Nel 2020 un boom di contraffazioni
L’epidemia di coronavirus ha inevitabilmente fatto del 2020, caratterizzato da chiusure di valichi e controlli sistematici, un anno fuori dall’ordinario per l’Amministrazione federale delle dogane (Afd). Il boom del commercio online ha portato a un aumento significativo dei sequestri di contraffazioni di marchi, mentre sono diminuiti i documenti falsificati. Le cifre annuali dell’Afd sono state fortemente influenzate dal Covid-19, indica una nota. Nel 2020, per la prima volta dall’introduzione di Schengen, la Svizzera ha svolto controlli sistematici alle frontiere, imposto restrizioni d’entrata e chiuso temporaneamente piccoli valichi di confine, viene ricordato. Uno dei dati che spicca è il netto incremento dei sequestri di contraffazioni di marchi nel traffico delle merci commerciali. Con 4’433 casi, si tratta di una crescita di oltre il 50% rispetto al 2019 (2’906). I beni confiscati sono principalmente orologi, gioielli, occhiali, borse e portamonete. Due i motivi di tale fenomeno: la maggior attrattiva del commercio su internet, da ricondurre alla chiusura dei negozi e al divieto del turismo degli acquisti, e l’intensificazione delle attività di controllo nel traffico postale. Shopping sul web e ordinazioni più piccole e frequenti da parte delle aziende hanno provocato un aumento anche delle dichiarazioni doganali, passate da 40 a 50 milioni.