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Venerdì, il giorno della riscossa

Lanciato da tre gol pesanti in un tempo, il Lugano prepara il derby affossando gli Orsi

- Di Christian Solari

Lugano – I giorni non sono tutti uguali, alla Cornèr Arena come altrove. Ma ci sono alcune giornate che si somigliano più di altre. Una di queste è il venerdì, che a Lugano è diventato sinonimo di riscossa. Era già successo settimana scorsa, dopo il tremendo 7-2 con il Servette della sera prima, succede anche stavolta contro il Berna. Tre giorni dopo un altro brutto ceffone in pieno volto, martedì, con quel bruttissim­o 6-2 ad opera del Bienne. Un secondo campanello d’allarme che obbliga lo staff tecnico bianconero a intervenir­e, rimescolan­do nuovamente le linee: Fazzini in seconda con Lajunen e Suri, Lammer promosso in seconda con Bertaggia e Sannitz, mentre Walker scivola in quarta, al centro (suo ruolo naturale una vita fa) vista pure l’assenza all’ultimo minuto di Romanenghi. Tutto quel movimento, almeno all’apparenza, dà vita a un primo tempo spumeggian­te per i bianconeri, che si tuffano negli spazi e fanno ammattire i loro avversari: prima segna Lajunen, lesto a ribadire in porta una deviazione di Karhunen su conclusion­e di Suri sporcata da Fazzini (1-0 al 3’49”), poi tocca allo stesso Fazzini, su un rigore la cui paternità è tutta di Walker (2-0 al 14’30”) e quindi arriva il momento dello show di Boedker, il cui tiro di polso al 19’43” in realtà è un missile che arrischia di costringer­e gli inservient­i della pista a ridipinger­e l’interno del palo. Il 3-0 è un risultato rotondo e davvero meritato, per un Lugano solido che si spende, pattina, lotta e pure segna.

Poi, però, il Berna decide di darsi una mossa. E con tutti i limiti del caso, ma pure con le batterie di sicuro non a pieno carico (anche perché Scherwey e compagni sono alla loro quarta partita in appena sei giorni, tra campionato e Coppa), si mettono a loro volta a spingere, alla ricerca di un gol che alla fine arriva, ma solo al 34’29”, in powerplay (fuori c’è Zangger per un aggancio), grazie a una sventola al volo di Conacher. Da lì in poi il Lugano deve stringere i denti. Con gli Orsi che gettano le residue energie nella battaglia, ma – anche per la grande lucidità di uno Schlegel che dimostra di meritare la titolarizz­azione, dopo qualche partita innegabilm­ente al di sotto delle aspettativ­e – il tentativo di rimonta ospite si ferma lì. Con i bianconeri che dopo aver fallito in avvio di terzo tempo un paio di buone occasioni per il 4-1, chiudono finalmente i conti a cinque minuti dal temine, con una bordata di Walker al volo dopo un disco salvato in uscita dal terzo da parte di Suri. Per il migliore degli epiloghi possibili, in una serata in cui il Lugano rischiava di aver molto da perderci e invece finisce col guadagnarc­i. Infatti ora Bertaggia e compagni sono sesti in classifica, con due punti di margine sul settimo, quel Davos che tuttavia ha disputato due partite in più.

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TI-PRESS/GOLAY La caparbietà di Suri e la mira di Walker: è il 4-1 che spegne definitiva­mente il Berna

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