Casinò di Campione, piano sostenuto dai creditori
Ore cruciali per sapere se la casa da gioco riaprirà
È iniziato il conto alla rovescia, che si concluderà con l’udienza di lunedì 3 maggio, per sapere se il casinò di Campione d’Italia, ottenendo l’ammissione al concordato preventivo, potrà riaprire e, quindi, rilanciare l’economia campionese, in ginocchio da quasi due anni, segnatamente dal 27 luglio 2018, giorno in cui la casa da gioco è stata chiusa, a seguito della decisione dei giudici fallimentari di Como. In zona Cesarini nella serata di lunedì 19 aprile e quindi nei termini concessi dal Tribunale di Como, la Casinò Campione Spa ha depositato la “documentazione aggiuntiva al piano di concordato” che era stato presentato nell’estate 2018 e che non era stato preso in esame dal Tribunale fallimentare di Como, anche perché allora non c’era stato il consenso del Comune dell’enclave.
Ottenuto il consenso del Comune dell’enclave Consenso che questa volta, assieme a quello della quasi totalità degli ex dipendenti del casinò, c’è stato, così pure come quella dei creditori, incominciando dalla Banca Popolare di Sondrio. “E questo rappresenta la volontà da parte di tutti i soggetti coinvolti di arrivare alla riapertura del casinò” - commenta il sindaco Roberto Canesi, anche in considerazione del fatto che i debiti della casa da gioco (120-130 milioni di euro) sono l’aspetto sul quale si è soffermata la Procura di Como, la quale in tutte le occasioni ha ribadito la richiesta di fallimento, sulla quale i giudici lariani si pronunceranno fra quindici giorni.
Ecco perché in riva al Ceresio è iniziato il conto alla rovescia. Nell’enclave è visto come un buon auspicio il fatto che, come sottolinea Paolo Bortoluzzi, assessore comunale, “è stato profuso il massimo sforzo da tutte le parti coinvolte, a partire dagli ex lavoratori, passando per le Organizzazioni sindacali, giungendo fino ai creditori e al team di professionisti che hanno collaborato con l’amministratore unico, Marco Ambrosini, e concretizzato questa opportunità concessa dal Tribunale di Como. È evidente che qualcosa è cambiato a Campione se, nell’insieme di questa complicatissima vicenda, si è potuti giungere a questo punto”. Insomma, fra non troppo tempo, si saprà se la casa da gioco potrà riaprire e rivedere fiorire l’economia locale, posta a dura prova anche dalla crisi pandemica.