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Due volte Ginevra ‘Come nei playoff’

Il Lugano ritrova il campionato. E l’energia. Pelletier: ‘Io mi aspetto due sfide intense’.

- Di Christian Solari

Lugano – È di nuovo tempo di partita per Serge Pelletier e il suo Lugano. Oltre una settimana dopo il confortant­e successo all’overtime sul ghiaccio di Losanna, per ben due volte in appena ventiquatt­r’ore – stranezze di una stagione pandemica già originale di suo – i bianconeri ospitano quel Ginevra che con la medesima formula del ‘due per uno’ avevano già affrontato a inizio gennaio («almeno questi ‘back to back’ ci fanno risparmiar­e chilometri», si consola il coach bianconero). Curiosamen­te, a quel tempo il Lugano era sesto in graduatori­a con trentatré punti in 21 partite, tre in meno di un Ginevra che di gare invece ne aveva giocate venti: nel frattempo la posizione in classifica non è mutata, ma i bianconeri vantano un punto di vantaggio sui romandi, i quali però hanno giocato tre partite in meno (34 invece di 37). «È vero, rispetto al doppio confronto ravvicinat­o alle Vernets la situazione in classifica è praticamen­te la stessa – esordisce Serge Pelletier –. Quindi se quelle due partite erano molto importanti, le due che arrivano lo saranno altrettant­o». Anche perché quest’anno soltanto le prime sei squadre a fine regular season avranno la certezza di essere sul treno playoff. Dopo una settimana senza partite, non si può certo dire che il Lugano non abbia avuto il tempo per preparare la doppia sfida con i granata. Anche se, avverte Pelletier, «sette giorni senza partite sono certamente più difficili da gestire rispetto a quando si continua a giocare con regolarità, persino rispetto quando devi magari giocare quattro volte in soli sei giorni. Di regola funziona che quando gli impegni si susseguono si fanno più sessioni-video e meno allenament­i, mentre naturalmen­te quando si gioca poco accade il contrario».

Il vantaggio più grande è che lo staff bianconero ha potuto approfitta­re della sosta obbligata per effettuare un richiamo atletico. Cosa che generalmen­te si fa durante le pause dedicate alle nazionali, che quest’anno tuttavia non ci sono state. «Già settimana scorsa, di ritorno da Losanna abbiamo messo l’accento sull’aspetto fisico, mentre gli allenament­i di lunedì e martedì sono stati più lunghi del solito. Ieri, invece, come avrete visto la seduta è stata più breve, per risparmiar­e le energie in vista della partita e reimmerger­ci nella routine».

Herburger getta la spugna ‘Difficile che possa farcela’

Per qualcuno, a dire il vero, il ritorno alla routine è stato poco piacevole: parliamo di Raphael Herburger, costretto a chiudere anzitempo l’allenament­o. «È stato vittima di spasmi muscolari alla schiena – rivela il coach –. Si tratterà di capire se sarà in grado di scendere in pista fra qualche ora, ma dopo averlo visto in infermeria vedo difficile che possa farcela».

Certo che parlare di routine in un’annata del genere... «Infatti. Ho dato un’occhiata al calendario di marzo e ho visto che ci riserverà una nuova situazione del genere, con un altro stop di una settimana e poi diverse trasferte qua e là. Tuttavia – aggiunge – direi che possiamo anche farla breve: in una stagione come questa, tra le limitazion­i per il Covid e le varie quarantene direi che riuscirà meglio a gestire questa situazione, destreggia­ndosi meglio tra certi ostacoli, che non sono di tipo sportivo, avrà buone chance di avere del successo. Chi non sarà invece in grado di far passare il messaggio, mantenendo alta la concentraz­ione fino alla fine, giorno dopo giorno, tra una difficoltà e l’altra, beh, farà fatica». Di sicuro non sarà invece troppo difficile tener viva la concentraz­ione quando si affrontano avversari come il Ginevra, squadra che ama metterci il fisico. Tra l’altro, in quell’ultima sfida alle Vernets a gennaio, subito segnata dalla brutta carica di Damien Riat al povero Elia Riva, in pista durante tutta la partita ci furono parecchi battibecch­i. «Il Ginevra è un avversario tosto, che gioca con molta energia: mi aspetto davvero due partite intense, con un hockey che ricorderà quello dei playoff».

Reduci da qualche penalità di troppo, soprattutt­o disciplina­re, gli uomini di Pelletier sono avvisati, insomma... «È vero, da questo punto di vista ultimament­e non abbiamo rispettato i nostri obiettivi – conclude il cinquantac­inquenne tecnico canadese –. Dico sempre che dovremmo stare sotto le tre penalità a partita, e non ci stiamo riuscendo: dobbiamo essere più disciplina­ti, specialmen­te non dobbiamo caricarci di sanzioni non indispensa­bili. Se noi allenatori chiudiamo un occhio sui falli di gioco, quelli che magari ti permettono di evitare di subire una rete, quando vediamo penalità causate da qualche bastone troppo alto oppure da falli commessi in zona d’attacco, non siamo troppo contenti...».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il coach bianconero predica disciplina. 'Dobbiamo stare sotto le tre penalità a partita'

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