Proteste pro-Navalny, oltre mille fermati
Perquisite la portavoce e la legale del dissidente
Mosca – Sono oltre mille i fermati in Russia nel corso delle proteste pro-Navalny, riferiscono Ong di monitoraggio. Almeno 350 gli arresti a San Pietroburgo, afferma l’Ong Ovd-Info, che tiene traccia dei fermi nel corso delle proteste dell’opposizione. Almeno 50 i fermi a Sochi, e 40 a Kazan, lungo il Volga. Anche i sostenitori più vicini all’oppositore di Vladimir Putin, che continua a languire nella sua cella-ospedale, sono stati messi fuori gioco già alle prime luci del mattino. Stando al portale Meduza, la polizia ha infatti fermato a Mosca due delle principali alleate di Navalny: la portavoce Kira Yarmish e la legale del Fondo Anticorruzione Liubov Sobol. Sempre secondo Ovd-Info, la polizia ha condotto perquisizioni ed effettuato fermi in almeno venti città russe. “Facciamo appello alle autorità russe perché consentano accesso ai suoi medici e il trasferimento all’estero per cure mediche urgenti”, hanno affermato quattro esperti indipendenti dei diritti umani delle Nazioni Unite, pur non parlando direttamente a nome dell’organizzazione. Putin, durante il suo dicorso all’Assemblea Federale ha attaccato l’Occidente. Chi vorrà contrastare gli “interessi nazionali” russi e mettere a rischio la “sicurezza del Paese”, attraversando le linee rosse stabilite dalla stessa Russia, lo farà a proprio rischio e pericolo. “La risposta sarà dura, rapida e asimmetrica” e “se ne pentirà come non mai”. E tanto per gradire Mosca ha espulso altri 10 diplomatici Usa, nel quadro della ritorsione per l’ultimo giro di sanzioni. Ma neppure una menzione al caso Navalny, che pure l’ha sfidato proprio nel suo giorno.