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Niente aperture domenicali ma più soldi da Berna

I ‘senatori’ modellano la Legge Covid-19

- Ats/red

Berna – Dopo poco più di cinque ore di dibattito, il Consiglio degli Stati ha approvato ieri un aumento a 10 miliardi di franchi destinato alle imprese in difficoltà (‘casi di rigore’) a causa del Covid-19. Pur chiedendo maggiore attenzione per le esigenze dei Cantoni, il plenum ha nettamente respinto una proposta di Thomas Minder (Indipenden­te/Sh) che invocava un diritto di veto del Parlamento su eventuali chiusure totali o parziali decise dal governo.

Un po’ a sorpresa, il plenum ha bocciato (23 voti a 18) una proposta della sua commission­e che voleva concedere ai Cantoni la possibilit­à di tenere aperti i negozi per 12 domeniche quest’anno e nel 2022, senza aver bisogno di un’autorizzaz­ione particolar­e. L’idea, combattuta sia dal campo rosso-verde che dal Centro, era invece caldeggiat­a dalla destra per dare fiato a un settore in difficoltà.

Accolta invece (30 voti a 13) la proposta di Martin Schmid (Plr/Gr) che obbliga l’esecutivo a concedere alleggerim­enti ai Cantoni virtuosi, con una situazione epidemiolo­gica favorevole o stabile. Una richiesta che la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (Cds) non formula. Al termine di un incontro col ministro della sanità Alain Berset, ieri il presidente Lukas Engelberge­r ha detto che la Cds sostiene l’approccio prudente del Consiglio federale.

Il ‘cuore’ della revisione riguarda però i ‘casi di rigore’. Il plenum ha stabilito di voler aiutare anche le imprese fondate prima del 1° ottobre 2020, e non prima del 1° marzo 2020 come proposto dall’esecutivo. Grazie al voto decisivo del suo presidente, Alex Kuprecht, la Camera ha innalzato dal 70 all’80% la quota a carico della Confederaz­ione per gli aiuti alle imprese con un fatturato fino a 5 milioni (spesa supplement­are: 600 milioni). Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha fatto notare invano che i Cantoni riceverann­o per l’esercizio 2020 una quota supplement­are degli utili distribuit­i dalla Banca nazionale svizzera (6 miliardi, di cui 164 milioni e 387’402 franchi al Ticino) e che anche loro devono dare un contributo al superament­o della crisi. Per quanto riguarda i club sportivi profession­istici e semiprofes­sionistici, il plenum ha deciso di agevolare il ricorso per le società ai contributi a fondo perso predispost­i dalla Confederaz­ione. Anche in questo caso grazie al voto decisivo di Kuprecht, le società devono venir paragonate alle imprese che figurano tra i ‘casi di rigore’. Facendo sua una proposta della sua Commission­e della scienza dell’educazione e della cultura, il plenum ha anche soppresso la menzione di importi massimi per gli aiuti in ambito culturale. L’esame della Legge Covid-19 è urgente e dovrà terminare obbligator­iamente entro la fine della sessione in corso. Lunedì il dossier verrà trattato dal Consiglio nazionale. Per l’occasione è prevista una seduta open-end, con inizio alle 14.30.

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KEYSTONE Lunedì tocca al Nazionale

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