Discriminazioni e inazione
Nella pandemia le donne hanno subito maggiormente la crisi. Una recente pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica (Ufs) attesta un calo percentuale dell’occupazione femminile (-0,6%) doppio rispetto a quella maschile (-0,3%) nel quarto trimestre 2020 rispetto a quello del 2019. Lo stesso Ufficio federale di statistica indica che l’ultima rilevazione salariale (riferita al 2018) vede un peggioramento delle disparità tra uomo e donna in Svizzera. Le donne sono assai sovrarappresentate tra i dipendenti che guadagnano meno di 4’000 fr. al mese e sono invece nettamente sottorappresentate tra i quadri superiori. Anche a livello di presenza politica delle donne nei Municipi e in Consiglio di Stato la situazione è inaccettabile. Per non parlare della presenza delle donne ai vertici dell’amministrazione pubblica e privata in Ticino: siamo a livelli infimi e la progressione è misera.
Alla vigilia dell’otto marzo 2021 penso che sia importante dare un colpo d’acceleratore nell’affrontare la discriminazione di genere in Ticino. Una proposta concreta è quella di creare finalmente un Ufficio cantonale per le pari opportunità: nel giugno 2019 il Sindacato Vpod Ticino ha inoltrato una petizione sottoscritta da 4’000 persone e ha depositato una mozione tramite il suo segretario e granconsigliere Raoul Ghisletta. La proposta è stata purtroppo respinta dal Consiglio di Stato (formato da 5 uomini…), ma il Parlamento deve ancora pronunciarsi.
A mio parere l’Ufficio per la Parità di genere è assolutamente necessario in un Cantone caratterizzato da insopportabili disparità a molti livelli e dall’inazione politica su questo tema.