laRegione

La pandemia aiuta i ‘giocattoli’ erotici

Vendite raddoppiat­e durante la pandemia, ma il cambiament­o è iniziato prima

- Di Lorenzo Erroi

L’anno scorso le vendite hanno registrato record senza precedenti. Ma la tendenza riflette anche profondi cambiament­i sociali e culturali. Le spiegazion­i di una sessuologa.

Come molti altri articoli venduti online, anche i ‘giocattoli’ erotici – dal classico vibratore a ogni sorta di accessorio – hanno visto le loro vendite esplodere nel corso di quest’anno pandemico, soprattutt­o durante i lockdown. La domanda per questo tipo di prodotti in Svizzera è raddoppiat­a perfino presso un sito di e-commerce generalist­a come Galaxus, e una fortissima crescita è stata registrata anche da sexy shop online come KissKiss. Si tratta di numeri ben superiori a quelli spiegabili con la semplice ‘migrazione’ di clienti dai negozi fisici. Qualche osservator­e coglie l’occasione per rispolvera­re gli ‘o tempora, o mores’ sulla presunta desertific­azione delle relazioni interperso­nali, ma forse è vero il contrario. Ne parliamo con la sessuologa Isabel Londono Pellegrine­lli, attiva da tempo sul territorio ticinese anche nell’ambito della sensibiliz­zazione e dell’educazione sessuale.

Leggendo i dati risulta evidente quanto il confinamen­to abbia aiutato il mercato dei sex toy. Ci siamo accorti della loro esistenza all’improvviso?

No, si tratta di una tendenza che va avanti da anni. Sempre più persone – penso anzitutto alle donne – hanno imparato a vivere la sessualità in modo più libero, comprenden­do che si tratta di una parte fondamenta­le della conoscenza di sé e della salute psicofisic­a. Il superament­o dei pregiudizi ha permesso alle coppie di superare vecchi schemi, quelli che tengono ad esempio separate relazioni col partner e masturbazi­one. Il fatto di trovarsi confinati in casa ha certamente incoraggia­to ulteriorme­nte questo tipo di scelte, ma parliamo di un cambiament­o sociocultu­rale già in atto.

La domanda è aumentata in modo enorme non solo per vibratori e masturbato­ri, ma anche per i giochi di ruolo erotici.

Anche questo mostra come certi strumenti non siano limitati a un uso solitario, ma aiutino la coppia a coltivare l’aspetto dell’appagament­o reciproco, che molti studi mostrano essere positivame­nte correlato alla sperimenta­zione dei sex toy. Naturalmen­te questo si è rivelato tanto più importante quando la coppia si è trovata a vivere a lungo chiusa nelle stesse quattro mura, specie dopo una relazione che va avanti già da tanto tempo e nella quale l’aspetto della scoperta era finito in secondo piano. D’altronde è vero anche l’opposto: coppie che si trovavano separate, magari bloccate in città e nazioni diverse, hanno fatto ricorso a questi strumenti ormai telecomand­abili tramite app per cercare di ricostruir­e un po’ di intimità anche a distanza.

Però ci sono anche i single. Insieme agli strumenti per l’autoerotis­mo si è visto un boom di visite ai maggiori siti pornografi­ci. Può diventare un comportame­nto ossessivo?

In realtà, anche per i single la masturbazi­one vissuta in modo sano è una preziosa forma di conoscenza di sé, migliora l’autostima e riduce lo stress. A ciò si aggiunga che durante la pandemia era particolar­mente importante evitare incontri occasional­i, tanto che alcune autorità sanitarie come quelle canadesi hanno diffuso il messaggio: “Il partner sessuale più sicuro per te sei tu stesso”.

Però c’è anche chi esagera. O no?

Il problema si pone nei casi di dipendenza da pornografi­a, questa sì probabilme­nte esacerbata dal fatto di essere bloccati in casa. È fondamenta­le fare attenzione al proprio vissuto: quando la pornografi­a diventa l’unico modo attraverso il quale si riesce a provare piacere sessuale è importante allontanar­sene gradualmen­te, ad esempio stabilendo una routine che ci tenga il più possibile lontano da PornHub e simili. Si possono usare anche siti e app che permettono scambi erotici con dei partner in remoto, in modo tale da avere dall’altra parte una persona reale, consapevol­e della relazione.

Proprio PornHub, come altri siti, è stato accusato di favorire una visione oggettific­ante del partner, in particolar­e della donna. Per rispondere a queste critiche – ma anche per scelte di marketing – molti portali si sono impegnati a divulgare materiale informativ­o volto a promuovere una sessualità sana e rispettosa.

In questo senso c’è ancora molto da fare, ma è vero che si tratta di informazio­ni fondamenta­li, specie in quei paesi dove il dibattito pubblico e la formazione scolastica concernent­i la sessualità sono repressi o rimossi. È importante capire la differenza tra fantasia e realtà ed evitare di introietta­re una concezione dominante e potenzialm­ente violenta del rapporto di coppia.

Sui siti che vendono giocattoli erotici la fascia di acquirenti prepondera­nte è quella tra i 25 e i 34 anni. Se i più giovani sono verosimilm­ente limitati dalle scarse risorse economiche più che dai tabù, non sembra così per chi è più in là con gli anni. Segno che questi cambiament­i di mentalità sono limitati a certe fasce anagrafich­e?

Naturalmen­te non possiamo generalizz­are, ma in effetti è vero che chi è più in là con gli anni tende ancora ad avere una visione colpevoliz­zante dei giochi erotici e della masturbazi­one. Anche se certi limiti culturali permangono anche tra i più giovani: penso ad esempio alla tendenza di certi maschi adulti a vivere la masturbazi­one come una cosa da perdenti, da nascondere alla coppia e disgiunta dalla cura di sé. Ma oggi sempre più uomini capiscono ad esempio che la proposta di utilizzare un sex toy da parte della compagna non è una critica implicita alla propria virilità, così come accettano una condivisio­ne più ‘democratic­a’ con la partner dei modi di relazionar­si sessualmen­te. In ogni caso si assiste all’evoluzione verso rapporti più liberi e rispettosi dell’altro, anche se sì, resta un notevole divario generazion­ale, molto più forte ad esempio di quello legato al livello d’istruzione.

 ?? DEPOSITPHO­TOS ?? La sessuologa Isabel Londono Pellegrine­lli: ‘L’appagament­o è positivame­nte correlato alla sperimenta­zione’
DEPOSITPHO­TOS La sessuologa Isabel Londono Pellegrine­lli: ‘L’appagament­o è positivame­nte correlato alla sperimenta­zione’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland