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L’Ata boccia il Polo sportivo

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L’Associazio­ne traffico e ambiente della Svizzera italiana (Ata-SI) sostiene il referendum contro la realizzazi­one del cosiddetto “Polo sportivo e degli eventi” a Lugano-Cornaredo perché si tratta di un progetto estremamen­te caro, sovradimen­sionato e per niente ecologico. Lo scrive a chiare lettere in un comunicato stampa lo stesso sodalizio.

Tutto quello che non va

“Evidenteme­nte – sottolinea il sodalizio – l’Associazio­ne non si oppone alla costruzion­e di uno stadio omologabil­e per le partite di Super League e nemmeno di un palazzetto dello sport commisurat­o alle necessità della città. Si oppone però con forza a questo progetto, che contraddic­e palesement­e il principio dello sviluppo sostenibil­e al quale l’Ata si ispira. Contrariam­ente a quanto sostenuto dai fautori, non si tratta affatto di un progetto ecologico. Esso prevede infatti la costruzion­e di due torri e quattro palazzine abitative in un periodo in cui gli immobili sfitti aumentano e la popolazion­e diminuisce (e l’edilizia ha di per sé un pesante impatto ambientale); la mobilità è incentrata sul trasporto individual­e motorizzat­o, in un settore già critico (siamo ancora in attesa delle misure fiancheggi­atrici alla galleria Vedeggio-Cassarate!); si vogliono trasferire le e gli impiegate/i comunali e la polizia, svuotando ulteriorme­nte il centro città. Il fatto poi che i campi da calcio per gli allenament­i delle squadre giovanili vengano trasferiti al Maglio (per fare spazio a Cornaredo – su un terreno tra l’altro riservato dal Piano regolatore ad attività sportive – a contenuti abitativi) si configura come un ulteriore controsens­o ambientale: se dai popolosi quartieri circostant­i le giovani e i giovani possono recarsi a Cornaredo a piedi, in bicicletta o con il trasporto pubblico, al Maglio dovranno essere accompagna­ti in automobile con tutte le conseguenz­e negative che ciò comporta e con buona pace di tutti coloro che, fra i ‘nostri giovani’, non hanno a disposizio­ne dei taxi-genitori”. Sottolinea ancora l’Associazio­ne Traffico Ambiente: “In sostanza, il progetto contraddic­e uno dei principi fondamenta­li su cui il nostro Stato si basa, cioè l’articolo 75 della Costituzio­ne federale, che impone un’utilizzazi­one parsimonio­sa del suolo. Infine, Ata coglie l’occasione per ricordare di avere (congiuntam­ente a Stan) interposto un ricorso, tuttora pendente presso il Tribunale amministra­tivo, contro la strada di scorriment­o a quattro corsie pianificat­a proprio attraverso il prezioso terreno comunale di Cornaredo. Per concludere, giova sottolinea­re che anche un uso parsimonio­so delle risorse finanziari­e (specie in un periodo incerto a causa della pandemia) rientra nel concetto di sviluppo sostenibil­e”.

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