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Il festival dei ricordi

- DI LAURA INSTAGRAM: @LA_FICCANASO

Mi sembra ieri e mi sembra passato un secolo. Mi sembra ieri che i bambini smettevano di andare a scuola per chiudersi in casa, mi sembra passato un secolo da quando bagnarsi le dita con la saliva per aprire un sacchetto al supermerca­to non era considerat­o un atto di terrorismo.

Sull’11 Settembre non abbiamo dubbi: una ferita enorme in un giorno e in un’ora precisi, fermarsi è doveroso e soprattutt­o possibile. Nel disastro in cui siamo sprofondat­i da un anno a questa parte, invece, tutto è sfilacciat­o, rimandato alle esperienze e alla coscienza personale. Da giorni ci tocca sorbirci i ricordi di tutti. Li leggiamo annoiati eppure curiosi: in ogni pezzo di storia degli altri c’è un pezzetto anche nostro.

L’anno scorso, di questi tempi, sorprendev­o le bambine a parlare tra loro. Erano già a scuola da un pezzo, noi chiusi in casa, il cortile come unico spazio di libertà. “Anna, ci pensi se il virus fosse arrivato prima?”. “Sì, per fortuna è arrivato dopo Sanremo!”. Ho sorriso del loro senso delle priorità, ho postato una frase simpatica che ha fatto ridere molti dei miei amici.

Oggi, mentre siamo ai titoli di coda di un Sanremo che aspettavam­o con ansia, guardiamo il nostro TV sorrisi e canzoni, nel tradiziona­le numero speciale dedicato al festival. In copertina la solita foto con tutti i cantanti insieme e il conduttore al centro. Due pagine della rivista sono dedicate a spiegare che lo scatto è stato realizzato a prova di Covid. Il segreto si chiama fotomontag­gio e le bambine si sono appassiona­te alla tecnica.

Il settimanal­e in questo momento dell’anno è costellato di riferiment­i al protocollo Covid. I cantanti non possono girare per Sanremo, devono restare in hotel prima e dopo le esibizioni, sul palco possono restare vicini solo i gruppi – Måneskin e Stato Sociale i più famosi di questa edizione –, gli altri a rigorosa distanza di sicurezza. Orietta Berti arriva a Sanremo senza suo marito Osvaldo, ha il terrore, non potendo cambiarsi in teatro, che il vestito di GCDS (uno dei brand più giovani del momento) arrivi spiegazzat­o, evita i carboidrat­i da settimane per contenere la pancia.

È passato un anno dall’ultimo Sanremo spensierat­o e inconsapev­ole e questa edizione, a lungo in forse, ci trova di nuovo sul divano. Ancora più stabilment­e.

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