Lavorare nel 2021
Dall’inizio di quest’anno, il ramo della falegnameria si ritrova senza contratto di lavoro. Infatti, dopo anni di trattative, il 17 novembre 2020, l’associazione padronale ha deciso di non approvare il pacchetto contrattuale che prevedeva un Contratto Collettivo di Lavoro (Ccl) e un Modello di Pensionamento Anticipato (Mpa). Questa bocciatura sta permettendo ai datori di lavoro di peggiorare le condizioni di lavoro di tutte le lavoratrici ed i lavoratori di questo settore. Infatti ci sono state assunzioni di interinali con paghe ridicole e trattenute ingiustificate sugli stipendi. Sono sicuro che questa sia solo la punta dell’iceberg e che presto questo mestiere diventerà, dapprima, non più attrattivo per i giovani e secondariamente invivibile per coloro che sono attualmente impiegati in una falegnameria. La parte migliore consiste però nel fatto che i sopracitati datori di lavoro non si dicono preoccupati di questo vuoto contrattuale, ma allo stesso tempo si lamentano con i sindacati della massiccia presenza di aziende di oltreconfine sul territorio cantonale. Chi è causa del proprio male, dicono, pianga se stesso. La ciliegina sulla torta arriva poi quando recentemente mi sono imbattuto in un’offerta di lavoro che recitava “aiuto ausiliario per falegnameria” con l'esplicita dicitura “senza Afc” (in sostanza, senza diploma ed in pratica, per poterlo pagare il meno possibile). Tutto questo porterà ad un rapido e pericoloso deprezzamento della manodopera formata e a pagare il conto più salato, come sempre, saranno le lavoratrici e i lavoratori. Mi auguro che si possa tornare al più presto a trattare un nuovo Ccl comprensivo di Mpa, per rendere quantomeno dignitosa la vita in falegnameria.