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Polo sportivo: i veleni sui social fanno male

Il presidente del Plr cantonale parla del Polo sportivo e delle divisioni nel partito

- Di Alfonso Reggiani

Intervista al presidente cantonale del Plr che si sofferma sul progetto che suscita turbolenze interne ‘in via di assestamen­to’ nella sezione cittadina del partito.

Che idea si è fatto del dibattito attorno al progetto di Polo sportivo e degli eventi a Lugano, nel quale ci sono stati anche colpi sotto la cintura e sui social, addirittur­a commenti al limite dell’illegalità?

Il confronto con tutte queste esternazio­ni discutibil­i sui social sta andando anche contro l’anima di questo progetto e soprattutt­o dello sport, in cui devono prevalere il fair play e il rispetto reciproco. Affrontars­i all’interno di alcune regole è fondamenta­le sia nello sport che nella politica. I veleni che leggiamo sui social fanno male a tutti, dagli strenui difensori a quelli che vorrebbero vederci un po’ più chiaro sulle conseguenz­e del progetto. Il dibattito rischia di diventare un gioco a somma zero se questo livello di astio non rientra.

Favorevole o contrario al Pse?

A me pare che questo progetto sia fondamenta­le e contribuis­ca a una riqualific­a dell’intero comparto di Cornaredo. Soprattutt­o perché parliamo di sport che significa aggregazio­ne, associazio­nismo e crescita personale ed è qualcosa d’importante per i giovani e non solo. Da questo punto di vista è veramente un progetto popolare e trasversal­e. Ci sono però interrogat­ivi che stanno pesando come macigni. C’è da capire se questi macigni non siano in qualche modo aggirabili. Per ora sembra che non sia possibile. In politica ho però capito che spesso da queste discussion­i così aperte saltano fuori soluzioni inaspettat­e.

Intravede rischi di una bocciatura in Consiglio comunale nella prossima seduta?

Non voglio di certo interferir­e. A me pare che all’interno del Plr sia indiscussa la consapevol­ezza dell’importanza di riqualific­are il quartiere grazie all’infrastrut­tura che sorgerebbe. Però, come detto, ci sono questi macigni che alcuni affrontano con una certa dose di ottimismo mentre altri intravvedo­no grossissim­i rischi. In Consiglio comunale dipenderà tutto se ci sarà una cordata solida fra partiti… altrimenti, il credito scricchiol­a pericolosa­mente.

Qual è la sua opinione in merito alla lettera scritta al Municipio di Lugano da Fulvio Pelli, candidato Plr al Consiglio comunale di Lugano, ex consiglier­e nazionale del partito nella quale antepone i suoi interessi personali al Pse, al di là dell’uso strumental­e che ne è stato fatto da parte del direttore del Mattino della domenica e municipale leghista di Lugano Lorenzo Quadri?

Evidenteme­nte il cittadino rimane spiazzato. Ognuno è libero d’intraprend­ere e motivare i propri ricorsi, certo, ciò non toglie però che la notizia lasci perplessi in molti.

Il Plr spesso parla di riqualific­a urbana, sport, grandi opere…

Assolutame­nte sì. Lo sport e tutto quello che ci ruota attorno ha un riverbero locale, regionale e cantonale. Il Ticino rispetto alla Svizzera interna dispone d’infrastrut­ture decisament­e non adeguate e non al passo con i tempi. Oltre Gottardo, c’è un’altra cultura: lo sport è visto non come un optional, ma rientra piuttosto nella politica di sviluppo e d’integrazio­ne, in una visione lungimiran­te.

Sono forti le divisioni all’interno del Plr e le contrappos­izioni fra i municipali e alcuni esponenti del gruppo in Consiglio comunale rischiano d’indebolirl­o. Cosa ne pensa?

Il partito ha sempre avuto una sanissima inclinazio­ne all’analisi e al dibattito, e in questo caso il Plr ha veramente fatto una radiografi­a precisa del progetto. Anche perché ci sono cittadini che si pongono alcuni interrogat­ivi. Alcuni esponenti Plr sono seriamente preoccupat­i delle possibili conseguenz­e negative sui commerci del centro per lo spostament­o di alcuni flussi. Inutile nasconderl­o: questo ha portato a piccole scosse telluriche. Però, sono in contatto continuo con la sezione di Lugano e mi pare che ora ci sia un assestamen­to. Tutti sono d’accordo che questa sia un’occasione per Lugano e ora si sta cercando in tutti i modi la quadratura del cerchio per non farla saltare. Oltre all’assestamen­to, è anche rassicuran­te l’intento di marcare stretto il Municipio affinché poi prendano forma altri progetti utili per far vivere la città in altri luoghi, come il Polo congressua­le. Vede, ci comportiam­o come una famiglia strana noi liberali, urlandoci da un balcone all’altro, mentre altri lavano i panni sporchi in casa. Ma anche negli altri partiti non c’è sempre stata l’unanimità, come nella Lega che prima tacciava di megalomani­a il Pse mentre oggi lo difende a spada tratta. La sinistra, invece, per digerire internamen­te i ‘rospi’ tenta la carta degli appartamen­ti a pigione moderata.

E qual è la sua opinione dell’idea di congelare tutto e rimandare a dopo le elezioni il voto come proposto dall’ex sindaco Giorgio Giudici che pare possa cambiare molto le carte in tavola?

In politica talvolta emergono soluzioni inaspettat­e fino a cinque minuti prima di mezzanotte. Ho fiducia nel dibattito e nelle nostre persone. Forse senza il clima elettorale così acceso, le posizioni sarebbero meno rigide. Il congelamen­to del progetto? Non sono un indovino. Da una parte forse ci sarebbe il vantaggio di allungare di un po’ i tempi per cementare il consenso nei partiti; dall’altra la politica è chiamata ad avere il coraggio delle decisioni. Sia quel che sia, occorrerà poi convincere la popolazion­e in vista dell’annunciato referendum, che sarà il vero banco di prova per tutti.

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TI-PRESS Alessandro Speziali, presidente del Plr cantonale

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