Nulla cambia, ma tanto si modifica
Equilibrio tra forze politiche immutato in Municipio, ma il Plr lascia sul campo rispetto al 2016 il 7,5% dei voti di lista. E il presidente Guido Tognola rassegna le dimissioni. Entrano a Palazzo Civico Filippo Lombardi (Ppd) e Karin Valenzano Rossi (Plr), riportando a due la presenza femminile. I Rosso-Verdi falliscono nel raddoppio. Michele Foletti seconda miglior votazione e rivendica la poltrona di vicesindaco.
Due volti nuovi, ma un immutato equilibrio di forze in Municipio. Elezioni comunali 2021: a Palazzo Civico entrano Filippo Lombardi in quota Ppd e Karin Valenzano Rossi per il Plr, al posto degli uscenti Angelo Jelmini e Michele Bertini. Tutti confermati gli altri municipali: il sindaco (in carica e di quindicina) Marco Borradori, Michele Foletti e Lorenzo Quadri per la Lega, Cristina Zanini Barzaghi per Ps, Verdi e Pc e Roberto Badaracco per il Plr. Un risultato che a prima vista sembrerebbe aver portato solo cambiamenti di rigore nell’esecutivo della principale città ticinese, ma che in realtà maschera vincitori e vinti. Fra questi ultimi, nonostante la conferma dei due seggi, sicuramente i liberali-radicali, che hanno perso il 7,5% dei voti di lista (cfr. infografica). Una batosta, che ha già prodotto i primi effetti.
«Ieri ho rimesso il mandato e oggi ho dato le dimissioni». Guido Tognola lascia così la presidenza della sezione di Lugano del Plr, una decisione a suo dire inevitabile «di fronte a un risultato del genere: abbiamo perso l’8%, ci sono state 1’400 schede in meno per il nostro partito, bisogna prenderne atto». Pensa di aver sbagliato qualcosa? «Di fronte a certi risultati sicuramente devo aver sbagliato qualcosa, anche se in tutta onestà rifarei quello che ho fatto, perché ci credevo». Si è parlato molto della litigiosità interna al partito, qualcuno le ha affibbiato il marchio del radical chic... «Ho una grande difficoltà nel rispondere, perché in realtà io non ho litigato con nessuno. Un radical-chic? Mi fa sorridere, se chiedere un po’ di trasparenza e sostenere certi valori base è da radical-chic allora vabbé... Le dico solo che dal 1994 fino a oggi ho fatto 18 settimane di vacanza per pagare 27 stipendi, non mi sembra il ritratto del radical-chic. Quanto alle continue polemiche sulla stampa, penso che abbiamo distolto l’attenzione verso quello che i nostri giovani esponenti stanno portando avanti». Crede che le ‘ingerenze’ di alcuni senatori del Plr, le ‘sponsorizzazioni’ di candidati, abbiano per finire nuociuto? «Non starebbe a me dirlo, penso che per la corsa al Municipio abbiamo agito in modo trasparente e la lista a mio avviso era molto interessante, perché doveva catalizzare l’interesse degli elettori, ma evidentemente non ci sono riuscito, anche se abbiamo almeno confermato i due seggi».
«Molto soddisfatta del risultato personale (6’462 voti personali) anche se il Plr ha perso 1’450 schede rispetto al 2016. La perdita del partito era un po’ attesa per le contrastanti dinamiche interne. Sono pronta per mettermi a lavorare e ringrazio tutti quelli che hanno avuto fiducia in me». Sono le prime parole di Karin Valenzano Rossi, capogruppo Plr in Cc ‘promossa’ dagli elettori in Municipio. Roberto Badaracco, eletto per la seconda volta, con 7'676 voti preferenziali: «Sicuramente un bel risultato – commenta a pochi minuti dal verdetto, davanti a Palazzo Civico –. Abbiamo mantenuto il secondo seggio, che non era scontato. Sono contento per Karin e non sono contento per il risultato del partito, perché abbiamo perso, non conosco ancora nel dettaglio i risultati, intorno al 6-7%, che è tantissimo. Siamo un po’ gli sconfitti di questa tornata elettorale a Lugano, mentre in altri Comuni del cantone il Plr è andato molto meglio, anzi in alcuni casi è persino cresciuto, e questo ci dovrebbe far riflettere sul nostro modo di far politica. Credo che dovremo fare delle riflessioni molto profonde, e capire nei prossimi tre anni come vogliamo impostare la nostra politica. Questo, secondo me, è fondamentale. Spero che lo faremo sia a livello di partito sia di gruppo di Municipio, ci vuole tutt’altro gioco di squadra. Quello che è successo anche con il Pse non ci ha fatto bene (la divisione interna al partito, ndr)».
