Semisvincolo di Bellinzona, ci risiamo
Dopo di vent’anni di sonno profondo, ecco che l’altro giorno sui quotidiani, alla Rsi e alla Tsi si riporta la notizia della “riesumazione” di questo progetto con tanto di modello esecutivo. Meglio evitare i vari retroscena e soffermarsi nelle polemiche, prendiamo atto che si sia ripreso il vetusto progetto e si possa andare avanti. Da quanto si è potuto capire il semisvincolo rimarrà semisvincolo e il problema del traffico rimarrà ancora come progettato diversi anni or sono, ossia risolvendo solo per metà l’angusto problema a sud della capitale, dove il traffico rimane ancora caotico da tutte le parti, con le strade agricole del piano intasate dal via vai di veicoli. Nessuno si è posto il problema che magari, partendo dal semsvincolo, si sarebbe potuto magari modificarne il progetto iniziale, inserendo la superstrada Bellinzona-Locarno e seguendo l’argine sinistro del fiume Ticino, visto anche quanto si vuol ora fare con il previsto Parco Fluviale. Si sarebbero in tal modo potuti risparmiare dei soldi, permettendo nel contempo la sistemazione anche di questa parte con aree verdi e risanando i boschi malati e la presenza di stagni rifugio delle zanzare-tigre, lupi, cervi, caprioli, che devastano le numerose aree agricole del piano! Una soluzione questa che i bravi tecnici del cantone potrebbero studiare, dimenticando che qualcuno ha ritenuto quest’area protetta e inserita nel citato progetto quale area ricreativa ricca di alternative. Dove sono andati a finire i paladini del rosso-verde? Ovvio, e non spetta a me dirlo, si dovrà prevederne l’accesso e dalla superstrada a Giubiasco-Camorino ci si possa immettere nell’esistente entrata autostradale per Lugano-Chiasso, mentre che per Locarno si possa continuare sulla costruenda superstrada, con i relativi e indispensabili accessi per i comuni a sud di Camorino. La nuova strada per Locarno seguirebbe in tal modo il fiume Ticino fino a raccordarsi con la strada della galleria della Morettina.