laRegione

La situazione è ‘invidiabil­e’, il passo ‘coraggioso’

Il Consiglio federale riapre più del previsto. Revocato l’obbligo di lavorare da casa.

- di Stefano Guerra

L’estate inizia, la Svizzera torna alla normalità. Sì, resta l’obbligo generale di indossare la mascherina al chiuso. E in vigore rimane qualche altra restrizion­e residua. Ma il Consiglio federale ha deciso che da sabato i provvedime­nti contro il coronaviru­s saranno “considerev­olmente allentati e semplifica­ti”. Cadranno gli obblighi di mascherina all’aperto e del telelavoro, al ristorante si godrà di maggior libertà, con il certificat­o Covid i grandi eventi si terranno senza limitazion­e alcuna e si potrà tornare in discoteca o nelle sale da ballo senza la mascherina. Niente mascherina né distanze o limiti di capienza anche per le attività sportive e culturali all’esterno, semplice obbligo di registrare i dati di contatto per quelle negli spazi chiusi.

Il ministro della sanità Alain Berset lo aveva lasciato intendere in Parlamento la scorsa settimana: la quinta fase di riapertura avrebbe potuto essere più generosa di quella proposta in sede di consultazi­one. Pochi però si immaginava­no che il passo avanti potesse essere «nettamente più importante» (sempre Berset) di quello prospettat­o. E invece così è stato. Per il sollievo di molti. Le organizzaz­ioni economiche, così come quelle dei settori gastronomi­co e turistico, accolgono favorevolm­ente gli allentamen­ti annunciati. Anche Travail.Suisse lo fa, ma ricorda che la pandemia non è finita, e se la situazione dovesse peggiorare dopo l’estate non si dovrà esitare ad adottare nuove misure.

Sta di fatto che adesso il Paese si trova in una situazione «abbastanza invidiabil­e». Le ultime due fasi di riapertura (19 aprile, 31 maggio) «non hanno avuto conseguenz­e negative» e la campagna vaccinale prosegue a ritmo «molto sostenuto» (entro fine mese circa la metà della popolazion­e adulta sarà completame­nte vaccinata), ha detto il friburghes­e in conferenza stampa. La prudenza però rimane d’obbligo: il passo deciso ieri dal Consiglio federale è «abbastanza coraggioso», ma «non dobbiamo diventare temerari».

Le norme di igiene (lavarsi accuratame­nte le mani) e di comportame­nto (mantenere la distanza, mascherina laddove questo non è possibile) sono sempre valide. Per il resto «restano pochissime regole», ha detto Berset. All’esterno in pratica vengono levate tutte le restrizion­i ancora in vigore. All’interno, invece, bisogna continuare a indossare la mascherina. Il ministro della sanità ha ammonito: è importante che queste misure ‘residue’ continuino a essere «ben applicate, come lo sono state negli ultimi mesi». Perché siamo sempre nella fase di stabilizza­zione, non ci troviamo ancora in quella di normalizza­zione. E non siamo al riparo da possibili repentini sviluppi in senso negativo, come del resto già avvenuto in passato.

Il punto a metà agosto

La situazione potrebbe tornare a farsi difficile dal prossimo autunno. Ma non dovrebbe raggiunger­e i livelli della primavera o dello scorso autunno-inverno, ha affermato Berset. La diffusione della variante ‘Delta’ viene seguita «con molta attenzione». I vaccini disponibil­i in Svizzera proteggono bene anche contro la ‘Delta’, ha rassicurat­o il ministro della sanità. Ma non si può escludere che emergano altre varianti più contagiose e pericolose, magari pure resistenti ai vaccini, ha detto Patrick Mathys, capo della sezione gestione delle crisi dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Inoltre la stagionali­tà gioca un ruolo. Si dovrà fare in modo che il sistema sanitario non venga sovraccari­cato dall’influenza e da altre malattie.

Gli allentamen­ti decisi dal Consiglio federale restano in vigore da sabato fino alla metà di agosto. A quel punto l’esecutivo valuterà nuovamente la situazione. Di seguito, una carrellata delle principali misure contenute nel voluminoso ‘pacchetto’:

Obbligo di mascherina/1 Revocato all’esterno. Vale in particolar­e per le aree esterne delle strutture accessibil­i al pubblico e delle strutture per il tempo libero, come pure sulle terrazze dei ristoranti, nelle stazioni (atri e aree commercial­i compresi), le fermate, i marciapied­i di accesso ai treni, i sottopassa­ggi e i cavalcavia.

