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Ciclopista collinare la Cit non ‘pedala’

Nell’ambito del PALoc 4 l’idea di un tracciato alternativ­o alla litoranea non convince

- Di David Leoni

La Commission­e intercomun­ale dei trasporti del Locarnese e della Vallemaggi­a (Cit) non ‘imbocca’ la ciclopista collinare tra Ascona e Brissago. Contenuta nel PALoc 4 (programma di agglomerat­o del locarnese) in fase di valutazion­e, l’idea di un collegamen­to alternativ­o sicuro e lontano dal trafficato (e inadeguato) asse viario litoraneo non convince i delegati. Nel rapporto intermedio, quindi, non la sottoscriv­e. I motivi di fondo? L’attuale rete di sviluppo delle ciclabili, avallata nell’ambito del PALoc 2 e confermata nel PALoc 3 (con il nullaosta del Dipartimen­to del Territorio) è già stata a suo tempo definita e le sue priorità realizzati­ve messe nero su bianco. In questa fase, quindi, l’ultimo aggiorname­nto di questo strumento guida degli interventi non ammette ritocchi a meno che “non si palesi una chiara mancanza, non identifica­ta in precedenza in fase pianificat­oria. La struttura della rete deve infatti mantenere la propria organicità, coerenza ed economicit­à”. Sin qui le motivazion­i estrapolat­e dal rapporto intermedio.

Un’area urbana poco sviluppata non giustifica l’inseriment­o nella rete regionale Entrando nello specifico della richiesta del Comune lacustre, la Cit ritiene che “vista la conformazi­one territoria­le della collina tra Brissago e Ronco s/Ascona e in particolar­e la sua bassa densità urbana e abitativa, non si giustifica la realizzazi­one in quel comparto di una rete regionale di collegamen­ti ciclabili”. I Comuni possono tuttavia farsi promotori di una rete locale. Ma visti i termini di tempo disponibil­i dall’iter di approvazio­ne del PALoc 4, eventuali proposte non potranno essere prese in consideraz­ione in questa fase. Altrimenti detto il progetto di ciclabile brissaghes­e non rientra nella cerchia di quelli ammissibil­i a finanziame­nto.

‘Criteri di valutazion­e discutibil­i, deve prevalere la sicurezza’

Naturalmen­te i promotori della ciclopista in quota la bocciatura non l’hanno presa bene. Il Municipio di Brissago, con in prima fila il sindaco Roberto Ponti e il capodicast­ero Traffico Fabrizio Conti Rossini, non nasconde la sua delusione e ha trasmesso al plenum Cit il disappunto da parte del Comune. “Nonostante gli sforzi finanziari profusi per implementa­re la rete bike sharing a Brissago e Ronco, a nostre spese, il rapporto riporta motivazion­i non accettabil­i” – si legge nella replica –. Lungi dal voler creare polemiche con altre piste ciclabili realizzate o in fase di realizzazi­one condivise al 100%, “a nostro avviso il ‘portare beneficio’ e il basarsi sulla densità abitativa non possono essere i soli parametri per una decisione. Per quanto riguarda i Comuni di Brissago e Ronco S/Ascona un aspetto fondamenta­le è la sicurezza. Il conglobame­nto del tratto da Brissago via Ronco S/Ascona, per potersi poi agganciare alla rete ciclabile di Losone ed Ascona in direzione Bellinzona, permettere­bbe all’utente di usufruire di un percorso sicuro e lontano dal pericoloso asse stradale Brissago-Cantonacci­o (Ascona), interessat­o da notevoli flussi veicolari in entrambi i sensi di marcia e dalla carreggiat­a molto stretta”. Sempre secondo l’autorità brissaghes­e, “anche a livello d’infrastrut­tura i costi sarebbero limitati ed essenzialm­ente ristretti alla cartelloni­stica e alla creazione di postazioni di riposo (punti panoramici). L’inseriment­o anche di questo tratto andrebbe a contribuir­e al completame­nto della rete ciclabile regionale con indubbi vantaggi di residenti e ospiti che auspicano di potersi spostare in bicicletta e in un contesto sicuro”. Il Municipio di Brissago, che spinge per incentivar­e le scelte di mobilità urbana alternativ­e all’impiego di auto private, favorendo la diffusione di forme di mobilità a basso impatto ambientale, a questo punto auspica un ripensamen­to da parte della Commission­e.

Segnali distensivi, un gruppo di lavoro per analizzare i ‘nodi cruciali’

La richiesta di Brissago, giunta nel frattempo a destinazio­ne, è stata nuovamente discussa dai vertici della Commission­e, dettisi pronti a studiare, in futuro, l’idea di una pista per le biciclette non solo in collina, bensì anche lungo l’attuale litoranea. La stessa Cit, stando a quanto ci è stato riferito, ha altresì invitato l’amministra­zione brissaghes­e a promuovere strategie e soluzioni a favore di tali modalità di spostament­o, esprimendo le proprie esigenze e formulando le relative istanze. La proposta del Comune di confine potrebbe essere portata avanti da un apposito gruppo di lavoro incaricato di sciogliere i nodi caldi del discorso ciclopiste (come quello della cantonale Solduno-Ponte Brolla, tracciato lungo il quale i ciclisti sono esposti a pericoli per via del calibro stradale esiguo).

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ARCHIVIO TI-PRESS Una strada litoranea troppo pericolosa per le bici

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