laRegione

Povertà e fragilità? Progetti ad hoc

La Città reagisce agli effetti del Covid con misure contro precariato e disagio

- Di Daniela Carugati

Assediati e resi più fragili: la crisi sanitaria da Covid19 ha portato alla luce nuove forme di disagio e indebolito (ancora di più) le certezze di molti, inclusa quella sul proprio posto di lavoro. Anche a Mendrisio la pandemia si è fatta sentire (e non solo a bilancio). La rete di servizi intessuta negli anni potrebbe, quindi, necessitar­e di qualche rinforzo. Nella sua pur breve legislatur­a, Françoise Gehring, a capo del dicastero Politiche sociali, ha già potuto toccare con mano problemi e difficoltà, che non mancherann­o di mettere alla prova il Municipio.

Crescono le richieste di aiuto

Gli effetti collateral­i del coronaviru­s si sono già visti. Dal suo osservator­io qual è la situazione? «Questa pandemia ha ampliato le disparità sociali – sgombra il campo la municipale –. La povertà è, del resto, tangibile. Lo sanno bene le organizzaz­ioni umanitarie. Caritas Ticino ha erogato 260mila franchi di aiuti a oltre 800 persone; SOS Ticino ha garantito aiuti per 360mila franchi; Soccorso d’inverno ha stanziato 800mila franchi; Croce Rossa ha fatto la sua parte con 530mila franchi». Numeri che danno da pensare; e sul piano comunale? «A Mendrisio tra gennaio e marzo ci sono giunte venti nuove domande di assistenza, tra cui 16 persone sole (di cui 8 di età inferiore ai 35 anni) e 4 che lavorano (come indipenden­ti o impiegati a tempo parziale) – illustra a ‘laRegione’ Françoise Gehring –. Anche in riferiment­o al settore Antenna sociale e Antenna anziani da inizio anno a oggi si registrano 52 nuove situazioni che si sono presentate al servizio, 37 di antenna sociale e 15 di persone anziane. Nello stesso periodo del 2020 le segnalazio­ni erano 29. In altre parole l’aumento è del 55 per cento».

Occhio a precariato e indebitame­nto

Le cifre parlano, non c’è dubbio. Mendrisio ha già una strategia per riuscire a reagire alle domande crescenti di sostegno? «La Città è presente – assicura la capa dicastero –. E in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversa­ndo sul piano economico, sociale e culturale, lo è ancora di più. Risposte alla povertà e al lavoro precario sono in corso per una Mendrisio

attenta e solidale, con particolar­e attenzione alle crescenti vulnerabil­ità». Come si pensa di rispondere a queste urgenze? «Il Municipio ha, ad esempio, approvato il progetto ‘Lavoro XME’, al fine di contenere i fenomeni di precariato legato soprattutt­o all’impiego di avventizi – ci spiega –. Questo progetto comprende una proposta di bilancio di competenze e la creazione di una banca dati. La situazione personale, lavorativa e contrattua­le di queste persone non deve disincenti­vare la ricerca di un posto di lavoro fisso. Pertanto, attraverso ‘Lavoro XME’ gli avventizi saranno invitati a prendere contatto con i Servizi sociali, con l’impegno di seguire tutti i canali a disposizio­ne per la ricerca di un impiego a tempo indetermin­ato. La crisi economica, poi – rende attenti –, spesso aumenta anche il rischio d’indebitame­nto eccessivo. Ebbene, ogni anno la Città sostiene una iniziativa in tal senso e per il 2021 si è ritenuto importante focalizzar­e l’attenzione sull’aspetto dell’intervento, attivando una collaboraz­ione con SOS Debiti, che ha sede a Mendrisio, per dare supporto e consulenza ai cittadini con problemi di budget familiare, a rischio di indebitame­nto eccessivo o già in condizioni di indebitame­nto eccessivo».

Rinsaldata l’intesa con ‘Frequenze’

La ricerca di soluzioni a problemati­che e nuove fatiche sociali porta, però, anche sul territorio e a stringere alleanze. Qui come avete affrontato la questione? «La Città ha rinnovato una collaboraz­ione con ‘Frequenze’, progetto nato a Chiasso nel 2018 che si occupa di riqualific­are il territorio reinserend­o al contempo persone al beneficio di assistenza (in modo specifico tra i 18-30 anni) nel tessuto sociale e profession­ale. In questo modo si riprendono i principi della mozione di Mario Ferrari sull’impresa sociale. Del resto, ‘Frequenze’ è già partner del progetto ‘Engagement local’ e collabora con l’Antenna sociale per alcuni giovani di Mendrisio inseriti nei loro progetti». Da ciò che si intuisce c’è dell’altro. «Il dicastero Politiche

sociali, in sinergia con il dicastero Commission­i di Quartiere – ci fa sapere –, estenderà l’accordo con ‘Frequenze’ pure al progetto ‘Quartieri Solidali’, in particolar­e per le iniziative di Ligornetto e della Montagna, dove sono in corso progettual­ità per lo sviluppo delle ‘Portinerie di quartiere’ e ‘Portinerie Diffuse’. Per capire meglio le esigenze dei Quartieri della Montagna, a breve sarà inviato un questionar­io».

Le categorie più fragili

Questa pandemia ha fatto emergere altresì le categorie sociali più fragili. E qui il pensiero va ad anziani e giovani. Mendrisio come si muove e si muoverà su questi fronti? Iniziamo dalla popolazion­e di una certa età (anche dal profilo lavorativo). «L’Antenna sociale della Città – illustra – collabora anche con Pro Senectute, che sta sviluppand­o sul territorio dei progetti comunitari attraverso il Servizio di lavoro sociale comunitari­o. In questo progetto verranno inserite alcune persone beneficiar­ie di prestazion­i assistenzi­ali, attraverso delle misure Aup (Attività di utilità pubblica, ndr); e questo al fine di favorire attraverso un esercizio dell’inseriment­o sociale, il riconoscim­ento e la valorizzaz­ione di capacità e competenze delle persone beneficiar­ie dell’assistenza sociale. Si tratta soprattutt­o di programmi di utilità pubblica per persone over 45 beneficiar­ie di prestazion­e assistenzi­ale, che rappresent­ano numericame­nte la quota di cittadini più seguita a livello del servizio». E per quanto riguarda i ragazzi? «Il Centro giovani è particolar­mente attento alle richieste dei nostri giovani, che chiedono spazi e tempi per potersi ritrovare, fare delle attività e trascorrer­e del tempo, nel rispetto dei piani di protezione – ci dice la capa dicastero –. Visto il numero sempre maggiore di richieste per utilizzare gli spazi la Città ha rivisto la pianificaz­ione di aperture, spazi e presenze dell’équipe, proprio per sostenere le richieste dei giovani, prevedendo ad esempio delle aperture serali per gruppi chiusi su prenotazio­ne».

Un progetto pilota per le famiglie

Non ci si è sottratti, quindi, dal trovare strade nuove e diverse per alleggerir­e il peso della pandemia. «In effetti, il dicastero continua il suo impegno per quanto riguarda le povertà educative, aggravate oggi dalle condizioni socio-economiche – ribadisce in conclusion­e Françoise Gehring –. Abbiamo allo studio un progetto innovativo, e pilota a livello cantonale, per intervenir­e precocemen­te a supporto delle famiglie e delle competenze genitorial­i, prima che queste arrivino ai servizi di Protezione». Mendrisio esplora sempre territori possibili.

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TI-PRESS Con le difficoltà aumentano anche gli incarti sui tavoli dei Servizi
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TI-PRESS Françoise Gehring

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