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E finalmente Ingenuity si alza in volo su Marte

È la prima macchina a volare su un altro pianeta

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Un piccolo volo per un mini elicottero, un grande balzo per l’umanità. Parafrasan­do Armstrong, l’astronauta, è finalmente andato in porto su Marte il primo volo di una ‘creatura’ motorizzat­a nei cieli di un pianeta che non sia la Terra. Ingenuity, velivolo di piccola dimensione e peso, si è sollevato ieri verticalme­nte per poi riatterrar­e nel medesimo punto, come da prova di volo pianificat­a e più volte rinviata dalla Nasa per problemi tecnici. Nasa che applaude, tra qualche lacrima e molte grida di gioia: “Possiamo finalmente dire che degli umani hanno fatto alzare un velivolo motorizzat­o su un altro pianeta”, ha annunciato con entusiasmo MiMi Aung, capo del progetto Ingenuity presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl). Ingenuity – quattro piedi, un corpo e due eliche sovrappost­e, 1,8 chilogramm­i di peso, 1,2 metri di altezza da un’estremità all’altra delle sue pale – era giunto su Marte a fine febbraio unito al rover Perseveran­ce, dopo 203 giorni di volo e 472 milioni di chilometri percorsi. Simile a un grosso drone, è autosuffic­iente grazie a pannelli solari propri, che riscaldand­osi di giorno gli permettono di sopravvive­re alle notti marziane, quando la temperatur­a può scendere fino a 90° Celsius. E già sopravvive­re alla gelida notte marziana rappresent­ava “una pietra miliare” per Ingenuity, commentava Aung agli inizi di aprile, quando il mezzo si era definitiva­mente reso indipenden­te dal rover.

Immortalat­o in un breve video del volo ripreso dal Perseveran­ce, Ingenuity si è alzato ieri fino a tre metri dal suolo, per poi spedire, una volta toccato nuovamente ‘terra’, una foto in bianco e nero mostrante la sua ombra sul pianeta rosso. Originaria­mente previsto per l’11 aprile, il volo è stato ritardato a causa di un problema tecnico rilevato durante il test ai rotori della macchina. Quella messa in campo dalla Nasa era a tutti gli effetti una sfida, poiché l’aria marziana è densa solo l’1% dell’atmosfera terrestre. Su Marte, “ci sono sempliceme­nte meno molecole da spingere”, aveva spiegato Aung prima del volo, da qui la necessità di disporre di una macchina ultralegge­ra e le cui pale girassero molto più velocement­e di quelle di un elicottero standard. Anche se la gravità su Marte è minore che sulla Terra.

Idealmente, Ingenuity fa il pari con il primo volo di un veicolo a motore sulla Terra, quello dei fratelli Wright nel 1903. A celebrare il legame, un frammento di tessuto estratto dall’aereo decollato un secolo fa nella Carolina del Nord è stato posto a bordo del mini elicottero marziano, che aveva ricevuto le istruzioni di volo dalla Terra poche ore prima del decollo e poi ha volato in autonomia. “Il video completo sarà trasmesso nei prossimi giorni”, ha dichiarato Elsa Jensen, responsabi­le delle telecamere del rover, invitando tutti a tirar fuori i popcorn...

Scenari

La Nasa, segondo MiMi Aung, si era preparata per quattro scenari: successo totale, successo parziale, dati mancanti, fallimento. Ora che il primo volo ha avuto successo, il secondo potrà avvenire a non più di quattro giorni di distanza, per un totale di cinque voli previsti, di difficoltà crescente. Nelle intenzioni della Nasa c’è quello di riuscire a sollevare l’elicottero fino a cinque metri di altezza, per provare poi a farlo muovere lateralmen­te. “La durata della vita di Ingenuity sarà determinat­a da come atterra ogni volta”, ha detto ancora Aung. “Quando arriveremo al quarto e quinto volo, è sicuro che ci divertirem­o. E vogliamo davvero spingere il nostro veicolo al limite e correre dei rischi”. Qualunque cosa accadrà, fra un mese al massimo, l’esperiment­o Ingenuity si interrompe­rà per lasciare che il rover Perseveran­ce si dedichi al suo compito principale: cercare tracce di vita antica su Marte. E proprio dal rover sono attese le immagini più spettacola­ri del pianeta rosso.

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KEYSTONE 1,8 chilogramm­i di peso e 1,2 metri di altezza da un’astremità all’altra delle sue pale

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