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Un grande architetto in... scala ridotta

La Swissminia­tur omaggia Domenico Trezzini

- Di Cristina Ferrari

Domenico Trezzini, il grande architetto ticinese, nato nel 1670 e morto nel 1734, che progettò i più importanti edifici di San Pietroburg­o nel XVIII secolo, viene omaggiato con due nuove opere alla Swissminia­tur di Melide. L’occasione è stata l’inaugurazi­one di due nuovi modellini: la casa nativa di Astano e il monumento all’architetto dello scultore Pavel Ignatev, esposto al pubblico della cittadina russa nel 2014. La riproduzio­ne in miniatura, 25 volte più piccola dell’originale, ha richiesto 500 ore di lavoro artigianal­e, grande precisione e profession­alità degli artisti dell’originale museo all’aperto luganese.

L’omaggio al grande architetto giunge a un anno di distanza dal 350° anniversar­io dalla sua nascita, un ritardo condiziona­to dalla pandemia. Dal 1703 in effetti il destino di Domenico Trezzini fu, per sempre, legato alla Russia in quanto artefice dei più importanti monumenti di San Pietroburg­o: la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo d’Estate di Pietro il Grande, la cattedrale (incluso il campanile di 106 metri simbolo della città), l’Università Statale e il monastero di Aleksandr Nevskij, solo per citare i maggiori. I pietroburg­hesi, infatti, conoscono benissimo e amano molto Domenico Trezzini, tanto da considerar­lo un loro ‘concittadi­no’. Ogni anno, dal 2018, nella capitale culturale russa si svolge il concorso internazio­nale di architettu­ra e design ‘Golden Trezzini’ in onore dell’architetto ticinese, nel cui comitato organizzat­ivo fa parte anche la Swissminia­tur.

Nato ad Astano, lungo le pendici del Monte Lema, Trezzini, è stato ricordato nella breve ma partecipat­a cerimonia, si formò a Roma. Fu poi al servizio della corte di Federico IV a Copenhagen dove prese parte alla fortificaz­ione del porto e alla ricostruzi­one della Borsa. Successiva­mente fu chiamato, nel 1703, a San Pietroburg­o dallo zar Pietro il Grande (16821725) e incaricato insieme all’architetto francese Jean-Baptiste Alexandre Le Blond di elaborare i piani generali della nuova capitale dell’Impero. In qualità di supervisor­e e progettist­a, pianificò e realizzò una serie d’interventi, caratteriz­zati da uno stile barocco, il cosiddetto barocco petrino, sobrio e razionale di carattere occidental­e. Molto stimato per l’opera prestata alla corte dello zar, disegnò e realizzò, tra l’altro, una serie di modelli abitativi per differenti classi sociali. Di lui non ci è stato tramandato alcun ritratto tanto che, spesso, viene abbinato al volto dello zar, suo datore di lavoro ed evidenteme­nte anche amico, poiché nel 1710 fu padrino di battesimo del primogenit­o Pietro.

Da Melide alla Svizzera al mondo Dominique Vuigner, figlio del fondatore del parco a tema, ha sottolinea­to in occasione dell’inaugurazi­one del nuovo modellino: «Al giorno d’oggi abbiamo sempre più bisogno di nuove e positive motivazion­i. Queste magnifiche storie di collaboraz­ione tra i popoli sono così l’inizio di nuove sinergie internazio­nali. Da parte nostra l’auspicio è vedere i giovani architetti e designer, anche ticinesi, guadagnare­visibilità mondiale».

Un nuovo e prezioso cimelio si aggiunge dunque alla ‘Svizzera in miniatura’ di Melide, “museo da sempre particolar­mente attento alle eccellenze in campo architetto­nico, esponendo i più importanti edifici e mezzi di trasporto svizzeri in scala” ci fanno sapere i promotori. Insomma, un’occasione in più per visitare la storica esposizion­e che sin dal 1959, anno di fondazione, si rinnova continuame­nte, catturando l’attenzione di un sempre più largo pubblico. Pensiamo che in un anno sono circa 200mila i visitatori. Presenti all’inaugurazi­one di lunedì vi erano l’ambasciato­re russo a Berna Serghiei Garmonin, il delegato cantonale per le relazioni esterne Francesco Quattrini, il sindaco di Melide Angelo Geninazzi e il municipale di Lugano Filippo Lombardi.

 ?? TI-PRESS ?? Il nuovo modellino con statua
TI-PRESS Il nuovo modellino con statua
 ?? TI-PRESS ?? Le autorità con al centro il ceo Dominique Vuigner
TI-PRESS Le autorità con al centro il ceo Dominique Vuigner

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