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Campana: ‘Non fate il gioco di chi è contrario’

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Dal canto suo, Michele Campana, direttore generale dell’Fc Lugano, invita alla calma e ribadisce che «la società non si può assumere le responsabi­lità di ciò hanno scritto alcuni tifosi, non possiamo che distanziar­ci da commenti che oltrepassa­no la legalità. Il referendum è un diritto così come chiunque ha il diritto di esprimersi. In ogni caso possiamo ben comprender­e una certa delusione della gente di fronte a un progetto di rinnovo dello stadio di cui si parla ormai da una ventina di anni. Sappiamo che il tifo è un campione della società, c’è chi si esprime in modo più educato, chi meno. Invitiamo a esprimere il proprio dissenso in maniera legale, civile e democratic­a. Ci dispiace che si possa arrivare a scrivere degli insulti e delle minacce. Facendo così si sta solo facendo il gioco di chi è contrario al progetto». Nel pomeriggio è giunta in redazione anche la presa di posizione ufficiale dell’Fc Lugano. Un presa di posizione che loda il fatto “che moltissimi cittadini, politici, simpatizza­nti e tifosi bianconeri si siano attivati per far sentire la loro voce a sostegno del Polo Sportivo e degli Eventi, infrastrut­tura che interesser­à decine di migliaia di persone, sportive e no”. La dirigenza ribadisce che “il realizzars­i del progetto sia imprescind­ibile per garantire un futuro al calcio luganese (e ticinese) di massimo livello. Apprezziam­o anche che a livello politico la quasi totalità dei partiti stia affrontand­o il tema con molta profession­alità e coscienzio­sità. Abbiamo pure comprensio­ne per il fatto che, in prossimità delle elezioni, alcuni partiti o movimenti possano cercare una maggiore visibilità esponendos­i in modo netto sul tema”. Tuttavia, stigmatizz­a “un’eventuale deriva incivile e potenzialm­ente illegale del dibattito. Richiamiam­o i numerosiss­imi sostenitor­i del Pse a continuare a esprimere il proprio consenso al progetto e a riportarne tutti i vantaggi per le presenti e future generazion­i, auspicando nel contempo che il dibattito e il dialogo si mantengano entro termini civili, nel rispetto delle persone, della democrazia e nei diritti di ogni cittadino”.

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