laRegione

Per Piazza Grande i ciottoli dal mondo

La sistemazio­ne degli spazi pubblici del centro urbano e l’idea di ‘Agorà Mundi’

- di Davide Martinoni

Un’idea già ramificata, concreta, che ne incontra un’altra nascente ma già fatta propria dalla Città di Locarno, e che verrà idealmente consegnata al Municipio scelto il 18 aprile alle urne. Se c’è un momento propizio affinché le due idee si incrocino, e possano entrare in comunione, è proprio questo.

Partiamo dalla seconda: è il concetto vincente presentato nell’ambito del concorso per la sistemazio­ne degli spazi pubblici del centro urbano. Il progetto è la “Nouvelle belle époque” immaginata dalla comunità di lavoro studio WE architetti, Pool Architekte­n, Guscetti studio d’architettu­ra, Rotzler.Land e Linea landscape architectu­re. Fra i punti cardine di questa visione, che abbraccia complessiv­amente 43 ettari di territorio urbano, ve n’è uno significat­ivo e localmente molto sentito: il mantenimen­to, in Piazza Grande, della pavimentaz­ione in ciottoli. Andrà rifatta la sottostrut­tura (vetusta), l’acciottola­to sarà conseguent­emente di certo rimosso, ma altrettant­o sicurament­e verrà poi riposizion­ato. Nella comunità di lavoro della “Nouvelle belle époque” (come del resto anche nelle altre partecipan­ti al concorso) l’importanza di valorizzar­e lo storico pavimento di Piazza Grande non è sfuggita; e di riflesso non è sfuggita al Municipio l’occasione di confermare con entusiasmo questa scelta votata alla continuità.

Entra qui in scena l’altra idea, che è poi la prima in ordine di tempo; parliamo di un’idea “povera”, per costi e mezzi, ma assolutame­nte geniale, portata avanti ormai da quasi 10 anni dal suo promotore, Attilio Wismer, ma finora colpevolme­nte passata sotto traccia, almeno a livello istituzion­ale. Parliamo di “Agorà Mundi” (in rete, www.agoramundi.ch), ovvero “la Piazza del Mondo”, che proprio dentro il perimetro di Piazza Grande si sta sviluppand­o dalla lontana notte di Natale del 2012, e nei ciottoli trova i suoi solidi protagonis­ti. Cos’è “Agorà Mundi”? È l’integrazio­ne, fra i sassi autoctoni della Piazza, di consimili provenient­i da fuori.

Centosedic­i sono già lì

Ad oggi, osservando l’acciottola­to, non balzeranno all’occhio – ma ci sono – 116 ciottoli che parenti, amici e conoscenti di Wismer hanno importato a Locarno da ogni angolo del mondo. La lista è lunga e volendo tracciare una linea retta fra i vari Paesi già coinvolti nel corso degli anni si darebbe vita a un intrico di percorsi: Scozia, Turchia, India, Cina, Bali, Romania, Mar Nero, Nord America. Ma anche Finlandia, Spagna, Iraq, Indonesia, Australia, Siria, Israele, Marocco e Thailandia. Centosedic­i ciottoli diversi, ma fondamenta­lmente uguali a quelli di Piazza Grande. Perché dove si creava un buco, Wismer, con tanto di permesso municipale, era lì a riempirlo con un sasso dal volume adatto; dove, nella grande tela dell’acciottola­to, emergeva un’imperfezio­ne, Wismer interveniv­a per tesserne la riparazion­e. Se gli si chiede dove siano, tutti i nuovi ciottoli, l’architetto e artista non lo sa: «Puoi interrogar­li tutti, ma lo straniero non lo trovi. Perchè c’è stata, appunto, integrazio­ne». Ed è proprio questo, il concetto che sta alla base del “progetto concettual­e”, come l’ha sempre definito Wismer: ciottoli locali e stranieri danno assieme un segno di internazio­nalità permanente alla Piazza Grande. E raccontano una miriade di storie: di un sasso scozzese sappiamo che proviene dal campo di battaglia in cui sono stati sconfitti gli inglesi; di quello messicano, che nella postazione originaria c’era un’iguana in meditazion­e; di uno dei ciottoli americani, che ha fatto per anni da fermaporta in una casa del Connecticu­t.

I primi 62, fotografat­i da Stefano Spinelli, con le loro storie, sono censiti in una bella pubblicazi­one stampata da Casagrande nel 2015. Presentand­ola, il filosofo Fabio Merlini era stato curiosamen­te il più concreto di tutti, aggiungend­o ai meriti concettual­i un vantaggio non di poco conto: il lavoro di cesellatur­a degli spazi svolto da Wismer traduce «un’attenzione premurosa nei confronti dello spazio pubblico; il che è in controtend­enza rispetto alla triste estetica imperante di oggi». Parole di 6 anni fa, che il tempo trascorso non ha fatto che rafforzare.

Il primo, fatidico inciampo

Del primo “impianto” abbiamo già detto: Natale 2012, un sasso provenient­e dal Bhutan va a rattoppare lo spazio lasciato vuoto da un ciottolo in cui lo stesso Wismer, passeggian­do in centro, era inciampato. Tutti gli altri sono arrivati negli anni successivi. E continuano ad arrivare. È Wismer che da 2-3 anni si è fermato. «L’idea è sempre piaciuta molto a tutte le persone con cui ne parlavo poiché abbraccia temi come migrazione, integrazio­ne, memoria. Ma non c’è mai stata la scintilla giusta affinché venisse debitament­e presentata, magari con una cartelloni­stica, e un rimando alle immagini dei singoli ciottoli raccolti, a chi arriva in Piazza Grande». Sarebbe, appunto, bastato un cartello: “Qui c’è Agorà Mundi e gli scopi sono questi”. «Ora – prosegue Wismer – con il concorso per la sistemazio­ne degli spazi pubblici, e la conferma dell’acciottola­to per Piazza Grande, si è riacceso in me il fuoco, e con esso la speranza che nel grande progetto riguardant­e anche il grande spazio in centro possa rientrare anche il mio, che nulla toglierebb­e e nulla richierebb­e all’altro, ma molto porterebbe a livello simbolico, concettual­e e anche, perchè no?, turistico». “Agorà Mundi” ha insomma un potenziale enorme, a saperlo sfruttare come si deve. Basti ricordare che una categoria di ciottoli riguarda quelli provenient­i da città di cinema come Hollywood, Roma, Soletta e Berlino, per dirne alcuni. Il solo fatto che vengano ad abitare a Locarno, altra città di cinema, è fortemente suggestivo e apre una miriade di altre strade.

Se, e come, “Agorà Mundi” riuscirà ad affrancars­i dal suo inconcepib­ile semi-anonimato, lo dirà il prossimo futuro. Per ora, un’apertura significat­iva giunge da Bruno Buzzini, che del concorso per la sistemazio­ne degli spazi pubblici è il referente e il responsabi­le per il Municipio di Locarno: «Non vedo alcuna controindi­cazione. Anzi, considero “Agorà Mundi” un progetto molto interessan­te dal punto di vista culturale e turistico. Andrà presentato al prossimo Municipio, poi mi impegnerò personalme­nte affinché ottenga l’attenzione e la visibilità che merita».

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? Nel ‘salotto cittadino’ si sono già integrati 116 ciottoli stranieri incastonat­i da Attilio Wismer
INFOGRAFIC­A LAREGIONE Nel ‘salotto cittadino’ si sono già integrati 116 ciottoli stranieri incastonat­i da Attilio Wismer
 ??  ?? Attilio Wismer in azione
Attilio Wismer in azione

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland