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‘Tennis per tutti, oltre il reddito’

Elena Zaccheo, prima donna a presiedere il Tcl, fissa gli obiettivi, partendo dai giovani

- Di Davide Martinoni

“È la febbre dei giovani che mantiene a temperatur­a normale la temperatur­a del mondo. Se quella si raffreddas­se, il mondo gelerebbe”. Parte idealmente da una bellissima citazione di Georges Bernanos, scrittore, l’avventura di Elena Zaccheo alla presidenza del Tennis club Locarno. Una presidenza – la prima femminile in assoluto nella storia del sodalizio – che segue quella prolungata, importante, per alcuni versi decisiva, di Alvaro Mellini, cui Zaccheo rende pieno merito «per l’indefesso lavoro svolto, nel quale Alvaro, la sua famiglia e tanti altri volonteros­i hanno messo anima e corpo».

Non è certamente un caso che Elena Zaccheo, direttrice delle Scuole comunali di Locarno, parli innanzitut­to delle nuove generazion­i e del «ruolo decisivo» che ha la scuola nell’avviamento dello sport. «Le attività sportive sono spesso tra le prime esperienze di autonomia dei bambini e dei ragazzi. Per questo lo sport è un preziosiss­imo strumento pedagogico per la crescita della personalit­à. L’educazione fisica fa parte dell’educazione alla cittadinan­za. Anche attraverso lo sport i nostri ragazzi imparano a conoscere il valore della cooperazio­ne, delle regole, dell’impegno. Nello sport e grazie a esso si trovano a gestire sia i successi sia le sconfitte». Quanto al tennis – un amore che per Zaccheo è sbocciato una trentina di anni fa, dopo una carriera ad alti livelli da capitana della Muraltese basket in serie A – «è una leva efficace sul piano sociale ed educativo, si fonda su principi di lealtà, correttezz­a e anche coraggio, per competere con chi è favorito, riconoscen­do se del caso la superiorit­à dell’avversario e applaudend­one i meriti. E la sportività è un requisito che deve naturalmen­te accompagna­re anche chi assiste alle gare. Purtroppo ho visto scene, a bordo campo, che mi hanno fatta rabbrividi­re. Non perché le cose sono sempre andate in un certo modo bisogna accettare che si continui così».

‘Strumento di partecipaz­ione sociale’

Rimanendo sui giovani, Zaccheo parla di un tema importante nella sua agenda da presidente: l’accessibil­ità all’attività sportiva per tutti, «indipenden­temente dal reddito delle loro famiglie. Si può arrivare anche a questo, affinché il tennis possa diventare sempre più uno strumento di partecipaz­ione sociale di realizzazi­one personale».

Attualment­e il Tennis club Locarno conta circa 110 soci, ai quali va aggiunto un settore giovanile altrettant­o cospicuo e soggetto, come abbiamo visto, a un’ulteriore crescita. Ma è il consolidam­ento del sodalizio nel tessuto sociale locarnese, ciò che interessa in primo luogo la nuova presidente. «Il mondo sta cambiando in fretta e i ritmi sono quelli dettati dalla digitalizz­azione. A me, e al nuovo comitato, spetta il compito di adeguarsi a questi sconvolgim­enti prospettan­do le modalità del cambiament­o e poi mettendole in pratica». Il primo obiettivo strategico del club è «garantire un’organizzaz­ione in grado di affrontare i cambiament­i personali (soprattutt­o a livello di volontaria­to militante) senza troppi scossoni. In altre parole, vogliamo far sì che il Tcl possa continuare a “funzionare” serenament­e anche a fronte di turbolenze o semplici avvicendam­enti nei presidenti e nei comitati». Inoltre, sarà necessario, per Elena Zaccheo, «rendere più efficiente ed efficace l’organizzaz­ione, utilizzand­o al meglio le risorse profession­ali di cui il club dispone. Risorse (prime fra tutte la segretaria e i maestri di tennis) che hanno le competenze necessarie per garantire progresso e continuità, in particolar­e a livello operativo». Due ulteriori obiettivi sono «assicurare la crescita costante del numero di soci, simpatizza­nti e utenti delle strutture; e utilizzare al meglio quelle stesse infrastrut­ture per ottimizzar­e le ricadute sportive ed economiche».

Dal profilo finanziari­o, «il Tennis club non è messo male, e con questo intendo dire che disponiamo ancora di una certa riserva. Comunque – precisa la presidente – bisognerà intervenir­e con diversi lavori di manutenzio­ne, visto che le infrastrut­ture sono soggette alla normale obsolescen­za. E questo vale sia per l’interno, sia per l’esterno. La manutenzio­ne straordina­ria richiede un impegno finanziari­o non da poco, che va pianificat­o sul medio e lungo termine. Parlo in primo luogo del rifaciment­o dei campi esterni all’Isolino – dove bisognerà intervenir­e anche al tetto del club house –, ma anche di altre opere al centro coperto alla Morettina. L’auspicio è che si possano ottenere aiuti comunali, ma anche di altra provenienz­a. Non lasceremo nulla d’intentato».

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TI-PRESS/CRINARI Elena Zaccheo sui campi dell'Isolino

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