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Vaccini in ritardo, ma seconda dose garantita

Per il farmacista cantonale chi ha già fatto la prima iniezione non è a rischio ritardo

- Di Generoso Chiaradonn­a www.ti.ch/vaccinazio­ne.

Chi ha già fatto la prima iniezione non deve temere di non riuscire a fare il richiamo. Le scorte, spiega il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, tengono conto di questa necessità.

Il consiglier­e federale Alain Berset è stato chiaro: senza un aumento significat­ivo delle persone immunizzat­e al Covid-19 non sarà possibile pensare di tornare presto alla normalità. I primi allentamen­ti entrati in vigore lo scorso lunedì rimarranno tali almeno fino al 26 maggio. Intanto si fa affidament­o sul prosieguo della campagna vaccinale che deve fare i conti con la consegna a singhiozzo dei preparati, per accelerare l’immunità di gregge. L’ultima, in ordine di tempo, ad aver annunciato ritardi è stata Moderna.

A ogni modo, i ritardi annunciati negli scorsi giorni non dovrebbero avere ripercussi­oni sulla campagna in corso, almeno in Ticino. «Se le dilazioni delle consegne saranno nell’ordine di una settimana, non si avranno implicazio­ni sul programma in corso sia per quanto riguarda le vaccinazio­ni di prossimità – in fase di ultimazion­e in questi giorni –, sia per i centri cantonali», spiega il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, da noi contattato, il quale precisa che è stato confermato anche il programma di vaccinazio­ne del personale sanitario iniziato questo lunedì. «Questo è stato possibile grazie alle riserve che abbiamo allestito in vista della seconda dose», continua Zanini che comunque mette le mani avanti: «Se il ritardo dovesse protrarsi per lungo tempo, allora è chiaro che ci saranno delle conseguenz­e. È però prematuro affermarlo oggi».

Quindi chi ha fatto la prima dose, pensiamo alle persone con malattie croniche, non deve temere per la seconda iniezione? «Il problema in Ticino non si pone perché le seconde dosi sono comunque garantite. Al momento della prima, si è già di fatto prenotati per la seconda. La richiesta di Berna ai Cantoni di ‘dimagrire’, come si dice, le riserve della seconda dose a favore delle persone che devono ancora fare la prima ha senso in prospettiv­a. Nell’immediato i preparati ci sono».

Da pochi giorni, inoltre, si è iniziato a vaccinare il personale sanitario. «È ancora presto per stilare un bilancio sulle adesioni. Un certo numero si è già annunciato ai vari centri. Altri verranno vaccinati direttamen­te nelle strutture in cui operano», specifica il farmacista cantonale il quale precisa che la definizion­e di operatore sanitario è quella prevista dalla Legge sanitaria cantonale. «In questa primissima fase invitiamo ad aderire alla vaccinazio­ne tutti gli operatori sanitari che hanno un contatto fisico con i pazienti. Quindi sicurament­e i medici, gli aiuto medico, chi lavora nei servizi di aiuto a domicilio, gli infermieri, i fisioterap­isti, i dentisti, gli igienisti dentali, ma anche gli optometris­ti e i farmacisti», aggiunge Zanini. Ci sarà bisogno comunque di una certificaz­ione che attesti il contatto con i pazienti. «Non sarà sufficient­e il solo titolo profession­ale». L’adesione, pur non essendoci dati precisi, è buona. Per quanto riguarda le fasce di età fino a oggi coinvolte, la percentual­e di interesse è superiore al 75%, arrivando all’85% per gli over 80.

Alain Berset ha affermato ieri che il rapporto ‘costi/benefici’ della vaccinazio­ne è “estremamen­te positivo per tutte le fasce d’età”. Campagna vaccinale in ritardo? Berset ha ricordato che fino alla fine dello scorso anno in questa sala non c’erano quasi domande sui vaccini. La Svizzera ha avuto il merito di essersi guadagnata l’accesso ai “due migliori vaccini che esistono e che sono arrivati per primi sul mercato”. E ha aggiunto: “È anche un atto di solidariet­à farsi vaccinare”.

Non c’è modo di saltare la fila

Le autorità cantonali hanno raccolto diverse segnalazio­ni di cittadini a cui è stato recapitato un messaggio sul proprio cellulare con un link diretto alla piattaform­a di registrazi­one per la vaccinazio­ne, indipenden­temente dall’età e dall’appartenen­za a una categoria che attualment­e ha accesso alla campagna vaccinale. Tuttavia, chiarisce il Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) “questa procedura è sconsiglia­ta e non porta in ogni caso all’otteniment­o di un appuntamen­to per le persone che attualment­e non ne hanno diritto”. Queste registrazi­oni verranno in ogni caso cancellate. Le registrazi­oni che violano i criteri di iscrizione, espressame­nte dichiarati sulla pagina web del Cantone vengono eliminate dal sistema. Dal Dss raccomanda­no quindi di seguire le indicazion­i e di non procedere con questa modalità che, oltre a non fornire alcun vantaggio al cittadino, produce un maggior carico di lavoro alle autorità. L’unica procedura corretta per annunciars­i per la vaccinazio­ne è quella tramite la pagina cantonale

Bisogna verificare di appartener­e a una delle categorie per le quali la vaccinazio­ne è aperta (over 65, malati cronici e personale sanitario) e, solo in quel caso, procedere all’iscrizione tramite la pagina dedicata alla prenotazio­ne online. Le persone vengono dapprima registrate e, non appena è disponibil­e, ricevono l’appuntamen­to per la vaccinazio­ne.

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