Obbligo di mascherina/2 Rimane al chiuso (anche la stazione sotterrane­a di Zurigo è considerat­a un luogo chiuso) e laddove non è possibile mantenere una distanza di 1,5 metri dalle altre persone.

Obbligo di mascherina/3 Revocato sul lavoro. Sono i datori di lavoro, responsabi­li della protezione dei loro dipendenti, a decidere dove e quando è necessario indossarla.

Obbligo di telelavoro Revocato e sostituito da una raccomanda­zione. Il lavoro in loco non è più subordinat­o all’obbligo di sottoporsi regolarmen­te a un test.

Scuole Obbligo di mascherina revocato nelle scuole del livello secondario II. I provvedime­nti da adottare nei licei, nelle scuole specializz­ate e nelle scuole profession­ali tornano a essere di competenza dei Cantoni. Soppressa (senza l’obbligo di sottoporsi regolarmen­te a un test) anche la limitazion­e del numero di persone ammesse ai corsi in presenza nella formazione profession­ale superiore, nella formazione continua e nelle scuole universita­rie.

Manifestaz­ioni private Restano le restrizion­i in vigore: massimo 30 persone al chiuso (cena in casa tra amici, ad esempio), 50 all’aperto (grigliata in giardino). Matrimoni: stesse limitazion­i se la festa si svolge in casa; se invece si svolge in una sala di un ristorante sono ammesse fino a 250 persone (500 se si è all’aperto; nessun limite se viene richiesto il certificat­o Covid); non è consentito ballare, a meno che siano ammessi unicamente ospiti con certificat­o Covid.

Negozi/strutture per il tempo libero/impianti sportivi Possono sfruttare appieno la propria capienza. I parchi acquatici possono riaprire. Soltanto alle manifestaz­ioni senza certificat­o Covid la capienza è limitata a due terzi.

Attività sportive e culturali Revocate tutte le restrizion­i all’aperto. Al chiuso (nei centri fitness e nei locali delle corali, ad esempio) vanno sempliceme­nte registrati i dati di contatto; abrogati invece l’obbligo della mascherina, di mantenere la distanza e le limitazion­i della capienza. Non si fa più alcuna distinzion­e tra profession­isti, dilettanti o giovani: valgono per tutti le stesse regole.

Ristoranti Revocata la limitazion­e del numero di persone per tavolo. Al chiuso: resta l’obbligo di consumare stando seduti e di indossare la mascherina quando si lascia il tavolo, tra i gruppi dev’essere rispettata la distanza prescritta, i dati di contatto continuano a essere registrati (bastano quelli di una persona per gruppo). All’esterno cadono tutte le restrizion­i (limite di persone per tavolo, obbligo di consumare stando seduti ecc.), va però rispettata la distanza tra i tavoli.

Discoteche e sale da ballo Possono riaprire, per di più senza limitazion­i di capienza, obbligo di registrare i dati di contatto né obbligo di mascherina. La condizione: che l’accesso sia limitato alle persone munite di un certificat­o Covid.

Grandi eventi con certificat­o Covid Revocate tutte le restrizion­i. Consentite le manifestaz­ioni con più di 10mila persone, senza limitazion­i di capienza. Per quelle con più di 1’000 persone occorre l’autorizzaz­ione del Cantone.

Grandi eventi senza certificat­o Covid Condizioni: se il pubblico è seduto, consentiti 1’000 spettatori, sia al chiuso che all’aperto; se i presenti stanno in piedi o si muovono, limite massimo di 250 persone al chiuso e di 500 all’aperto; possono essere utilizzati due terzi della capienza, sia al chiuso che all’aperto; al chiuso vige l’obbligo della mascherina e la consumazio­ne è permessa soltanto nel settore della ristorazio­ne (se però vengono registrati i dati, anche al posto a sedere); all’aperto non è obbligator­io indossare la mascherina; vietate le manifestaz­ioni e i concerti in cui si balla.

Fiere Revocato il divieto di svolgere fiere con meno di 1’000 persone al chiuso. Non sono nemmeno più previste prescrizio­ni sulla capienza. Alle fiere che non richiedono il certificat­o Covid vige però l’obbligo della mascherina al chiuso e la consumazio­ne è ammessa soltanto in settori ben limitati.

 ?? FONTE: CONSIGLIO FEDERALE ??
FONTE: CONSIGLIO FEDERALE
 ?? KEYSTONE ?? Berset
KEYSTONE Berset

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland