Di igiene, bebè e meningite
Berna – Misure come lavarsi le mani e mantenere le distanze, adottate per contrastare la diffusione del Covid-19, sono probabilmente la spiegazione del fatto che nel 2020 nessun bebè – fino all’anno di vita – si sia ammalato di meningite nella zona di Berna. È la conclusione cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Inselspital, l’ospedale universitario della città federale. I dati disponibili, riconoscono gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Open Forum Infectious Diseases, si riferiscono al solo bacino di utenza del nosocomio, pari a 1,5 milioni di persone. Per questo ritengono necessarie indagini più vaste.
“L’osservata completa assenza di meningite enterovirale nei neonati rivela che anche la diffusione dei virus normalmente trasmessi per via fecaleorale è impedita dalle misure prese per lottare contro la pandemia”, afferma, citata nella nota, l’autrice principale dello studio, Larissa Stoffel, dottoranda presso la clinica pediatrica del nosocomio bernese. È già noto che i provvedimenti adottati per limitare la diffusione del coronavirus hanno anche un effetto sull’incidenza di altre malattie respiratorie virali, in particolare quelle legate ai virus trasmessi attraverso goccioline di saliva. Sulla base delle cifre degli anni precedenti, i ricercatori all’Inselspital si aspettavano circa 20 casi di meningite enterovirale in neonati nel 2020. Ma non è stata rilevata una sola positività a questa patologia. Una drastica diminuzione è stata registrata anche nei bambini da uno a 16 anni. E questo malgrado il fatto che asili e scuole dall’estate siano rimasti aperti.