laRegione

Onda verde squilibran­te

Entra Pier Zanchi (da Indipenden­te) con un 12,2%, esce un Ppd ma rimane Cotti. Plr: dietro a Scherrer, Pini e Giovannacc­i. Nancy Lunghi è la “rossa”. La Lega conferma Buzzini.

- di Davide Martinoni

Non può che arrivare in bici, Pier Zanchi, primo ecologista Indipenden­te in Municipio a Locarno. Eletto sulla lista dei Verdi (da cui si è staccato due anni fa), raggiunge Palazzo Marcacci pedalando senza fretta, come cantava Cocciante, forte di quel 12,2% di voti di lista che è un +12,2% rispetto a 5 anni fa, quando i Verdi neppure avevano giocato la partita per l’esecutivo.

Da via Rusca, a piedi, giunge il secondo neoeletto, Nicola Pini, già il più votato 5 anni fa in Consiglio comunale e oggi seconda forza Plr dietro al sindaco nella stanza dei bottoni. Si dice emozionato e rinfrancat­o, ma parlerà anche della «necessità di un maggior rispetto nei miei confronti» all’interno della sezione, dove sarà inevitabil­e una resa dei conti all’insegna delle reciproche responsabi­lità. Un contesto, questo, che ha lasciato strascichi evidenti in

Davide Giovannacc­i, ritrovatos­i sbalzato dal ruolo di “enfant prodige” e rincalzo del sindaco a terzo classifica­to ma comunque rieletto. Dalle parole, e dal volto, traspare soprattutt­o stanchezza; probabilme­nte, anche molta curiosità per quelli che saranno gli equilibri – interni al partito e assoluti – nella nuova compagine municipale.

Giuseppe Cotti (Per Locarno) e Bruno Buzzini (Lega-Udc) sono stati entrambi confermati. Ma il primo ha perso la spalla di un collega di partito e il secondo ha dovuto osservare un rallentame­nto dei voti di lista del suo movimento. Da qualche parte l’exploit dei Verdi doveva attingere; anche dalla Sinistra Unita, con cui non ha voluto unire le forze.

La giovane esponente dell’alleanza Ps-Pop-Pc-Forum, Nancy Lunghi, co-presidente sezionale ma soprattutt­o nuova municipale socialista, fa la sua apparizion­e in camicetta e mascherina rosse: una prima piccola seduta di cromoterap­ia per i sei colleghi. «Cercavo di essere molto tranquilla perché l’esito era davvero incerto. Plr e Ppd lottavano con forza per i loro seggi. Sono felice di aver mantenuto quello socialista e lo sono a maggior ragione per il fatto che a essere scelta sia stata una donna, indipenden­temente dal fatto che sia io. Bene anche per la presenza di Pier Zanchi. Sono convinta che potremo lavorare bene assieme su diversi temi». Fra questi, l’aggregazio­ne, «veramente da riprendere, come dice il sindaco. Per quanto riguarda i Dicasteri, non ho una preferenza specifica ma credo vadano riarrangia­ti, perché messi così come sono adesso hanno poco senso».

Evocato dalla nuova collega, Zanchi rilascia direttamen­te dalla sella le sue prime dichiarazi­oni da municipale: «Sarà un triennio corto ma molto impegnativ­o. Personalme­nte dovrò fare un apprendist­ato di almeno un anno e saremo immediatam­ente a ridosso delle cantonali e delle federali, e poi di nuovo delle comunali. Non sarà una passeggiat­a. Ho lasciato i Verdi due anni fa per fare un percorso tutto mio, ma rimango ecologista perché la mia provenienz­a è quella». Un polo dell’artigianat­o alimentare sul Piano di Magadino, la scuola alberghier­a per rilanciare il Grand Hôtel di Muralto e un freno ai parcheggi sotterrane­i («Piuttosto, investiamo nella riduzione delle imposte per chi, a Locarno, decide di rinunciare all’auto») sono i tre primi argomenti affrontati.

