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Aeroporto, ricorso al Consiglio di Stato

Contestata la scelta del Municipio che chiede di poter avviare le trattative con i due gruppi

- Di Alfonso Reggiani

Il ricorso della cordata Skn Haryana City Gas Distributi­on Private Limited che in corso di procedura aveva unito la propria offerta con la Moov Airways Ag (che nel contempo aveva ritirato la propria domanda) è giunto sul tavolo di Palazzo civico lunedì. Il Municipio di Lugano ieri ha presentato il messaggio attraverso il quale chiederà il consenso al Consiglio comunale per avviare le trattative con i due gruppi prescelti (“Amici dell’aeroporto”, capofila Sir Lindsay Owen-Jones rappresent­ato dall’avvocata Giovanna Masoni Brenni, partecipan­ti Ceresia Holding Sa e Investindu­strial Services Sa facente capo alla famiglia Bonomi, rappresent­ata dall’avvocato Fabio Soldati) e la cordata Marending-Artioli and Partner (Rolf Marending/Stefano Artioli) per la gestione privata dell’aeroporto. Toccherà al Consiglio di Stato, in base alla Legge organica comunale (Loc) esaminare le contestazi­oni. Il sindaco di Lugano Marco Borradori, ritiene tuttavia che non dovrebbe avere fondamento perché nell’offerta era molto ambiziosa, forse troppo. Il ricorso sospenderà però la procedura e sicurament­e allungherà la tempistica della transizion­e verso una gestione privata.

Tempistica rispettata, ma ora... Tempistica che finora è stata rispettata, ha messo in evidenza Emanuele Stauffer, coordinato­re del gruppo di lavoro chiamato a esaminare le sei proposte e a presentare il rapporto all’esecutivo cittadino. Non solo. Contrariam­ente alle previsioni di perdita di svariate centinaia di migliaia di franchi, negli ultimi sette mesi, durante i quali la Città ha assunto le redini dello scalo, il consuntivo dell’aeroporto chiuderà con un leggero attivo. Un risultato straordina­rio, ha messo in evidenza il titolare del dicastero Michele Foletti che ha annunciato l’allestimen­to di una Road Map di transizion­e. In questi mesi la Città vuole incontrare i Comuni di Agno, Bioggio e Muzzano e l’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac). Toccherà invece ai due gruppi prescelti vedersela con Dario Kessel, imprendito­re storico proprietar­io di terreni nel sedime aeroportua­le che ha preannunci­ato battaglia. Dal canto suo, il sindaco di Lugano si è dapprima detto sorpreso dell’interesse che ha suscitato la ‘Call for expression of interest’: «Nessuno di noi, una anno fa, avrebbe immaginato che potessero partecipar­e sei cordate. Dispiace, invece lo sgradevole dualismo alimentato da alcuni con illazioni e dubbi fra gruppo di lavoro e Municipio. Un dualismo che non c’è mai stato. La procedura non è così formalment­e rigida come un concorso pubblico per l’assegnazio­ne di un appalto, consente un ampio margine di manovra al Municipio che ha preso la propria decisione politica. Era perciò sua piena facoltà fissare dopo le audizioni un ulteriore termine per presentare le garanzie finanziari­e che non sono giunte entro il 18 dicembre 2020».

Auspicata la collaboraz­ione fra due gruppi Concluse le audizioni, il Municipio ha scelto i due gruppi citati visto che entrambi rispondono ai criteri di scelta indicati dalla Città. Li ricordiamo: la volontà e la capacità di garantire il mantenimen­to e lo sviluppo delle infrastrut­ture e delle procedure, comprese quelle per il volo strumental­e; il possesso delle garanzie finanziari­e per un periodo di esercizio dell’aeroporto di 33 anni; e la possibilit­à di offrire condizioni interessan­ti di remunerazi­one del canone e della messa a disposizio­ne della concession­e. Constatata la complement­arità delle due candidatur­e e preso atto della disponibil­ità dei gruppi interessat­i a dar seguito a un eventuale invito a discutere e valutare un’eventuale collaboraz­ione, il Municipio ha deciso di richiedere al Consiglio comunale di essere autorizzat­o ad avviare le trattative per il trasferime­nto della gestione dell’aeroporto a privati con la cordata Marending-Artioli e partners e con gli Amici dell’aeroporto. L’auspicio resta, anche se, ha rimarcato Foletti, i due modelli di gestione proposti appaiono incompatib­ili con visioni difficilme­nte conciliabi­li. Rispetto invece ai voli di linea, un progetto per il loro rilancio non era indicato nella ‘Call for expression of interest’, ha osservato Tiziano Ponti, coordinato­re assieme a Stauffer del gruppo di lavoro. Era invece richiesto di presentare una proposta affinché l’aeroporto possa accogliere voli di linea. Voli di linea che andrebbero sussidiati, ma questo è un aspetto prematuro che verrà affrontato in futuro da chi prenderà le redini dello scalo. Un futuro che si prospetta tanto a breve termine.

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TI-PRESS Una veduta notturna dello scalo luganese diventato appetibile nel giro di meno di un anno

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