Era sbagliata la statistica sui posti di lavoro persi
Errore di elaborazione dei dati relativi al Ticino
“Nei risultati della statistica dell’impiego pubblicati nel barometro dell’impiego del 26 febbraio 2021 è stato reperito un errore di elaborazione dei dati relativi al Canton Ticino. Poiché occorre effettuare un nuovo calcolo, la correzione sarà pubblicata nel corso della prossima settimana”. Recita così un breve comunicato stampa dell’Ufficio federale di statistica che di fatto smentisce quanto diffuso la scorsa settimana. Ricordiamo che per il solo quarto trimestre dell’anno scorso per il solo Ticino si stimava la scomparsa di 10mila posti di lavoro, quasi la metà dei 23mila in meno registrati a livello nazionale. Non è dato sapere a quanto ammonti l’errore. È verosimile che sia stato sovrastimato il numero dei posti di lavoro persi.
I dati della statistica pubblica sono fondamentali per orientare le scelte di politica economica, sia a livello locale sia a quello nazionale. E questo per i governi di qualsiasi orientamento politico. Non si tratta né di addolcire la realtà e nemmeno di piegarla ai desideri del politico di turno. I dati statistici sono neutrali per definizione. È la risposta per correggere una determinata tendenza che è politica. Per questa ragione è importantissimo che gli stessi dati siano rigorosi, certi e confrontabili. Gli effetti economici negativi della crisi sanitaria sono attesi e potrebbero essere molto pesanti sul medio e lungo periodo cambiando la struttura economica anche in profondità. Lo shock occupazionale potrebbe già essere in corso, ma non sappiamo ancora in quale misura. Errori di calcolo sono quindi sempre possibili. Il Consiglio federale e i governi cantonali proprio per questo hanno messo in atto misure finanziarie straordinarie per mitigare gli effetti di questa crisi. Non c’è bisogno di creare ulteriore confusione.