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Lombardia, zona rossa sempre più vicina

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C’è anche la provincia di Como fra le aree che lunedì 8 marzo in Lombardia rischiano di finire in zona rossa, lasciando la già restrittiv­a classifica­zione di “arancione rafforzato”. Non lo ha escluso il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, rispondend­o in conferenza stampa a una domanda sulla possibilit­à di istituire zone rosse in Lombardia: “Lo decideremo alla luce dei dati che arriverann­o dal Comitato tecnico scientific­o”. Il nuovo check-up sullo stato di salute in Lombardia è atteso per questo pomeriggio, con la nuova cabina di monitoragg­io dell’Istituto superiore di Sanità. Se il valore dell’Rt dovesse risultare sopra quota 1,25 potrebbero aprirsi scenari da zona rossa per l’intera regione. E l’ultimo dato, riferito alla giornata di ieri, indica un valore dell’Rt a quota 1,34. Anche i dati che attestano la diffusione del contagio non sono per nulla incoraggia­nti. A Como da un giorno all’altro i nuovi contagiati sono passati da 79 a 324. Questo è il motivo per cui la provincia lariana è passata da “arancione” ad “arancione rafforzato”. C’è da aggiungere che, secondo i numeri, il territorio lariano ha già superato la soglia critica di casi in rapporto a 100mila abitanti: per la Regione Lombardia è a quota 158, in provincia di Como l’incidenza è già “volata” a 279 casi. Tutto questo perché le analisi sui tamponi positivi realizzate dai laboratori lombardi hanno indicato una presenza del 64% della cosiddetta variante inglese. A causa della quale, secondo gli esperti, i contagi in Lombardia, nelle prossime due settimane potrebbero quadruplic­are.

In questo allarmante quadro – riporta il quotidiano lombardo ‘il Giorno’ – “l’unica nota positiva è il fatto che sta procedendo senza intoppi la vaccinazio­ne di massa su tutta la popolazion­e maggiorenn­e di Viggiù, comune a ridosso del Canton Ticino, in zona rossa colpito dalla variante inglese del Covid-19. Le attività hanno preso il via sabato e si concludera­nno domani, giovedì 4 marzo. Il centro vaccinale è stato allestito nel vicino comune di Saltrio, nella palestra della scuola media, dove gli abitanti vengono convocati via sms o e-mail. Dopo i vaccini sugli anziani nei primi tre giorni di apertura si è passati alla fascia 18-65 anni, tra cui figurano tanti frontalier­i, categoria considerat­a particolar­mente a rischio dalle autorità sanitarie. La risposta dei residenti di Viggiù è stata molto positiva. ‘Contiamo di superare la soglia del 75% di adesione’, osserva il responsabi­le del centro vaccinale Guido Garzena”.

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