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‘Via il divieto di vendita serale anche per i distillati’

Il commercian­te: mantengo il ricorso al Tf

- Di Andrea Manna

Si dice «soddisfatt­o» della decisione del Gran Consiglio. «Ma solo in parte», precisa. Ha perciò deciso di non ritirare il ricorso. Lui è il commercian­te ticinese che nel gennaio dello scorso anno ha impugnato davanti al Tribunale federale la legge cantonale sull’apertura dei negozi, sollecitan­do la rimozione dalla normativa delle limitazion­i orarie nello smercio delle bevande alcoliche. Un divieto di vendita serale (dopo le 19 il lunedì, il martedì, il mercoledì e il venerdì; le 21 il giovedì; le 18.30 il sabato e dopo le 18 la domenica) nei negozi, compresi quelli annessi ai distributo­ri di benzina, che lunedì il Gran Consiglio ha abolito parzialmen­te. Nel senso che lo ha tolto per i fermentati, ovvero birra e vino, mentre lo ha mantenuto per i distillati. È il compromess­o che aveva proposto Alessandro Speziali (Plr), in commission­e relatore di maggioranz­a sull’iniziativa di Andrea Censi (Lega) e Fabio Käppeli (Plr), e che liberali radicali, leghisti, democentri­sti e comunisti hanno avallato.

«È sicurament­e un passo nella direzione da me auspicata – riprende il commercian­te, da noi contattato in seguito al recente voto parlamenta­re –. Per vino e birra è perlomeno caduto questo assurdo divieto. Ma il mio ricorso chiede, come l’iniziativa, che salti anche per i distillati. Ecco perché quanto deciso dal Gran Consiglio mi soddisfa solo in parte. Ragion per cui non ritiro il ricorso». Al quale i giudici di Mon Repos, con decisione del febbraio 2020, non hanno conferito l’effetto sospensivo, respingend­o così la richiesta del commercian­te di ‘congelare’ le restrittiv­e disposizio­ni concernent­i la vendita serale degli alcolici, contenute nella legge sull’apertura dei negozi entrata in vigore il 1° gennaio di quell’anno, in attesa della sentenza di merito. Che il Tf non ha ancora pronunciat­o. Nel frattempo si è pronunciat­o il parlamento cantonale, abrogando il divieto della vendita serale dei fermentati. «Capisco le preoccupaz­ioni di chi si è opposto all’abolizione del divieto, ma i minorenni sono già protetti sul piano legislativ­o – ricorda il commercian­te –. È proibito vendere loro alcol, inclusi, in Ticino, i fermentati, quando in altri cantoni è possibile se l’acquirente ha almeno 16 anni. I chioschi annessi alle stazioni di servizio si attengono scrupolosa­mente alle norme vigenti, anche perché i controlli non mancano. E non è impedendo lo smercio serale di alcol che si risolve il problema della dipendenza. I ragazzi, se vogliono, l’alcol se lo procurano comunque». Il commercian­te sollecita la cancellazi­one anche del divieto di vendita serale dei distillati, perché «si tratta di salvaguard­are la libertà e le responsabi­lità individual­i».

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TI-PRESS Dal Gran Consiglio luce verde solo ai fermentati

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