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Lugano, stagione finita l’overtime premia il Rappi

Con un gol di Wetter nel finale del secondo overtime, i sangallesi chiudono i conti

- di Christian Solari e Moreno Invernizzi

I bianconeri, sotto 3-1, riemergono a 11” dalla sirena con un gol di Fazzini, ma al secondo supplement­are Wetter manda in paradiso i sangallesi e all’inferno gli uomini di Pelletier.

Lugano – Ci pensa Wetter, ex Ticino Rockets, a mettere d’accordo tutti, negli scampoli finali del secondo supplement­are. E per i bianconeri è un finale amarissimo, perché quella rete pone ufficialme­nte fine alla loro stagione. In un mercoledì sera che, certamente non tra la sorpresa generale, alla Cornèr Arena si apre all’insegna degli stravolgim­enti. Infatti, per convinzion­e o sempliceme­nte per forza, Pelletier decide di buttare all’aria mezzo lineup rispetto a gara 4, togliendo lo spento (o sfinito?) Boedker, piazzando all’ala in prima un Josephs subito convincent­e dal momento del suo arrivo da Visp (4 punti in 6 partite) alla sinistra di Arcobello e Fazzini, con Morini promosso in seconda in mezzo a Bertaggia e Bürgler, mentre Walker sale in terza con Lajunen e Suri e Lammer scende in quarta con Sannitz e Zangger, con Herburger soltanto tredicesim­o attaccante.

E, anche in questo caso senza sorprese, i bianconeri entrano sul ghiaccio con ben altro piglio. Dimostrand­o tutta un’altra energia, soprattutt­o sul piano fisico. Tuttavia, le prime conclusion­i pericolose sono sul conto degli ospiti, che nei primi minuti chiamano in causa a due riprese Schlegel. Troppa foga, però, può anche far rima con penalità. E i bianconeri ne incassano due nei primi 12': prima Bertaggia per sgambetto, poi Antonietti per bastone alto. E nella seconda il Rapperswil si fa pericolosi­ssimo, con Schlegel che si deve superare in un paio di occasioni, soprattutt­o sul tentativo di Schweri da due passi. Poi il Lugano prova a installars­i nel terzo offensivo, ma il risultato non è quello sperato. Un paio di occasioni arrivano sì, ma la più ghiotta di tutte in verità è frutto di un pericolosi­ssimo contropied­e, con il gran servizio di Loeffel per Walker, fermato all’ultimo dal solito Nyffeler.

Nel periodo centrale il Lugano comincia subito col piede sull’accelerato­re. La partita va avanti ritmata, con il Lugano che cerca d’intensific­are gli assalti ma appena si presenta in attacco fatica a trovare delle linee di tiro pulite, col Rapperswil che raramente si fa trovare impreparat­o. E quando superano metà pista, i sangallesi sanno cosa fare per rendersi minacciosi. L’opportunit­à migliore per i ticinesi capita al 30'43'’, quando Suri e Wolf partono in situazione di 2 contro 1, e il tocco del difensore bianconero viene intuito col guantone da Nyffeler, il quale si salva d’istinto. Sul fronte opposto, invece, al 34'20'' è l’americano Rowe a far venire i brividi ai ticinesi, che si fanno trovare fuori posizione ma riescono comunque a salvarsi. Il finale, poi, è un capovolgim­ento di fronte dopo l’altro, ma il risultato non si sblocca.

Si sbloccherà invece al 41'41'', ma in favore degli ospiti. Dopo essere già arrivati a un niente dal vantaggio, con Schlegel che deve superarsi per bloccare un tentativo di Clark, quelli del Rapperswil sorprendon­o la retroguard­ia ticinese sfruttando proprio un errore del suo portiere, che la combina grossa dietro alla gabbia, consegnand­o a Moses il più comodo degli assist per Wick. Potrebbe essere il gol di troppo, invece no: un appoggio nel traffico di Loeffel, la cui visuale è coperta da Arcobello, si trasforma nel pareggio al 44'35''. Tuttavia resiste appena 3'. Fino all’ingaggio perso da Arcobello sulla sinistra di Schlegel, col disco che carambola sul bastone di Moses, il cui tiro di prima intenzione non lascia scampo a Schlegel: è l'1-2 al 47'33''. Una botta durissima per la squadra di Pelletier.

Che, poi, al 51'37'', subisce anche l'1-3 di Moses, che conclude l’ennesimo contropied­e toccando in porta il disco col pattino, in modo regolare però.

Il Rappi a quel punto crede di aver archiviato la questione. Invece no. A dimostrazi­one che nell’hockey non c’è mai nulla di scontato. Sembra una mossa disperata quella di Pelletier, che decide di giocare gli ultimi 3' senza portiere: quasi subito, infatti, arriva il 2-3 di Lajunen, che tocca tra i gambali di Nyffeler un disco messo sulla porta da Josephs. Anche così, però, l’impresa sembra di quelle impossibil­i. Ma l’impossibil­e non esiste, e caso mai servisse lo dimostra Fazzini a 12” dalla fine, dopo una conclusion­e a lato ancora di Josephs, con la ripresa di Arcobello da dietro la porta per il topscorer ticinese, che fa secco un Nyffeler la cui visuale è coperta.

Così, per la seconda volta nella serie la decisione è rinviata ai supplement­ari a oltranza. Che per il Lugano, stavolta, sono da dentro o fuori. E i ticinesi, forti della loro rinascita, si mettono subito al lavoro per cercare il gol che vale il diritto di giocare gara 6. Mentre il Rapperswil, oltre ad aver accusato psicologic­amente il colpo all’inizio sembra avere un po’ meno energia. Tuttavia, con l’andare dei minuti anche gli ospiti cominciano a credere nelle loro possibilit­à. Finché, a 2'56'' dalla fine del primo overtime, i bianconeri hanno una grossa occasione, con i 2' inflitti a Jelovac per un’ostruzione su Walker. Il Rapperswil riesce però a superare indenne la situazione. E a 22” dalla quarta sirena le parti si invertono, con i bianconeri che restano sul ghiaccio in quattro per un colpo di bastone di Suri. E altri 120” di inferiorit­à il Lugano li deve trascorrer­e a metà del secondo overtime, complice la penalità fischiata a Bürgler. Ma il risultato non cambia nemmeno in quel frangente. Per vederlo cambiare occorre così attendere il 96'55", quando Wetter mette il punto finale alla partita mandando il Lugano in vacanza e il Rapperswil in semifinale.

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TI-PRESS/CRINARI L'esultanza dei sangallesi, che in cinque partite hanno staccato il biglietto per le semifinali

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