Lombardi: ‘Più tifosi dell’Ambrì che elettori del Ppd’
L’ingresso in Municipio di Filippo Lombardi è l’altra grande novità. Se lo aspettava? «Francamente all’inizio non c’era nessuna sicurezza. Al contrario, la sezione è venuta a cercarmi dal mio esilio, perché la paura vera di perdere il seggio c’era. E se guardiamo un po’ quello che è successo negli altri centri del cantone non era una paura infondata. Quindi bene ha fatto la sezione a osare a chiedere e bene ho fatto io ad accettare questa sfida che era un po’ contraria ai miei piani di tranquillità personale per i prossimi anni, ma credo che valeva la pena accettarla e il risultato c’è, non solo per me, ma anche per il Ppd che guadagna». Quali saranno i temi più impellenti di questa legislatura breve? «La sfida del Municipio sarà di aumentare la pressione sulle decisioni che ci sono da prendere – dal Piano direttore all’aeroporto, al Pse, al Polo congressuale turistico e fieristico, alla riqualifica del lungolago – ma al tempo stesso di non dimenticare la gente semplice, chi ha sofferto magari perdendo il lavoro in questa crisi pandemica, i commercianti, gli esercenti, che pagano un prezzo altissimo». Lei è presidente dell’Ambrì e paradossalmente ora si ritrova a governare la Città di Lugano. «Non so se occorra fare un sondaggio, ma penso che a Lugano troviamo ancora più tifosi dell’Ambri che elettori del Ppd...».
Anche Cristina Zanini Barzaghi, rieletta sulla lista Ps-Verdi-Pc, si unisce in Piazza della Riforma tra ai vincitori. Miravate a due seggi, questo risultato non è arrivato. «Direi prima di tutto che siamo molto contenti che la lista, comunque, rispetto a cinque anni fa sia cresciuta, e quello di unire diversi partiti e movimenti rosso-verdi è un lavoro che va fatto su più legislature. Dovremo comunque continuare. Si è visto che il potenziale di miglioramento c’è». «Sono dispiaciuto per non avercela fatta, chiaramente – ci dice Nicola Schönenberger, capogruppo ecologista in Cc –. L’obiettivo era sicuramente ambizioso, ma non impossibile. Se fossimo riusciti a fare un’alleanza più larga con le altre forze della sinistra, sicuramente qualcosa in più si sarebbe portato a casa. Ci speravamo, ma il risultato alla fine non sorprende più di quel tanto: Lugano è una piazza difficile, lo sappiamo». Per questa, breve, legislatura dobbiamo quindi aspettarci dei Verdi nuovamente piuttosto all’opposizione? «È probabile. Spero che in Cc riusciremo a crescere un po’. I segnali sono positivi: nella lista comune con Ps e Pc, i primi tre nomi subentranti alla municipale sono tutti ecologisti».
E infine, Marco Borradori si mostra raggiante davanti a Palazzo civico. «Per quanto riguarda i 5/7 del Municipio ci speravo molto che rimanessero uguali perché ho lavorato bene con loro e credo che Lugano richieda, visto anche le sfide che abbiamo davanti, una certa continuità. Che dovessero entrare due nuovi municipali lo si sapeva e sono entrate due persone di grande esperienza». Rispetto a 5 anni fa ha conquistato meno voti preferenziali. «Non ho ancora guardato i dati... In ogni caso questa è la mia decima elezione, contando anche il Consiglio di Stato e 30 anni fa il Consiglio nazionale e quindi c’è sempre un po’ il rischio dell’usura, quindi mi permetto di essere molto felice di esserci ancora e di poter dare – vedremo se sarà l’ultima volta o no – un contributo di passione e impegno per una città alla quale, non solo io, vogliamo tanto bene». Ha parlato di possibile ultima legislatura per scaramanzia o perché ci sta pensando realmente? «No, credo... È giunto comunque il momento di pensarci, adesso lo vedremo, io vado avanti sempre giorno dopo giorno, però ora facciamo questi tre anni che saranno intensi e per la Città sicuramente importanti. E poi tireremo le conclusioni alla fine». Dal canto suo, Michele Foletti si dice «felicissimo per il risultato personale e per la Lega che ha tenuto bene perdendo poco nonostante le diverse liste ‘minori’ che hanno sottratto il 9% di consensi anche agli altri. È la prima volta che batto Lorenzo Quadri e alla prossima seduta di Municipio rivendicherò la poltrona di vicesindaco». E Quadri che dice? «Sì, è vero, che sono stato battuto ma sia oggi che già cinque anni fa eravamo comunque a poca distanza e faccio notare che all’interno della Lega ho ricevuto più voti io, mentre Foletti è stato più votato dall’esterno (ride, ndr). Essendo più profilato... Non sono comunque preoccupato, anche io sono in politica dal 2003 e di votazioni ne ho fatte ormai tante».