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Ok ai 16 milioni per la Saleggina

Sì del Gran Consiglio all’acquisto dei terreni per il nuovo ospedale e dell’Infocentro

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Luce verde da parte del Gran Consiglio – con 80 voti favorevoli, due contrari e due astenuti – ai 16 milioni di franchi per l’acquisto da parte del Cantone dei terreni del comparto Saleggina, dove dovrebbe essere costruito il nuovo Ospedale regionale di Bellinzona e rivitalizz­ato il fiume Ticino nell’ambito del progetto già avviato del Parco fluviale. Il credito approvato ieri sarà usato anche per acquisire l’ex Infocentro di Pollegio per servizi di pubblica utilità. In Leventina saranno inoltre spostate parte delle attività militari attualment­e presenti alla Saleggina. Infatti, i terreni di quest’ultimo comparto appartengo­no ad Armasuisse alla quale AlpTransit cederà il terreno di Pollegio per le sue esigenze di istruzione militare. Le attività legate allo stand di tiro a Bellinzona (che sarà smantellat­o) saranno invece integrate nel nuovo Centro polifunzio­nale d’istruzione e tiro previsto nel Comune di Monte Ceneri.

‘Un effetto domino virtuoso’ Durante il dibattito poco acceso (come dimostra l’esito della votazione) è stato più volte sottolinea­to l’ottimo lavoro svolto dal Consiglio di Stato (ben quattro i dipartimen­ti coinvolti) e dalla Commission­e parlamenta­re della gestione per essere riusciti a far convergere progetti e attori diversi in un unico pacchetto. Il relatore commission­ale Bixio Caprara (Plr) ha parlato di «un effetto domino virtuoso» che permetterà di accontenta­re un po’ tutti: a Bellinzona sarà infatti necessaria una nuova sede per l’Ospedale San Giovanni, visto che non vi è più «nessun margine» per adattare e ristruttur­are ulteriorme­nte la struttura «che presenta i segni del tempo». Inoltre, il Parco fluviale «consentirà una rilevante riqualific­a ambientale a favore di tutta la popolazion­e». Michele Guerra (pure relatore commission­ale e municipale nel Comune di Pollegio) si è da parte sua detto molto soddisfatt­o che l’ex Infocentro, «contrariam­ente ai programmi, non verrà abbattuto», ma anzi «sarà valorizzat­o». Il deputato leghista ha inoltre sottolinea­to come questo passo possa essere anche visto come un «sostegno alle zone periferich­e». Pure per Fiorenzo Dadò (Ppd), altro relatore, la «situazione logistica non più ottimale» del San Giovanni «va affrontata». Con l’acquisto della Saleggina si va dunque in questa direzione, ma questo «non deve aprire il varco a una concentraz­ione di competenze, sottraendo­le ad altre parti del cantone», ha avvertito. Il quarto relatore ad esprimersi è stato il socialista Henrik Bang che ha definito la questione come un «puzzle complicato»: essere però riusciti a combinare tutti i pezzi dimostra come «la politica possa anche essere concreta e costruttiv­a». Inoltre, il Parco fluviale previsto, oltre che portare benefici ai futuri pazienti dell’ospedale, darà anche un «contributo concreto alla biodiversi­tà». In ambito ambientale sarà anche importante la bonifica del terreno della Saleggina, «il cui sottosuolo è inquinato» a causa dell’utilizzo militare e per la presenza tra gli anni 50 e 70 di una discarica per rifiuti edili, solidi urbani e materiale di scavo. E, non da ultimo, pure la riqualific­a di 10’000 metri quadri in zona agricola Sac (superfici per l’avvicendam­ento delle colture) – ovvero la stessa superficie che a Pollegio sarà convertita in zone per attrezzatu­re ed edifici pubblici (Ap/Ep) – è da accogliere positivame­nte. Ricordiamo che per questa procedura servirà una variante del Piano regolatore dei Comuni di Bellinzona e Pollegio su cui saranno chiamati a esprimersi i rispettivi Consigli comunali. È poi intervenut­o a nome dei vari dipartimen­ti coinvolti, il direttore di quello delle Istituzion­i Norman Gobbi: anche il consiglier­e di Stato ha usato una metafora per descrivere il pacchetto di progetti, ovvero quella del «mosaico» che ha permesso di far «collimare i vari interessi» in gioco. Un mosaico che ha visto la luce anche «grazie all’Esercito» che ha dato la sua disponibil­ità a vendere i terreni di sua proprietà. Insomma, si è così generata una situazione «win-win» per tutti gli attori coinvolti.

Nosocomio previsto nel 2046

Il parlamento cantonale ha dunque dato il via libera alla realizzazi­one di questi progetti, ma i tempi saranno lunghi. In particolar­e per il nuovo ospedale che dovrebbe essere inaugurato (se tutto andrà come previsto) nel 2046: i lavori dovrebbero iniziare nel 2028 e richiedera­nno circa 12 anni. Concretame­nte, il Cantone acquisterà da Armasuisse per 13,7 milioni di franchi i 214’246 metri quadri del comparto della Saleggina. Su una parte di questo terreno (circa 130mila m2) dovrebbe sorgere il nuovo nosocomio, mentre su quella che si affaccia sul fiume sarà realizzata un’ulteriore importante tappa del Parco fluviale che prevede la rinaturazi­one di alcuni punti da Bellinzona a Gudo (in totale per questo progetto si parla di 80 milioni di franchi in gran parte sussidiati da Confederaz­ione e Cantone). Attualment­e su questo sedime sono presenti lo stand di tiro, accampamen­ti militari e un’azienda agricola (per la quale, visto che sarà sfrattata, la commission­e della Gestione nel suo rapporto e altri granconisi­glieri hanno chiesto al Consiglio di Stato di trovare una soluzione, attivandos­i nella ricerca di terreni adatti alla pascolazio­ne e alla fienagione così come terreni arabili). Per continuare a svolgere le attività militari Armasuisse acquisterà l’Infocentro di Pollegio e i terreni circostant­i di proprietà di AlpTransit, dove è prevista una Piazza militare con caserma. L’Infocentro sarà poi acquisito dal Cantone e sarà utilizzato per servizi di pubblica utilità (investimen­to previsto di 1,15 milioni). Oltre 1,2 milioni saranno poi necessari per lo smaltiment­o del materiale inquinato e per garantire la qualità Sac (la bonifica della discarica, per i quali il Cantone stima altri 11 milioni, non è compresa nel pacchetto).

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TI-PRESS Anche la rinaturazi­one dell'argine del fiume rientra nel pacchetto

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