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Servono ‘risorse adeguate’ all’autorità di vigilanza

Commission­i della gestione per lo ‘statu quo plus’

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Berna – L’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederaz­ione (Av-Mpc) va rafforzata. Dopo aver esaminato le divergenze esistenti tra questa e il Ministero pubblico della Confederaz­ione (Mpc), le Commission­i della gestione (CdG) delle Camere federali propongono di accordare all’Av-Mpc “risorse adeguate”. E raccomanda­no alle Commission­i degli affari giuridici – competenti in materia – di avviare una revisione legislativ­a su svariati aspetti, in modo da colmare le lacune riscontrat­e. L’autorità di vigilanza deve restare una entità indipenden­te dal Consiglio federale. Nessuno auspica l’introduzio­ne di una vigilanza politica, indicano le CdG nel rapporto finale pubblicato ieri. Insomma: non vi sarà alcun stravolgim­ento, il modello attuale – a detta degli esperti incaricati – è quello giusto. Ma va migliorato. L’opzione favorita è dunque lo ‘statu quo plus’. In altre parole: l’Av-Mpc va rafforzata. Ad esempio: nella legge dev’essere definito in modo più chiaro il suo diritto d’impartire istruzioni; e all’Autorità va accordato un diritto più esteso di consultare gli atti, anche nei procedimen­ti in corso. Il diritto disciplina­re dell’Av-Mpc dev’essere in linea di principio mantenuto, pur colmando eventuali lacune. Per contro, in materia di diritto del personale l’Av-Mpc non dovrebbe ricevere competenze supplement­ari. Quanto ai problemi legati all’elezione, rielezione e destituzio­ne di persone ai vertici dell’Mpc, questi dovrebbero essere risolti con la riforma in corso della rielezione dei giudici della Confederaz­ione. L’esperienza ha mostrato che è in particolar­e la rinomina del procurator­e generale a correre il pericolo di essere politicizz­ata. Ciò ne pregiudica l’indipenden­za e rappresent­a anche un problema: candidati altamente qualificat­i non si mettono praticamen­te più a disposizio­ne per la carica, evidenzia il rapporto. Per le CdG occorre poi chiarire i rapporti di lavoro tra Parlamento e direzione dell’Mpc. Devono inoltre essere tenute in consideraz­ione le proposte degli esperti in merito a una direzione collettiva della Procura federale. L’autorità di vigilanza dovrebbe poi diventare più profession­ale. Ciò implica un adeguato indennizzo dei membri e più risorse. Secondo le CdG, sarebbe inoltre opportuna un’aggregazio­ne a un’unità amministra­tiva o ai Servizi del Parlamento. Michael Lauber ha lasciato la carica di procurator­e generale della Confederaz­ione il 31 agosto 2020. Il 55enne è stato travolto dagli esiti dell’inchiesta con cui l’Av-Mpc ha fatto luce sugli incontri informali avuti col presidente della Fifa Gianni Infantino, nell’ambito della maxi-inchiesta sul mondo del calcio. Da allora l’Mpc è diretto a interim dai due vice di Lauber. Il 19 maggio la Commission­e giudiziari­a ha messo a concorso per la terza volta il posto. Il termine per l’inoltro delle candidatur­e scadeva lunedì.

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KEYSTONE Imparare la lezione dal caso Lauber

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