Uccisa a sette anni fuori dal McDonald’s
Chicago – Morire crivellata di proiettili in pieno giorno a sette anni, aspettando un hamburger al McDonald’s con papà. È quanto successo domenica a Chicago, una delle città più violente d’America, già sotto shock per la diffusione del video sul tredicenne Adam Toledo ucciso da un poliziotto nonostante fosse disarmato e con le mani alzate.
Jontae Adams, 28 anni, aveva portato la figlia a metà pomeriggio in un drive-thru della catena di fast food e stava aspettando il suo turno in auto. Improvvisamente due persone sono uscite dalla loro vettura e hanno cominciato a sparare. Una gragnuola di proiettili, 38 in tutto, di cui alcuni fatali per la bimba. Gravemente ferito il padre. Intanto città e tribunale blindati a Minneapolis per il processo a Derek Chauvin, l’ex agente bianco accusato di aver ucciso un anno fa l’afroamericano George Floyd tenendo il ginocchio sul suo collo per oltre nove minuti, nonostante mormorasse “non riesco a respirare”. Ma ad attendere il verdetto è l’intero Paese, dove questo dibattimento trasmesso dai grandi network e le sparatorie che si sono susseguite in queste settimane costringono gli americani a confrontarsi per l’ennesima volta con la cultura della violenza e delle armi. E con la sua discriminazione verso le minoranze, in particolare quella nera.