E intanto, nel resto del mondo…
Si può ragionevolmente pensare che nel nostro Paese le cose siano andate male e che la pandemia sia stata mal condotta. L’argomento è stato sviscerato da Giancarlo Dillena su questa pagina e c’è poco da aggiungere. Ci sta forse un’amara considerazione, e cioè che gli errori e l’incompetenza dei governanti sono costati vite umane. Ripeto, tante vite umane. E questo non può essere archiviato come una cattiva annata sportiva della nostra squadra: è gravissimo. Oltre a tanti miliardi di franchi, faticosamente guadagnati e accumulati da tutti noi. Nella Svizzera tedesca si chiede in questi giorni l’istituzione di una Commissione di inchiesta indipendente per stabilire le responsabilità e fissare il danno economico.
Fuori della Svizzera, dove non sempre esistono le possibilità economiche per aiutare la gente meno abbiente, si stanno creando tensioni sociali sempre più gravi, blocchi autostradali e violenze contro i cittadini e le proprietà. Anche perché, in particolare in Italia, l’instabilità politica e la gestione approssimativa della cosa pubblica sono state affiancate da gravi episodi di corruzione, al vaglio delle autorità. Se si fa poi una veloce valutazione di come si svolgono certi avvenimenti nel mondo, il quadro non è incoraggiante, ed è anche qui legato all’inefficienza delle classi politiche dei vari Paesi. Si salvano Inghilterra e Israele.
Continua poi a peggiorare la questione vaccini. È di domenica 18 aprile la notizia che Pfizer ha graziosamente aumentato da 12 a 20 euro il prezzo del suo vaccino. E chi lo annuncia la giustifica col gioco del mercato, cioè “con una domanda alta, il prezzo aumenta”. Aggiungo: non importa se nei Paesi poveri la gente muore, e se le economie peggiorano.
Ma come si permette ad una organizzazione, pubblica o privata che sia, di fare dei contratti, non rispettare le consegne, vendere con intermediari al di fuori dei contratti, di ricattare l’Umanità intera? L’unica risposta è che i governi o sono degli incapaci o sono corrotti.
E se e vero che, come dice l’AD della Pfizer, dovremo ancora vaccinarci per almeno due anni, la situazione ci vede terribilmente perdenti o, come è auspicabile, obbligati a produrci i vaccini. Ma più di tutto, dopo questa pandemia ce ne può essere una altra, occorre essere pronti per la prossima emergenza sanitaria. Sarebbe omissione grave non occuparsi di questa evenienza. La stampa di alcuni Paesi parla di progetti in corso a tale scopo; altra stampa invece conclude che non si riuscirà a produrre vaccini entro l’anno, che quindi non ne vale la pena (!). Ci si rende conto allora che si dice tutto e il suo contrario, senza alcun senso di responsabilità. I morti, la povertà e la brutta vita che abbiamo dovuto vivere non contano nulla e non meritano che si faccia un programma, che si prepari un progetto per difenderci in futuro. Staremo a vedere come si muovono, i nostri responsabili. E prenderemo le nostre decisioni, al più tardi alle prossime elezioni. Il capitolo della Organizzazione mondiale della sanità è altrettanto inquietante. L’OMS è finanziata per il 20 % dai diversi Stati, ma di fatto è sostenuta in gran parte dalla Cina e dal miliardario privato Bill Gates. Il che di per sé non dà nessuna sicurezza di rispetto della missione ufficiale dell’OMS, che è quella di sorvegliare la situazione sanitaria nel pianeta, dare delle linee guida ai Paesi per la preparazione e l’aggiornamento dei loro piani pandemici. In poche parole, in essi si chiede di avere sempre le scorte adeguate di materiale sanitario, posti negli ospedali e personale qualificato pronto ad intervenire in caso di pandemia.
Bill Gates è un privato, condizione poco compatibile con una missione pubblica internazionale così importante. La Cina è la Cina, Paese che, già poco democratico, si sta impadronendo del mondo economico con metodi discutibili. E i risultati si vedono. Uscirà in maggio un libro sulle inadempienze dell’OMS, sui tentativi di nasconderle, ed è in corso una azione legale contro un direttore aggiunto per aver contravvenuto ai suoi doveri. Ne parla tutto il mondo.
Il ritardato avviso della pandemia a Wuhan, seguito dal ritardo del comunicato dell’OMS, messi assieme, hanno creato un ulteriore ritardo di oltre due mesi. E anche questo è costato molte vite umane. E nessuno protesta. Da molte parti si spera in una prossima ristrutturazione di questo ente internazionale, ad oggi non solo costoso e inefficiente, ma anche pericoloso.
Anche il gioco al massacro delle riaperture senza dei protocolli precisi fa pensare che si sottovaluti il pericolo di ricadute nel profondo della pandemia. Non si dovrebbe riaprire senza delle regole razionali di prevenzione dei contagi, regole che vanno fatte rispettare rigorosamente dalle autorità. Se si richiude anche solo un mese per l’economia sarà un disastro. Manca la mano autorevole dei responsabili politici e sanitari (ho sentito dire in Ticino che si vogliono premiare i cittadini per la loro pazienza negli ultimi mesi… ma si può!?).
La considerazione di fondo è che, passando dalla analisi della situazione svizzera, la maldestra gestione della produzione e della distribuzione dei vaccini, la tolleranza dimostrata verso le inadempienze dell’OMS e il gioco irresponsabile delle aperture e chiusure, sia venuta meno in tanti decenni senza guerre o vere crisi la mentalità giusta per governare. Il cittadino è solo, guidato a tratti, senza strategie fondamentali. I politici pensano al prossimo mandato: mancano le competenze, ma più di tutto vivono in uno stato di quiescenza imperdonabile.
* imprenditore