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Sgozza la figlia e porta la testa alla polizia

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New Delhi – Si è presentato alla caserma di polizia, a due chilometri dal suo villaggio, gettando nel panico gli agenti: con tre dita reggeva la testa mozza della figlia, ancora grondante di sangue. L’ennesima, macabra tragedia, ha per vittima una ragazza di17 anni dell’Uttar Pradesh, lo Stato più violento dell’India. L’uomo, Sarvesh Kumar, si è costituito, confessand­o di aver ucciso la figlia dopo averla sorpresa assieme a un giovane che alla famiglia non piaceva. Nel video girato dalla polizia, il padre-assassino racconta di averla chiusa in una stanza, per poi decapitarl­a con un coltello da cucina. Femminicid­i di questo tipo sono ancora frequenti nell’India rurale, dove i padri, spesso accompagna­ti da altri parenti, si sentono legittimat­i a punire con la morte le figlie che “rovinano l’onore della famiglia” avviando relazioni con uomini di ceto, religione o casta diversa dalla loro. Nel solo Uttar Pradesh, dal 2015 i crimini contro le donne sono cresciuti del 66% e nel 2020, secondo il National Crime Records Bureau, si è registrato il più alto numero di violenze contro le donne.

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