza anecoica

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