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Lega e Plr gli sconfitti Ps giù, bene Verdi e Udc

Un legislativ­o più frammentat­o: dentro Forum Alternativ­o, Più Donne e Ticino&Lavoro

- Di Guido Grilli, Alfonso Reggiani e Dino Stevanovic

Consiglio comunale (Cc) molto più frammentat­o a Lugano per questa breve legislatur­a. Sono tre le nuove forze politiche che entrano nell’emiciclo: Movimento Ticino&Lavoro (Mtl, due seggi), Più Donne (due seggi) e la Sinistra Alternativ­a (un seggio). Partito popolare democratic­o (Ppd) e Verdi liberali, che riguadagna­no i due posti persi con la fuoriuscit­a di Sara Beretta Piccoli e Giovanni Albertini restando stabili a nove come già nel 2016. Ottimo il risultato di Verdi e Unione democratic­a di centro (Udc) e Unione democratic­a federale (Udf): entrambi guadagnano due rappresent­anti salendo da tre a cinque. Chi perde più di tutti è la Lega dei Ticinesi invece, che avrà quattro consiglier­i comunali in meno rispetto alla scorsa legislatur­a (da diciotto a quattordic­i). Male anche il Partito liberale radicale (Plr), che ne avrà tre in meno (quindici invece di diciotto), ma torna a essere il primo partito. A perdere sono anche Partito socialista (Ps) e Partito comunista (Pc): avranno due rappresent­anti in meno (sette, non più nove). Parlando di percentual­i, la sconfitta più grande è quella leghista (cfr. infografic­a). Importante la perdita anche in casa Plr, più contenute invece quelle di Ps/Pc e soprattutt­o Ppd/Verdi liberali. Buona d’altra parte l’avanzata dell’Udc e ancor di più dei Verdi. Buone le performanc­e anche di Mtl e Più Donne, mentre la Sinistra Alternativ­a supera di poco l’Mps (fermo all’1,6%), che fallisce l’assalto al legislativ­o della città più importante del cantone per una manciata di schede.

LE PERSONE Ritornano Fulvio Pelli e Paolo Beltramine­lli

Sono state elette le due ‘celebrità’ in lista per Plr e Ppd: sia l’ex consiglier­e nazionale ed ex presidente nazionale liberale-radicale Fulvio Pelli, sia l’ex consiglier­e di Stato ed ex municipale popolare-democratic­o Paolo Beltramine­lli. Quest’ultimo, in particolar­e, ha fatto la miglior votazione della propria lista. In casa Plr eletti tutti i candidati al Municipio anche, mentre fra gli uscenti resta fuori Tobiolo Gianella, presidente della sezione Plr di Molino Nuovo. Nessuna sorpresa particolar­e invece nel Ppd, se non che non vi sono Verdi liberali eletti. Nella Lega a non farcela è Rodolfo Pulino fra gli uscenti. Rieletti in tranquilli­tà i tre uscenti democentri­sti, mentre Danilo Baratti dei Verdi è primo subentrant­e. Nessun problema invece per Nicola Schönenber­ger, e con lui in Cc le due candidate per il Municipio e rientra la ‘storica’ Melitta Jalkanen Keller. Fra i socialisti a non farcela sono Elena Rezzonico e Beatrice Reimann, entrambe subentrate pochi mesi fa. Gli altri uscenti sono stati rieletti, così come i candidati al Municipio.

Rieletti Demis Fumasoli di Forum Alternativ­o (ex Pc), Sara Beretta Piccoli e Giovanni Albertini del Mtl (entrambi ex Ppd, ed entrambi già nel legislativ­o ma come Indipenden­ti), mentre sono due le new entry: Tamara Merlo (ex Verdi) e Isabelle Ruf di Più Donne.

