Lavanchy vede verde e si scatena
Il laterale bianconero negli ultimi incroci con il San Gallo è stato quasi sempre decisivo
In un campionato nel quale regna un equilibrio al quale si è sottratto il solo Young Boys – in coda si pensava che il Vaduz fosse spacciato ma non è così – è lecito aggrapparsi alle piccole cose per cercare di superare il labile confine che separa una vittoria da una sconfitta; per frapporre tra sé e le rivali quel “non so che” in grado di fare la differenza, perché no cavalcando anche l’onda effimera della scaramanzia e la legge dei numeri, anch’essa non esattamente scolpita nella pietra.
Lugano e San Gallo, di scena stasera a Cornaredo, hanno fatto più o meno corsa pari. I bianconeri, bontà loro, hanno 6 punti in più, frutto di 9 vittorie contro le 8 dei biancoverdi e di un minor numero di sconfitte (solo 7 contro le 11 della squadra di Zeidler), ma tutto sommato l’andamento complessivo delle due compagini non è poi così dissimile, né si discosta troppo da quello delle altre squadre, il solito Yb escluso. Ecco allora che il fattore Lavanchy potrebbe rivelarsi una volta di più determinante. Il laterale di Jacobacci, con 27 presenze è il bianconero più utilizzato, unitamente a Kecskés e Gerndt, il quale però è partito spesso dalla panchina. Oltre a essere un fido scudiero in grado di dare il meglio di sé come “quinto” di centrocampo (pur cavandosela egregiamente anche come laterale di una difesa a quattro), Lavanchy sembra avere un feeling particolare con il San Gallo.
Tre assist e due gol
Se prendiamo in esame gli ultimi cinque scontri diretti tra le due squadre di scena a Cornaredo, spiccano le tante note di cronaca che chiamano in causa il laterale di Morges. Regalò l’assist per l’1-0 di Bottani il 26 gennaio 2020, in un confronto che il San Gallo ribaltò però a proprio favore (3-1) in quella che resta l’ultima vittoria contro il Lugano della squadra di Peter Zeidler. Con due assist (a Sabbatini e Gerndt) e una rete tutta sua, quella del definitivo pareggio, contribuì in larghissima misura al 3-3 di Cornaredo dello scorso 9 luglio. Nella stagione corrente (tre finora gli incroci) ha realizzato la rete decisiva dell’1-0 di Cornaredo del 24 ottobre. Non ha più inciso in maniera diretta nei due confronti del Kybunpark, il 16 dicembre (00) e il 24 gennaio (successo 1-0, rigore di Maric per fallo su Macek) ma non si può dire che si faccia pregare, quando di fronte si trova le maglie verdi.
Affidabile e, a volte, letale
Chi alla scaramanzia dà un certo credito sarà felice che Lavanchy abbia purgato il turno di squalifica contro lo Young Boys, l’unico campo sul quale una sconfitta può anche essere messa in preventivo senza troppi drammi, e torni a disposizione oggi, in uno scontro capitale soprattutto per gli ospiti, impegolati nei bassifondi della classifica e forse nemmeno troppo preparati a esserlo. Una sfida tra avversarie di più o meno pari livello essenziale anche per le ambizioni di alta classifica di un Lugano che un pensiero al secondo posto è legittimato a farlo. Che badi alla legge dei numeri o meno, Jacobacci è certamente contento di ritrovare un uomo di fiducia al quale affidare le ripartenze sulla corsia destra che, come il recente passato insegna, hanno regalato più di una soddisfazione. Al giocatore stesso, che se la riprende dopo un turno di assenza, e al Lugano che ritrova un cursore determinante che si esalta quando vede verde.
Recuperati Bottani e Guerrero
Per l’incontro di stasera contro il San Gallo Maurizio Jacobacci recupera Lavanchy e Covilo, squalificati contro lo Young Boys, e Bottani e Guerrero, che hanno superato i problemi fisici accusati nei giorni scorsi. L’unico assente sarà dunque il portiere Baumann.
«Le prossime due partite casalinghe (domenica i bianconeri affronteranno il Servette) – spiega il mister bianconero – saranno rivelatrici del carattere e della personalità di questo gruppo, diranno di che pasta siamo fatti. Sappiamo quanto siano importanti le due sfide e vogliamo fare risultato. È questa la risposta forte da dare dopo la sconfitta di Berna e la precedente eliminazione dalla Coppa Svizzera. Il San Gallo è un avversario tosto. Ha dimostrato in Coppa, con un sonoro 4-1 all’Yb, quanto sia attrezzato. Sul fronte offensivo dispone di molti argomenti. Dobbiamo essere bravi a livello difensivo, non dobbiamo concedere loro le verticalizzazioni perché le eseguono bene e rapidamente. Dobbiamo essere vigili e sapere già cosa fare della palla ancor prima di recuperarla».
LA CESSIONE DEL CLUB Due cordate, ma non ci sono i fratelli Ponte
«Hai presente quei giocatori che iniziano a scaldarsi a bordo campo ma in campo ancora non hanno messo piede? Ecco, la situazione è quella». Angelo Renzetti smentisce con una simpatica ma chiara metafora che i fratelli Antonio (già patron di Siena e Carrarese) e Raimondo Ponte, ex mister anche di Acb, Chiasso e degli stessi bianconeri, siano vicini all’acquisizione dell’Fc Lugano, come paventato ieri dal Blick. «Ho ricevuto più o meno 45 proposte di acquisizione della società in questi mesi – precisa il numero uno bianconero –, ma di interlocutori con i quali sono entrato in trattativa in modo serio non ce ne sono stati. Capita che ci sia chi approfitta della stampa per esercitare un po’ di pressione e farsi pubblicità».
Scafato e non certo disposto a cedere alle prime lusinghe, il presidente bianconero aggiunge: «Faccio un esempio concreto di come funzionano le cose, in questo ambito: tempo fa si fecero avanti due industriali italiani interessati a entrare nel merito. Fissammo un appuntamento e si presentarono in cinque. C’erano già un allenatore con un procuratore. Ormai queste cose funzionano anche così».
Lo è, per contro, con due cordate con le quali Renzetti ha intavolato una trattativa: due gruppi stranieri, uno dei quali però facente riferimento a un prestigioso studio legale della Svizzera tedesca. «A loro – conferma Renzetti riprendendo la metafora del campo – ho quantomeno iniziato a mostrare la maglietta con un numero sopra. Ci hanno sottoposto un’offerta scritta che stiamo valutando». Loro potrebbero avere la possibilità di scendere in campo.