Gli altri ballano da soli, sulle stesse note
Una visione ancora frammentata quella del Locarnese, con i Comuni della cintura urbana che ballano da soli, ciascuno al suo ritmo ma spesso sulle stesse note. Quando i problemi sono i medesimi ci si appoggia ai consorzi: quello intercomunale del traffico (Cit), ad esempio, detta il ruolino di marcia nel settore della viabilità. Le collaborazioni ci sono, ma – appunto – tramite altri enti. In alcuni casi la mancanza di “peso specifico”, sia politico sia economico, della regione, si fa sentire: l’impasse in cui si trova la navigazione sul bacino svizzero del Lago Maggiore ne è una dimostrazione. Per ottenere aiuti, il consorzio di gestione si è appellato al Convivio dei sindaci, ma poi sono stati i singoli Comuni a decidere il contributo. Lungaggini che rallentano la... velocità di crociera.
Presto (si spera, molto presto), nel post-pandemia le diverse località saranno confrontate con esigenze analoghe: il rilancio economico-turistico e l’aiuto sociale stabiliranno le scadenze della legislatura entrante. Ma anche in questo caso, con l’aggregazione di là da venire, le politiche potranno divergere e non è da escludere che si vedranno risultati a macchia di leopardo. Senza dimenticare i grandi progetti, che non sempre hanno di fronte a sé un percorso facile. Il quadro si completa con battaglie partitiche interne in alcune località.
Fermento a Muralto
In chiave pre-elettorale non manca il fermento a Muralto, dove aleggia il referendum sulla variante di Piano regolatore per il comparto della Stazione. Il voto del 13 giugno sta letteralmente spaccando il Comune fra favorevoli e contrari alla nuova pianificazione. I primi possono essere identificati come sostenitori dell’attuale gestione monocroma di Ordine e Progresso, il locale Ppd che in questa legislatura ha governato senza opposizione; la seconda fazione, dal cui cuore è nata la domanda di referendum, alle comunali sarà rappresentata da Muralto Democratica, la lista civica che tenterà di scalfire l’attuale dominio politico. Referendum e nascente movimento d’opposizione non vanno automaticamente a braccetto, ma è difficile credere che un contesto non possa contaminare l’altro. Lo stesso discorso vale per Gordola, dove le forti tensioni attorno alla ristrutturazione o meno del centro scolastico al Burio si tradurranno nel voto sul referendum previsto domenica prossima, 7 marzo. Anche in questo caso il responso delle urne sulla scuola – così come la fortissima contrapposizione osservata prima del voto – potrebbe influire sulle scelte elettorali nella futura composizione del Municipio.
A Minusio, settimo centro del Cantone per numero di abitanti, nulla cambia nel “parterre” partitico, con la conferma delle liste di Partito liberale radicale, Uniti x Minusio (la coalizione di centro-destra retta dal Ppd) e l’Unione Socialisti e Indipendenti (Usi), fra i cui candidati non figura però più l’uscente Paolo Kähr.
Ad Ascona, dove non sono attesi scossoni il prossimo 18 aprile per quanto riguarda la ripartizione dei seggi, la politica si è concentrata sui grandi progetti. Uno su tutti, il lungolago che, con i lavori di piazzale Torre e l’estensione delle terrazze dei locali pubblici, sta guadagnando in estetica e funzionalità. Pure le opere stradali procedono con risanamenti e nuovi percorsi dei mezzi pubblici. Nel futuro quella più importante sarà la realizzazione – da parte del Cantone e della Cit (con un contributo maggiorato del Borgo) – della galleria Moscia-Acapulco, che toglierà il traffico dalle strettoie della litoranea. Quest’ultima strada sarà riqualificata e trasformata in via residenziale, con spazio per pedoni e ciclisti. Un altro tema che occuperà le autorità locali sarà la ricerca di soluzioni per dare alle casse comunali un assetto più stabile, con manovre di risparmio e con valutazioni sul moltiplicatore d’imposta, fra i più “leggeri” in Ticino.
Losone, dal canto suo, affronta l’appuntamento elettorale nel segno della continuità. E pure i temi forti della prossima legislatura sono noti: dalla pianificazione del sedime ex caserma (già pronta, ma ancora bloccata da un ricorso), alla costruzione della futura casa comunale con un preventivo che supera di gran lunga i 10 milioni di franchi. Il comune, in costante crescita, vedrà pure concludersi il concorso per l’attribuzione dei diritti di superficie dei terreni a destinazione alberghiera (di proprietà patriziale) situati all’entrata del golf 18 buche. Una strategia che dà sempre più forza alla vocazione turistica della località residenziale sulla destra della Maggia.
Resta invece l’incognita occupazionale per il comparto industriale losonese, che potrebbe subire i contraccolpi economici globali del periodo post-Covid.
A caccia dei nuovi sindaci
Un accenno al Gambarogno, dove la lotta per i seggi che vengono lasciati vacanti in Municipio (partenti il sindaco Plr Tiziano Ponti e il vicesindaco Ps Eros Nessi) si annuncia serrata. Nel Comune aggregato procedono i lavori del Porto al Sass di Sciatt e quelli per ciclopiste e passeggiate a lago. Resta aperta la questione della linea ferroviaria, con i treni merci: da una parte le Ffs dovranno realizzare le opere per mettere in sicurezza da frane e smottamenti i binari, dall’altra resta viva la speranza che in un lontano futuro venga realizzata una galleria.
A Maggia le prospettive elettorali sono di difficile lettura nella misura in cui, dopo 11 anni da sindaco, lascia il liberale radicale Aron Piezzi. Per un Plr ampiamente rinnovato nelle liste si aprono quindi nuovi scenari, di cui potrebbe approfittare, nell’ottica del sindacato, il Ppd, che invece punta sulla stabilità ripresentando entrambi gli uscenti. Il quinto seggio è a sinistra, ma si riaffaccia una destra unita con la lista unica Lega-Udc.