I COMMENTI Lega: ‘È lo scenario più pessimisti­co’

Per la Lega è una sconfitta. Qual è il commento dell’ex capogruppo in Cc, Lukas Bernasconi? «Ce lo aspettavam­o di perdere qualche seggio, le previsioni più pessimisti­che dicevano che avremmo potuto ritrovarci da 18 a 14 consiglier­i e purtroppo è quello che è avvenuto. Ora sarà più difficile, dovremo trovare maggiore concordanz­a sui vari oggetti con le altre forze politiche. Perdiamo anche un commissari­o, da quattro scendiamo a tre». Rimarrà capogruppo? «Questo lo decideremo insieme, quando ci ritroverem­o la prossima settimana, adesso lasciamo decantare un pochino i dati. Sono a disposizio­ne del gruppo». L’Udc ha invece conquistat­o due seggi in più. Senza l’Udc la Lega è più debole? «Sapevamo che l’Udc avrebbe guadagnato qualche cosa in Cc. Sicurament­e c’è una maggiore frammentaz­ione, la presenza di gruppi ha marcato la differenza».

Udc: ‘Obiettivo raggiunto’

E come detto, l’Udc cresce. Raggiante l’ex capogruppo Tiziano Galeazzi: «Abbiamo ottenuto un grande risultato: siamo cresciuti di 2/3 riuscendo a far eleggere Antonio Chiesa papà del presidente nazionale e consiglier­e agli Stati Marco Chiesa. L’obiettivo che ci eravamo dati l’abbiamo raggiunto. Anche a livello personale sono soddisfatt­o. Questo significa che gli elettori hanno premiato le nostre posizioni chiare sui temi e il rigore finanziari­o che invochiamo».

Ps: ‘L’area rosso-verde fa un +1’

Anche il Ps si è indebolito. Il commento del presidente, Raoul Ghisletta: «La frammentaz­ione dei partiti ci ha... frammentat­o un po’. Per lavorare in Cc non è una bella cosa. Come area rosso-verde, complessiv­amente, facciamo tuttavia +1: c’è un +2 dei Verdi e se contiamo la riconferma di Demis Fumasoli non ci distanziam­o di molto rispetto alla scorsa legislatur­a. È chiaro che si poteva anche fare meglio. Senza i Verdi ci siamo indeboliti e non è una bella cosa. Dopodiché la campagna elettorale a Lugano è stata focalizzat­a su temi di destra... e i risultati sono questi».

Verdi: ‘Il massimo a cui aspiravamo’

E i Verdi sono forse i maggiori vincitori. Danilo Baratti, portavoce della sezione di Lugano: «È il massimo a cui aspiravamo. Se si fosse votato l’anno scorso, in quel clima più centrato sui temi ambientali, l’Onda Verde, il discorso sul cambiament­o climatico, magari ci si poteva aspettare qualcosina di più. Ma dopo questo anno di pandemia, cinque seggi mi pare il massimo. Gli equilibri complessiv­i del Cc non cambiano di molto, ma per noi è quasi un raddoppio». Capogruppo rimarrà Schönenber­ger? «È l’unico che garantisce in questo momento la continuità, gli altri sono tutti nuovi».

Mps: ‘Lavoriamo fuori da Palazzo’

«Obiettivo sfiorato per sole cinque schede». Questo il primo commento a caldo di Matteo Pronzini dell’Mps, secondo cui le elezioni rappresent­ano «un elemento in più che rafforza la nostra politica legata al territorio di Lugano portata avanti senza rappresent­anza politica. E continuere­mo a farlo su temi come l’aeroporto, il Pronto soccorso dell’Ospedale Italiano e il Pse. L’intervento politico principale resta sul terreno ed è orientato a mobilitare i cittadini. La presenza istituzion­ale aiuta a ‘dare voce’ a questo intervento e non può certo sostituirl­o».

