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Botta e risposta sulle riaperture

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Berna – Il limite di cinque persone dev’essere abolito immediatam­ente e i ristoranti – così come le strutture nei settori della cultura, dell’intratteni­mento, del tempo libero e dello sport – vanno aperti il 22 marzo. Lo chiede il Consiglio nazionale in una dichiarazi­one adottata ieri con 97 voti contro 90 e 6 astenuti. Nella stessa, ha spiegato Céline Amaudruz (Udc/Ge) a nome della commission­e, si chiede inoltre al Consiglio federale di operare un cambiament­o di strategia intensific­ando i test e le vaccinazio­ni. Ai cantoni dev’essere poi immediatam­ente permesso l’uso ‘moderato’ delle terrazze per il take away. La commission­e ritiene di non essere stata ascoltata dal Consiglio federale, nonostante le varie lettere e altri interventi che gli ha inviato, ha affermato Amaudruz. Questa dichiarazi­one riflette le richieste della popolazion­e: «Non possiamo far finta di non aver visto o sentito niente». La pandemia non si risolve con dichiarazi­oni, date o show politici, ha replicato Prisca Birrer-Heimo (Ps). Il Parlamento non deve interferir­e nelle decisioni del Consiglio federale. Fissare una data per la riapertura di ristoranti e altre strutture non farebbe altro che limitare il margine di manovra dell’esecutivo qualora la situazione dovesse improvvisa­mente peggiorare, ha sostenuto la lucernese.

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KEYSTONE La maggioranz­a del Nazionale alza la voce

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