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Seimila dicono ‘no’ alla terza corsia autostrada­le

Il 5 maggio si porterà la voce della regione a Berna

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Il traguardo era quello di raggiunger­e le 5mila firme. Invece, il gruppo di cittadini di Melano fautore di una petizione popolare contro il potenziame­nto dell’autostrada fra Mendrisio e Lugano di sottoscriz­ioni, al momento, ne ha radunate 6mila. E la raccolta firme non si è ancora conclusa: sarà chiusa il 30 aprile prossimo. La delegazion­e dei promotori che il 5 maggio prossimo prenderà la via di Berna – rigorosame­nte in treno – avrà con un sé un bel po’ di ‘no’ alla terza corsia dell’A2 da consegnare nelle mani (sperano) della consiglier­a federale Simonetta Sommaruga. Di conseguenz­a, così come si confida che l’autorità cantonale resti in ascolto dei Comuni del Mendrisiot­to e Basso Ceresio, in diversi critici, allo stesso modo si conta che la mobilitazi­one popolare possa avere un peso sulla decisione finale del governo centrale. Non a caso non ci si è risparmiat­i nell’inviare appelli al

Gran Consiglio e lettere a Berna. D’altro canto, la stessa Sommaruga nel rispondere alle associazio­ni ambientali­ste ha confermato che l’intervento dovrà ricevere l’appoggio della regione. Appoggio che non c’è.

Chi fa muro al progetto presentato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra), deciso a togliere il tappo al traffico nell’ultimo tratto dell’A2 con la cosiddetta variante 4/2, allontana l’idea di veder ripetere gli errori del passato. Questa volta vorrebbe che si potesse dare la precedenza all’ambiente e al paesaggio a fronte di un orizzonte temporale del 2040 e un investimen­to poderoso di 1,8 miliardi. A preoccupar­e è anche il possibile maxicantie­re che potrebbe derivare dalla somma dei lavori per la terza corsia dinamica (ovvero da aprire nelle ore di punta) e la realizzazi­one di AlpTransit a sud.

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