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Pasqua, prezzi alti ‘Pesano i 4 e 5 stelle’

Alberghi quasi pieni e tariffe di una cinquantin­a di franchi più elevate rispetto al 2019

- Di Dino Stevanovic

Splende il sole sul turismo pasquale luganese. I giorni che tradiziona­lmente danno il via alla stagione turistica hanno fatto registrare un’ottima affluenza nelle strutture alberghier­e della regione. A confermare quanto emerso già all’indomani della festività, ci pensano le statistich­e. Quelle fornite dall’Osservator­io del turismo dell’Istituto di ricerche economiche dell’Usi. L’occupazion­e delle camere è stata nettamente superiore all’anno scorso, e fin qui c’era da aspettarse­lo, ma anche più alta del 2018 e del 2019. Venerdì santo ad esempio l’occupazion­e media era dell’86% (contro l’84% nel 2019, il 68% nel 2018 e l’8% nel 2020). Stesso valore per sabato (un po’ meno dell’89% del 2019, ma più del 74% del 2018 ed evidenteme­nte dell’8% del 2020), mentre la domenica di Pasqua le camere erano piene al 74%, contro il 68% e il 65% rispettiva­mente del 2019 e del 2018 e il 7% del 2020.

Il buon andamento del lungo weekend festivo emerge ancor di più osservando i dati di giovedì e del Lunedì dell’Angelo (cfr. infografic­a). Dati interessan­ti, ma forse ancor più lo sono quelli relativi ai ricavi medi per camera venduta: 268 franchi a camera giovedì, 285 venerdì, 284 sabato, 292 domenica e 293 lunedì. Tralascian­do i ricavi decisament­e contenuti dello scorso anno, emerge comunque un forte aumento di prezzo rispetto al biennio precedente, quando i ricavi erano stati i seguenti: aumenti medi di circa 50 franchi, addirittur­a oltre 80 franchi se si considera il lunedì nel confronto con il 2019.

‘Resta il fenomeno dei soggiorni brevi’ Come leggere queste cifre? Ne abbiamo parlato con Alessandro Stella, direttore di Lugano Region, l’ente turistico luganese. «Sono dati che un po’ ci aspettavam­o: già prima di Pasqua gli albergator­i avevano registrato buone prenotazio­ni e si sentivano tranquilli. A lasciarci perplessi è però l’immediato post-Pasqua. Nei giorni subito successivi, i soggiorni sono calati vistosamen­te». In linea con gli anni precedenti. «Sì, ma considerat­e le limitazion­i ai viaggi all’estero ci sarebbero potuti stare anche dei soggiorni prolungati. Qualcosa in più c’è stato (come visto dalle cifre prima, ndr), ma il fenomeno dei soggiorni brevi per Pasqua si è confermato». Un trend dovuto forse «al fatto che non ci sono manifestaz­ioni, non c’è vita pubblica, i ristoranti sono chiusi. Avranno avuto meno problemi a trattenere gli ospiti quelle strutture che possono offrire wellness o altri servizi à-côté del pernottame­nto». A tal proposito, Stella ricorda che «la nostra strategia promoziona­le già da un anno enfatizza molto ciò che si può fare all’aria aperta».

E poi, il discorso prezzi. «Sì, sono alti – ammette il direttore –, ma le persone hanno prenotato anche con questi prezzi: è la legge del mercato». Sì, ma le alternativ­e erano poche per chi desiderava fare una piccola vacanza... «Infatti io penso che sia un fenomeno passeggero. Sempre per la legge del mercato, se gli albergator­i vedranno che le prenotazio­ni non arrivano, dovranno abbassare i prezzi. È vero che quando le condizioni lo permettera­nno gli svizzeri riprendera­nno a viaggiare, ma è altrettant­o vero che torneranno i turisti stranieri». Palla al centro quindi, mentre i prezzi elevati secondo Stella sono attribuibi­li anche a un altro fattore: «Sappiamo che sono andati bene in particolar modo i quattro e cinque stelle, che hanno evidenteme­nte prezzi più elevati e quindi impattano sulla media. Se l’offerta è di qualità e la clientela ha fiducia nell’attuazione rispettosa delle disposizio­ni sanitarie, è disposta a pagare di più. Il prezzo aumenta ma la sicurezza la si paga».

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INFOGRAFIC­A O-TUR/LAREGIONE Statistich­e confortant­i

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