‘L’isolamento causa problemi anche gravi’
L’anno scorso le domande di assistenza al Comune sono dunque un po’ sorprendentemente diminuite, ma questo «non significa che la situazione a livello sociale sia migliorata», sottolinea Corinna Galli, direttrice del Servizio sociale comunale. Infatti, «il bisogno di aiuto a livello sociale va oltre a quelle che sono esclusivamente le prestazioni Laps. Queste ultime sono ‘solamente’ prestazioni finanziarie che sopperiscono alla povertà materiale, garantendo il minimo vitale. In realtà il disagio sociale legato alla pandemia è molto più ampio: le restrizioni imposte dalle autorità provocano sentimenti di solitudine e d’isolamento in tutta la società, generando problematiche psichiatriche anche gravi». Galli si riferisce in particolare agli anziani soli isolati in casa, ad adulti o famiglie con fragilità pregresse o ai giovani: «Il confronto tra pari è molto importante per lo sviluppo di un adolescente». Il fatto di non poter più incontrare come prima amici o conoscenti può quindi avere ripercussioni non indifferenti. E queste problematiche «non sono necessariamente riscontrabili nei numeri» legati alle prestazioni di assistenza: «La casistica è molto più complessa».
Galli è anche la responsabile dell’Autorità regionale di protezione del distretto di Bellinzona. E in questo contesto è stato riscontrato «un aumento del lavoro svolto per cercare di risolvere queste problematiche». In particolare è stata rilevata «una criticizzazione di quelle situazioni che erano già difficoltose prima della pandemia». Infine Corinna Galli segnala situazioni problematiche anche in ambito scolastico, dove «gli allievi si sono trovati più in difficoltà a seguito del periodo di lockdown».