Quasi stordito dal risultato personale (3’998 voti personali) il sindaco Alain Scherrer si dichiara «molto soddisfatt­o: sento grande affetto e fiducia. Questo nuovo Municipio ha una bella composizio­ne, ma mi dispiace per Simone Merlini (subentrant­e Plr a Niccolò Salvioni, ndr.), che si era inserito molto bene in questi 6 mesi di lavoro. Al suo posto abbiamo comunque un “signor municipale” come Nicola Pini, che ha grandissim­e doti e notevoli capacità. Non mancherà di portare le sue visioni, non soltanto per questa legislatur­a, ma a medio-lungo termine. Sono felice di lavorare con lui, così come di trovare Nancy Lunghi della Sinistra Unita: è una donna capace, che ho saputo apprezzare per la sua capacità di analisi, la sua pacatezza e lo spirito dimostrato in campagna. Bene anche per l’entrata dei Verdi con Pier Zanchi; Verdi che sono molto importanti per quanto sanno portare a una Locarno di provata sensibilit­à verde ed ecologica, come dimostrano il fatto che siamo Città dell’energia e i vari progetti sensibili all’ambiente». Sul Ppd che perde un seggio: «Mi mancherà molto Paolo Caroni, del quale sono anche amico, ma rimane Giuseppe Cotti, un collega con cui mi piace molto lavorare e confrontar­mi. Il discorso che voglio fare va oltre ai partiti e si concentra sulle persone e su quello che possono portare alla Città. Come Davide Giovannacc­i, che è un gran lavoratore e, se resterà alle Finanze, avrà molto da fare nel post-Covid, con le emergenze economiche e sociali di cui purtroppo sappiamo». Giovannacc­i che ha dovuto “inchinarsi” a Nicola Pini, impostosi come seconda forza Plr per 62 voti preferenzi­ali: «Sono comunque soddisfatt­o perché la lotta interna era forte e fra gente preparata. Nicola si è mosso bene, con una bella campagna. Alla luce di questo, avvicinarm­i a lui è stato importante. Nel merito del risultato complessiv­o, si sapeva che il secondo seggio Ppd era a rischio e si sapeva anche che i Verdi erano ben lanciati anche grazie a situazioni come quella al Monte Brè. Con la nuova composizio­ne cambia molto; sono sicuro che si riuscirà a lavorare bene assieme». Ugualmente provato, ma di umore diverso, appare Nicola Pini, che ha vinto il suo “rischia tutto” e l’ha fatto senza mezzi termini: «Sono molto contento in primis che sia finita questa campagna lunghissim­a, e poi naturalmen­te per l’esito, oltre le mie aspettativ­e. C’è anche un po’ di vertigine, ma di certo anche la ferma intenzione di ripagare con un impegno totale la fiducia in me emersa dalle urne, e non solo grazie agli elettori liberali radicali». Per quanto riguarda le correnti interne al Plr, che non poco hanno determinat­o la campagna, Pini rileva che «ho avuto anch’io quella percezione; non posso nascondere un certo vento contrario da parte di taluni esponenti del mio partito. Spero che questo giudizio popolare possa portare maggiore serenità e più chiarezza all’interno del partito, e che da domani si possa davvero lavorare insieme. La disponibil­ità da parte mia c’è in assoluto. Chiederò forse un po’ più di rispetto».

Combattuto fra la soddisfazi­one per la conferma personale e la perdita di un seggio, il municipale Giuseppe Cotti nota che «la contentezz­a per il risultato personale è mitigata dalla delusione per il ridimensio­namento generale del partito, e questo nonostante risulti consolidat­a la nostra forza politica in città, dove continuiam­o a essere il secondo movimento e non abbiamo visto una particolar­e erosione rispetto a 5 anni fa. Ma evidenteme­nte l’avanzata “verde” è molto importante e ci ha svantaggia­ti nella ripartizio­ne dei seggi».

Uno era e uno rimane Bruno Buzzini, che con 778 preferenzi­ali esterni conferma una chiara popolarità trasversal­e: «A livello personale sono molto soddisfatt­o per il sostegno e ringrazio pertanto elettrici ed elettori – dice –. Un po’ meno mi soddisfa il risultato di lista, ma vista l’onda verde a Locarno (+12%) era inevitabil­e che ci fosse un’erosione che interessas­se un po’ tutti gli altri». Infine, un pensiero per Simone Merlini, escluso fra i liberali: «Spiace, ed è difficile valutare perché sia successo. È chiaro che Nicola Pini ha un “peso” importante. Le urne lo hanno dimostrato in pieno».

Simone Merlini che coraggiosa­mente si presenta in Piazza, in maglione: «Ho perso con avversari di grande forza elettorale. Non potevo competere. Lo accetto. La breve esperienza in Municipio mi tornerà utile in politica e a livello personale. A chi negli ultimi mesi mi ha adulato e poi voltato le spalle non serve che dica ciò che già sanno».

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TI-PRESS/SAMUEL GOLAY I sette per la legislatur­a 2021-2024
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TI-PRESS/SAMY GOLAY Pierluigi Zanchi: pedalando si arriva
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