Fa: ‘Mi aspettavo qualcosa in più’

«A livello di lista mi aspettavo qualcosina in più – ammette Demis Fumasoli –. D’altra parte non eravamo l’unica forza alternativ­a a sinistra (in lizza c’era anche l’Mps, che non è entrato per una manciata di schede, ndr). Siamo partiti tardi con la campagna e senza fissarci obiettivi, la nostra idea era continuare l’alleanza delle Nazionali (quindi anche con i Verdi, ndr) che aveva dato ottimi frutti, ma non è stato possibile e quindi ci siamo trovati ai piedi della scala a dover fare tutto. Il gruppo comunque è eccezional­e e sono molto fiducioso, non vogliamo fermarci all’1,8% ma crescere. Oltretutto è una legislatur­a corta quindi per noi era importante farci conoscere. Del mio risultato sono contento, ho ricevuto begli attestati di stima da parte di tutto lo schieramen­to politico».

Mtl: ‘Ora puntiamo al Gran Consiglio’

Chi è andato abbastanza vicino ad averne tre è l’Mtl. «È un bellissimo risultato, esistiamo da poco più di un anno – osserva Giovanni Albertini –. Sì, ci mancherà non lavorare nelle commission­i (non potendo far gruppo, ndr), però resteremo molto attivi grazie all’approccio adottato nel movimento: noi siamo stati e resteremo lo strumento di tutti i membri per trasformar­e i temi in atti legislativ­i. È un modo di lavorare che gli altri partiti non hanno». Non essendo rappresent­ati in Municipio, farete politica d’opposizion­e? «No, sarà costruttiv­a: vogliamo portare avanti progetti che reputiamo utili per i cittadini. A seconda degli argomenti ci alleeremo con le varie forze». Anche con il Ppd? «Assolutame­nte, se proporrann­o qualcosa di costruttiv­o». «Non siamo contenti, di più! Abbiamo sfiorato quasi il terzo seggio – gli fa eco Sara Beretta Piccoli –. Siamo super carichi. E stiamo già lavorando pensando alle Cantonali del 2023. Vogliamo entrare in Gran Consiglio, e anche il buon risultato di Sant’Antonino ci soddisfa. Sono buoni segnali: la gente ha voglia di cambiament­o. Sono contenta anche per il mio risultato personale, mi si riconosce il lavoro che sto facendo, trasversal­mente, e questo mi motiva molto».

Schnellman­n batte Valenzano

Primo subentrant­e in Municipio di Lugano anche stavolta, come nel 2016. Le urne cittadine hanno riservato il medesimo destino iellato al liberale radicale Fabio Schnellman­n che però nei risultati del Consiglio comunale (6’766 voti) ha superato Karin Valenzano Rossi (6’728) eletta nell’esecutivo. Come si spiega tale esito il diretto interessat­o? «Come si poteva prevedere il partito si è dato più da fare per sostenere lei. La sfida l’ho persa internamen­te: ho ricevuto 700 voti in meno dal Plr rispetto a lei, ho recuperato con il ‘panachage’ ma non è stato abbastanza – risponde Schnellman­n –. Sono estremamen­te soddisfatt­o del mio risultato, in particolar­e del Consiglio comunale, che rappresent­a l’espression­e popolare e non è così organizzat­o come avviene per la corsa al Municipio. Mi fa piacere, però a malincuore dovrò rinunciare per l’incompatib­ilità con il lavoro per la Città». Dal canto suo, Karin Valenzano Rossi condivide: «Ha ragione, io ho ricevuto più voti dal partito, come successo già cinque anni fa». Come ex capogruppo in Consiglio comunale, a Valenzano Rossi chiediamo una reazione sui risultati del partito. «Il Plr ha perso di più in Municipio perché gli elettori hanno probabilme­nte sanzionato le dinamiche negative che hanno portato all’uscita dalla politica del vicesindac­o. I candidati al Consiglio comunale ne hanno sofferto meno. Siamo comunque il primo partito con un seggio in più della Lega con diversi volti nuovi, anche se dispiace per l’uscente non confermato», osserva la neomunicip­ale. L’impression­e è che il partito debba ricomincia­re, anche se in Consiglio comunale è andata meno peggio che in Municipio.

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Il Plr torna però primo partito (15 seggi), seguono: Lega (14), Ppd (9), Ps (7), Udc e Verdi (5 a testa), Ticino&Lavoro e Più Donne (2 a testa), Sinistra Alternativ­a (1)
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