Infortunio di canyoning, donna rischia la vita
Sabato scorso, poco dopo le 16.30, a Someo è avvenuto un infortunio di canyoning. Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, una donna di 33 anni, cittadina svizzera domiciliata nel Canton Vaud, mentre affrontava una discesa in una cascata di circa cento metri, dopo esser scesa per una trentina di metri ha preso velocità non riuscendo più a controllare la caduta e ha sbattuto sulle rocce. La donna ha riportato gravi ferite, tali da metterne in pericolo la vita.
L’allarme è stato lanciato dagli altri componenti del suo gruppo, interamente composto da persone esperte di questa pratica sportiva che, in estrema sintesi, consiste nella discesa lungo il corso dei torrenti; gli ostacoli del percorso sono scivoli naturali, pozze e cascate che vengono superati con l’ausilio di corde o effettuando tuffi, scivolate o passaggi di arrampicata in discesa. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della Polizia cantonale, gli uomini del Soccorso alpino svizzero e della Rega che, dopo aver prestato i primi soccorsi all’infortunata, la hanno caricata a bordo dell’eliambulanza per trasportarla in volo all’ospedale. Sarà compito degli inquirenti chiarire la dinamica dei fatti e la causa dell’incidente.
In Ticino nel corso dell’anno passano tra i ventimila e i trentamila canyonisti e da metà maggio a fine ottobre vi sono in media 300 persone al giorno nei torrenti. Una disciplina molto popolare, ma non priva di rischi. Diversi gli incidenti verificatisi negli ultimi anni nel nostro cantone. Tanto che lo scorso giugno era stata presentata una mozione al governo (che, però, ha deciso di non appoggiarla) per chiedere l’adozione di misure di prevenzione per chi fa canyoning e altri sport rischiosi.