A Biasca Galbusera non fa sconti a nessuno
Nessuna sorpresa a dove il Plr mantiene tre municipali e conferma il sindacato con Loris Galbusera: per lui 1’705 voti personali, 453 in più rispetto al vicesindaco Ppd Omar Bernasconi (1’252), rieletto insieme al collega di partito Roberto Cefis (1’198). Oltre a Galbusera, il Plr conferma Joël Rossetti (1’365) mentre Alice Lanzetti (999) subentra a Omar Terraneo non più ripresentatosi. La sinistra mantiene il suo seggio con Filippo Rodoni (816), mentre la Lega si affida nuovamente all’uscente Norma Ferrari Conconi (844). La destra si attesta al 16% (+0,8%) e la lista Insieme a sinistra al 18,7% (Abiasca aveva raggiunto il 20,8%). «Potevo aspettarmi un buon risultato, ma non così brillante – afferma un soddisfatto Galbusera –. Ringrazio i cittadini per la fiducia. Sono felice per la rielezione di tutti i miei colleghi di Municipio, segno che la popolazione ha riconosciuto il lavoro dell’intera squadra». Cinque anni fa erano stati solo 96 i voti di scarto fra Galbusera e Bernasconi, il quale non mise in conto l’opportunità di un ballottaggio nonostante l’esiguo distacco sia personale, sia di lista con 32,5% contro 31,6%. Quest’anno il Plr è salito al 34,9% e il Ppd è sceso al 30,4%.
Piccola rivoluzione a Cadenazzo con il raddoppio del gruppo Lega/Udc e un Plr ancora saldamente in testa ma indebolito rispetto al 2016 (42,7% voti di lista contro il precedente 47,1). Rieletti per il Plr il sindaco Marco Bertoli (637 voti personali) e il municipale Renzo Marielli (604). Fa il botto la destra con la municipale uscente Natascia Caccia (514) confermata insieme a Waldo Grossi (401) in una lista Lega/Udc passata dal 18,6 al 31%. Ciò che potrebbe far meditare su un possibile secondo voto per la poltrona più ambita. «Al momento mi godo la soddisfazione per la rielezione e il raddoppio nell’esecutivo. A tempo debito farò una riflessione sull’eventualità di un ballottaggio», commenta alla ‘Regione’ una felice Natascia Caccia. Rinata dalle ceneri della fu lista civica L’Altra Cadenazzo, la sinistra resta fuori avendo racimolato solo l’11,1%. Dal canto suo il Ppd col 15,2% riconferma l’uscente Gilles Renaud (290 voti, ex L’Altra Cadenazzo). Tutto come da programma a Faido: il Ppd mantiene saldamente la maggioranza in Municipio confermando, con il 42,5% dei voti di lista (40,2% nel 2016) gli attuali tre seggi e il sindacato: la poltrona numero uno lasciata libera da Roland David sarà occupata dalla new entry Corrado Nastasi, 37 anni, presidente sezionale e consigliere comunale eletto con 1’052 voti personali insieme all’uscente Fabrizio Viscontini (974) e Marco Manfrè (798); niente da fare invece per l’uscente Michele Dazzi (779). Il Plr col 23,3% (27,7% nel 2016) conferma il seggio del vicesindaco Rinaldo Volpers (613) ma non quello dell’uscente Dante Giussani (483); al suo posto Giacomo Gendotti (613). Lega e Ps/Eco riconfermano i rispettivi seggi con gli uscenti Patrizio Farei (554) e Andrea Piemontesi (482).
Due gli uscenti non rieletti nel Municipio di Arbedo-Castione. In casa Lega/Udc il cambiamento di casacca di Claudio Menghetti, da sempre dichiaratosi indipendente, gli è costato il seggio correndo nella lista civica Arbedo-Castione Viva che ha racimolato solo il 6% dei voti di lista. Lega/Udc che col 9,4% (11,9% nel 2016) vede invece eletto Maurizio Mistri con 419 voti personali. Dal canto suo il Plr di Arbedo col 37,1% (39,6% nel 2016) conferma lo storico dominio ma perde due punti e mezzo: saldamente in testa il sindaco Luigi Decarli che con 1’902 voti personali (ben 203 in più rispetto a cinque anni fa) sbaraglia la concorrenza. Sempre in casa Plr esce invece di scena l’ex sindaco Renzo Bollini (766) scalzato dal consigliere comunale Mattia Dellatorre (862); confermato l’uscente Nicola Lanfranchi (993). Nessun problema per il vicesindaco Plr Pier Gazzoli (845) e per il Plr di Castione che raggiunge il 12,6%. La lista socialista con il 15,5% si ripiazza al secondo posto e rielegge l’uscente Gabriele Del Don (667). Staccato di poco il Ppd che col 13,9% conferma l’uscente Roberto Ferretti nell’esecutivo.