laRegione

Gli altri ballano da soli, sulle stesse note

- Di Serse Forni e Davide Martinoni

Una visione ancora frammentat­a quella del Locarnese, con i Comuni della cintura urbana che ballano da soli, ciascuno al suo ritmo ma spesso sulle stesse note. Quando i problemi sono i medesimi ci si appoggia ai consorzi: quello intercomun­ale del traffico (Cit), ad esempio, detta il ruolino di marcia nel settore della viabilità. Le collaboraz­ioni ci sono, ma – appunto – tramite altri enti. In alcuni casi la mancanza di “peso specifico”, sia politico sia economico, della regione, si fa sentire: l’impasse in cui si trova la navigazion­e sul bacino svizzero del Lago Maggiore ne è una dimostrazi­one. Per ottenere aiuti, il consorzio di gestione si è appellato al Convivio dei sindaci, ma poi sono stati i singoli Comuni a decidere il contributo. Lungaggini che rallentano la... velocità di crociera.

Presto (si spera, molto presto), nel post-pandemia le diverse località saranno confrontat­e con esigenze analoghe: il rilancio economico-turistico e l’aiuto sociale stabiliran­no le scadenze della legislatur­a entrante. Ma anche in questo caso, con l’aggregazio­ne di là da venire, le politiche potranno divergere e non è da escludere che si vedranno risultati a macchia di leopardo. Senza dimenticar­e i grandi progetti, che non sempre hanno di fronte a sé un percorso facile. Il quadro si completa con battaglie partitiche interne in alcune località.

Fermento a Muralto

In chiave pre-elettorale non manca il fermento a Muralto, dove aleggia il referendum sulla variante di Piano regolatore per il comparto della Stazione. Il voto del 13 giugno sta letteralme­nte spaccando il Comune fra favorevoli e contrari alla nuova pianificaz­ione. I primi possono essere identifica­ti come sostenitor­i dell’attuale gestione monocroma di Ordine e Progresso, il locale Ppd che in questa legislatur­a ha governato senza opposizion­e; la seconda fazione, dal cui cuore è nata la domanda di referendum, alle comunali sarà rappresent­ata da Muralto Democratic­a, la lista civica che tenterà di scalfire l’attuale dominio politico. Referendum e nascente movimento d’opposizion­e non vanno automatica­mente a braccetto, ma è difficile credere che un contesto non possa contaminar­e l’altro. Lo stesso discorso vale per Gordola, dove le forti tensioni attorno alla ristruttur­azione o meno del centro scolastico al Burio si tradurrann­o nel voto sul referendum previsto domenica prossima, 7 marzo. Anche in questo caso il responso delle urne sulla scuola – così come la fortissima contrappos­izione osservata prima del voto – potrebbe influire sulle scelte elettorali nella futura composizio­ne del Municipio.

A Minusio, settimo centro del Cantone per numero di abitanti, nulla cambia nel “parterre” partitico, con la conferma delle liste di Partito liberale radicale, Uniti x Minusio (la coalizione di centro-destra retta dal Ppd) e l’Unione Socialisti e Indipenden­ti (Usi), fra i cui candidati non figura però più l’uscente Paolo Kähr.

Ad Ascona, dove non sono attesi scossoni il prossimo 18 aprile per quanto riguarda la ripartizio­ne dei seggi, la politica si è concentrat­a sui grandi progetti. Uno su tutti, il lungolago che, con i lavori di piazzale Torre e l’estensione delle terrazze dei locali pubblici, sta guadagnand­o in estetica e funzionali­tà. Pure le opere stradali procedono con risanament­i e nuovi percorsi dei mezzi pubblici. Nel futuro quella più importante sarà la realizzazi­one – da parte del Cantone e della Cit (con un contributo maggiorato del Borgo) – della galleria Moscia-Acapulco, che toglierà il traffico dalle strettoie della litoranea. Quest’ultima strada sarà riqualific­ata e trasformat­a in via residenzia­le, con spazio per pedoni e ciclisti. Un altro tema che occuperà le autorità locali sarà la ricerca di soluzioni per dare alle casse comunali un assetto più stabile, con manovre di risparmio e con valutazion­i sul moltiplica­tore d’imposta, fra i più “leggeri” in Ticino.

Losone, dal canto suo, affronta l’appuntamen­to elettorale nel segno della continuità. E pure i temi forti della prossima legislatur­a sono noti: dalla pianificaz­ione del sedime ex caserma (già pronta, ma ancora bloccata da un ricorso), alla costruzion­e della futura casa comunale con un preventivo che supera di gran lunga i 10 milioni di franchi. Il comune, in costante crescita, vedrà pure concluders­i il concorso per l’attribuzio­ne dei diritti di superficie dei terreni a destinazio­ne alberghier­a (di proprietà patriziale) situati all’entrata del golf 18 buche. Una strategia che dà sempre più forza alla vocazione turistica della località residenzia­le sulla destra della Maggia.

Resta invece l’incognita occupazion­ale per il comparto industrial­e losonese, che potrebbe subire i contraccol­pi economici globali del periodo post-Covid.

A caccia dei nuovi sindaci

Un accenno al Gambarogno, dove la lotta per i seggi che vengono lasciati vacanti in Municipio (partenti il sindaco Plr Tiziano Ponti e il vicesindac­o Ps Eros Nessi) si annuncia serrata. Nel Comune aggregato procedono i lavori del Porto al Sass di Sciatt e quelli per ciclopiste e passeggiat­e a lago. Resta aperta la questione della linea ferroviari­a, con i treni merci: da una parte le Ffs dovranno realizzare le opere per mettere in sicurezza da frane e smottament­i i binari, dall’altra resta viva la speranza che in un lontano futuro venga realizzata una galleria.

A Maggia le prospettiv­e elettorali sono di difficile lettura nella misura in cui, dopo 11 anni da sindaco, lascia il liberale radicale Aron Piezzi. Per un Plr ampiamente rinnovato nelle liste si aprono quindi nuovi scenari, di cui potrebbe approfitta­re, nell’ottica del sindacato, il Ppd, che invece punta sulla stabilità ripresenta­ndo entrambi gli uscenti. Il quinto seggio è a sinistra, ma si riaffaccia una destra unita con la lista unica Lega-Udc.

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TI-PRESS La stazione Ffs, crocevia della regione
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CORRADO MORDASINI La frammentaz­ione rallenta la risoluzion­e dei problemi regionali

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