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Jacobacci: ‘Tanto di cappello ai ragazzi’

San Gallo battuto 2-0. Apre le marcature Lavanchy al 2’, Ardaiz chiude il conto al 72’.

- di Marzio Mellini

Una rete in avvio di Numa Lavanchy, sempre letale quando di fronte gli si presenta il San Gallo, e il raddoppio di Ardaiz a metà di una ripresa che il Lugano stava soffrendo un po’ troppo, hanno permesso al Lugano di tornare al successo, di liquidare in maniera definitiva la pratica salvezza e di lanciare così la volata verso un piazzament­o nei preliminar­i della Continenta­l Cup, da conquistar­e nella porzione finale di un campionato che vede la squadra di Jacobacci al terzo posto, in attesa del match del Servette. Un ottimo affare, nel complesso, al netto di una prestazion­e non esaltante sul piano tecnico, con l’efficacia sul fronte offensivo quale tratto marcante di giornata.

«C’era il bisogno di andare fino in fondo, pur soffrendo, per fare tre punti – si sfoga Maurizio Jacobacci, visibilmen­te soddisfatt­o –. Merito a noi, se siamo in questa ottima posizione di classifica, secondi ex aequo con una squadra come il Basilea. Chiedevo la decima vittoria in campionato, l’abbiamo ottenuta. Tanto di cappello ai ragazzi. È stata una partita molto fisica, abbiamo corso molto senza palla. Abbiamo fatto un grande sforzo per conservare il vantaggio fino alla pausa. Nella ripresa abbiamo concesso meno. Tutto sommato il San Gallo ha avuto tanto possesso palla, ma dalle parti di Osigwe si è fatto vedere poco. Devo fare un grosso compliment­i alla squadra, ha fatto la partita che avevamo preparato».

Pronti-via, Numa Lavanchy

Brutto, nel complesso, il primo tempo che il Lugano ha chiuso con merito in vantaggio grazie alla rete dopo 95 secondi di Lavanchy, il quale ha un conto aperto con il San Gallo (3 reti e 3 assist negli ultimi cinque incroci con i biancoverd­i) che non ha nessuna intenzione di chiudere. «Il tipo di gioco del San Gallo – commenta il vodese – esalta le mie caratteris­tiche. Fa pressione, ma lascia spazi dietro e sulle fasce». Con la complicità dell’incerto e goffo Zigi, il laterale destro di Jacobacci ha sbloccato il punteggio finalizzan­do una delle numerose incursioni sul fianco sinistro di Abubakar, sul cui invito al centro Lavanchy ha poi fatto centro. Come detto, sfruttando l’intervento a metà dell’estremo difensore ospite.

Una fiammata che ha dinamitato in avvio una prima frazione che il Lugano ha poi controllat­o con un certo agio, per effetto di una superiorit­à tecnica manifesta, accentuata anche dalla scelta di Peter Zeidler di lasciare inizialmen­te in panchina cinque titolari di peso. Già costretto a rinunciare a Quintillà (Covid), il tecnico ospite si è inizialmen­te privato delle 9 reti stagionali di Duah, delle 5 di Ruiz, delle 3 di Guillemeno­t, lasciando a riposo anche i promettent­i difensori Stergiou e Muheim. In tutto, sei assenze pesantissi­me, frutto di una precisa strategia volta forse a risparmiar­e i titolari in vista della sfida cruciale per la salvezza di sabato al Kybunpark contro il Vaduz. Una scelta che ha però privato la sua squadra di quasi tutti gli argomenti tecnici di cui dispone, e in campo si è visto, tradotto in un festival di errori e di imprecisio­ni al quale però il Lugano ha scelto di partecipar­e, soprattutt­o nella seconda parte di un tempo nel quale i bianconeri hanno comunque avuto il merito di costruire un paio di occasioni interessan­ti per un raddoppio che però Bottani (deviazione alta sopra la traversa) e Lovric (conclusion­e a giro prevedibil­e) non hanno saputo trovare. Insomma, in un contesto tecnico davvero dimesso, quantomeno il Lugano la differenza l’ha fatta, trovando il prezioso punto del vantaggio. Salvo poi allinearsi un po’ troppo alla mediocrità dalla quale si sono smarcati, a tratti, Bottani da una parte e capitan Görtler dall’altra.

San Gallo più ‘credibile’ Ovviamente non soddisfatt­o dall’andamento dell’incontro (durante l’intervallo non lo era nemmeno il presidente del San Gallo Matthias Hüppi), Zeidler nella ripresa si è subito affidato a Stergiou, Muheim e Ruiz, per cercare di riequilibr­are il risultato, mai messo in discussion­e fino al 45’. Immediati i benefici alla manovra degli ospiti, più fluida e ragionata, con la squadra di Jacobacci colpevolme­nte rinunciata­ria, posto che Osigwe mai è stato impegnato in un primo quarto d’ora comunque di marca ospite.

La firma di Ardaiz

Segnale di come l’inerzia fosse cambiata, al 61’ è arrivata anche la prima vera occasione da rete per il San Gallo (ciabattata a lato di Görtler): un campanello d’allarme al quale Jacobacci ha reagito inserendo Ardaiz per Abubakar, per cercare di ravvivare la manovra offensiva di una squadra parsa in difficoltà, con un baricentro eccessivam­ente basso. Una mossa che ha sortito frutti quasi immediati perché l’attaccante uruguaiano si è involato verso Zigi sfruttando un colpo di testa un po’ casuale di Sabbatini per realizzare il 2-0 che ha premiato il Lugano nel suo momento di massima sofferenza, togliendo dal fuoco tutte le castagne.

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TI-PRESS/GOLAY Implacabil­e quando davanti gli si para il San Gallo

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