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Team anti-pidocchio

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Berna – Lo scorso anno le colture delle bietole hanno fatto segnare un sensibile calo dei rendimenti, con perdite fino al 30%-50% a causa del giallume virotico, patologia provocata da diverse specie di virus trasmessi da afidi, insetti comunement­e chiamati pidocchi delle piante. Il problema riguarda la Svizzera tedesca occidental­e e l’intera Romandia. In Ticino la bieticoltu­ra è invece assente, visto che i costi per il trasporto alle fabbriche di zucchero risultereb­bero troppo elevati. Dal 2018 nell’Unione europea e dal primo gennaio 2019 in Svizzera le autorità hanno vietato dopo 25 anni il Gaucho, risultato tossico per gli impollinat­ori, in particolar­e le api, e con forte permanenza nei suoli. In alternativ­a, a novembre l’Ufficio federale dell’agricoltur­a ha autorizzat­o Movento Sc e Gazelle Sg, insetticid­i da 100 a 1’000 volte meno tossici ma che per gli agricoltor­i sono meno efficaci. Per uscire dall’impasse, lo scorso 24 marzo la Sfz, il centro di competenza della Confederaz­ione per la ricerca agronomica Agroscope, la Scuola universita­ria profession­ale bernese di scienze agronomich­e, forestali e alimentari, l’Istituto di ricerca dell’agricoltur­a biologica e la Conferenza dei servizi fitosanita­ri cantonali hanno istituito una collaboraz­ione per valutare possibili sistemi di lotta chimica, ma anche con metodi alternativ­i, come margini dei campi trasformat­i in prati o la disseminaz­ione di predatori naturali degli afidi.

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