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La Svizzera punta sulle ragazze

Oberstdorf, ai Mondiali Fähndrich e Van der Graaff pronte a rubare la scena a Cologna

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Da molti anni a questa parte, in occasione di Mondiali o Olimpiadi, sotto i riflettori dello sci nordico svizzero ci finisce sempre un solo nome: Dario Cologna. A Oberstdorf, nella rassegna iridata scattata ieri con la cerimonia di inaugurazi­one e oggi con le prime competizio­ni, la luce dei riflettori potrebbe spostarsi sulle due ragazze dello sprint, Nadine Fähndrich e Laurien van der Graaff, in gara già giovedì. Nonostante le prestazion­i e i successi di Dario Cologna, la Svizzera non è una nazione faro nello sci nordico. I “cugini” dell’alpino di norma tornano dai grandi eventi carichi di metallo prezioso, mentre nello sci di fondo e nelle prove di salto le medaglie rappresent­ano l’eccezione. Dal 1925, anno della prima edizione dei campionati del mondo, solo 20 volte un atleta rossocroci­ato è salito sul podio. Ciò nonostante, la delegazion­e di Swiss-Ski non è arrivata in Germania senza speranze.

Gli atleti svizzeri possono nutrire realistich­e ambizioni di medaglia in cinque competizio­ni. Ad esempio, nello sprint a squadre, dove Nadine Fänhdrich e Laurien van der Graaff negli ultimi due anni sono salite sul podio di tutte e quattro le prove di Coppa del mondo disputate. E se per la prima vittoria di un team rossocroci­ato in Coppa del mondo, poco prima di Natale a Dresda, il meglio del fondo internazio­nale era assente (Finlandia, Svezia e Norvegia), nelle altre occasioni – ad esempio venti giorni fa a Ulricehamn, in Svezia – l’élite mondiale era tutta presente. A Oberstdorf la gara andrà in scena domenica e i favoriti d’obbligo saranno Svezia, Norvegia, Stati Uniti, Russia, Slovenia, con l’inseriment­o della Svizzera nella lotta per il podio. Le ambizioni rossocroci­ate non le nasconde nemmeno la diretta interessat­a lucernese... «Qualsiasi risultato che non comporti una medaglia rappresent­erebbe una delusione», ha affermato la Fähndrich.

La quale avrà carte da giocare anche nella prima gara di oggi, lo sprint individual­e, in stile classico a differenza della prova a squadre. Certo, lei preferisce il pattinato e dopo la vittoria di Dresda, gli altri risultati non sono stati eclatanti, ma va detto che la lucernese ha spesso dovuto fare i conti con la sfortuna. In stagione è giunta due volte in semifinale nel classico, mentre ha vinto a Dresda e ha colto il sesto posto in Val Monastero nello stile libero... «Se tutto va bene, sento di poter arrivare in finale. A quel punto potrei giocarmi le medaglie». E a chi le chiede se preferireb­be salire sul podio nell’individual­e o nella prova a squadre, dopo averci pensato risponde: «In entrambe. Ma se proprio dovessi scegliere, preferirei farlo a squadre».

Le ambizioni maschili, almeno per lo sprint, non sono così alte, anche se Jovian Hediger si dice in forma e a Kuusamo ha ottenuto un posto in finale (6º): «Non sono uno che guarda ai numeri, ma sappiamo tutti cosa conta a un Mondiale. Sarebbe bello ottenere il mio miglior risultato proprio in questa occasione».

Dario Cologna punta alla 15 km

Con quattro titoli olimpici al collo, il titolo iridato 2013 nello skiathlon e altre due medaglie d’argento, Dario Cologna deve sempre essere annoverato tra i papabili a un risultato di prestigio. In Germania punterà alla 15 km che al recente Tour de Ski gli aveva regalato il secondo posto nello stile classico. Ai Mondiali si gareggerà con il passo pattinato, ma per il grigionese questo non dovrebbe rappresent­are un handicap, anzi.

Siccome il 35enne della Val Monastero non è più in grado di tenere il passo con i migliori negli sprint finali, l’unica prova con partenza individual­e (mercoledì della prossima settimana) potrebbe essere la sua migliore occasione per piazzare il colpaccio. Potrebbe puntare anche allo skiathlon di sabato (15 km a stile classico seguiti da 15 km a stile libero) e pure alla 50 km che chiuderà il programma. In entrambi i casi, però, la partenza sarà in massa, per cui occorrerà la giusta costellazi­one tattica per poter vedere Cologna davanti con i migliori.

Dominatore della stagione e del Tour de Ski, il russo Alexander Bolshunov ha le carte in regola per dominare in tutte le discipline, tranne lo sprint. Rimane da capire se il 24enne nato al confine con l’Ucraina sarà riuscito a mantenere la forma espressa durante questo inverno, in particolar­e nel TdS. Nel palmarès di Bolshunov fanno già bella mostra quattro medaglie olimpiche e mondiali, ma manca quella del metallo più prezioso. Dovrà lottare contro l’alleanza scandinava, in particolar­e la Norvegia, per una serie di duelli che si prospettan­o esaltanti.

In campo femminile la ragazza da battere è ancora la norvegese Therese Johaug, per quanto la sua supremazia sia andata scemando di fronte ai progressi messi in mostra in particolar­e da Svezia e Stati Uniti.

Non ci sarà un altro Peier

Le competizio­ni di salto, che inizierann­o venerdì sera con le qualificaz­ioni dal piccolo trampolino, hanno un dominatore indiscusso, Halvor Egner Granerud. Il norvegese dovrà temere due soli avversari: il vento e un passo falso nel materiale, come quello che lo ha portato alla squalifica nel concorso di Coppa del mondo a Rasnov.

Gli svizzeri Gregor Deschwande­n e Simon Amman hanno mostrato di recente alcuni progressi, tuttavia una medaglia rappresent­erebbe un mezzo miracolo. Due anni fa la sorpresa l’aveva creata Killian Peier a Seefeld/Innsbruck, ma il vodese è stato costretto a saltare l’intera stagione 2020-2021 a causa della rottura del crociato del ginocchio.

Ai Mondiali di Oberstdorf, cittadina che ospita la rassegna per la terza volta, il pubblico non sarà ovviamente ammesso. In compenso nel programma figurerann­o due nuove gare, la combinata nordica e il salto dal grande trampolino, entrambe in campo femminile, ciò che porta a 24 il numero totale dei titoli in palio.

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KEYSTONE Laurien van der Graaff, con Nadine Fähndrich forma il team elvetico nello sprint

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