laRegione

Corazzata sì, inaffondab­ile no

La Francia, avversario della Svizzera lunedì a Bucarest fa paura, ma deve ancora carburare

- Di Julien Oberholzer/Ats

La Francia che la Svizzera si troverà di fronte lunedì a Bucarest negli ottavi di finale è indubbiame­nte una corazzata, che in questa rassegna continenta­le non ha però ancora trovato la sua velocità di crociera e solo a tratti ha espresso tutta la sua potenza di fuoco. Le tre partite del girone F che l’hanno vista battere 1-0 la Germania all’esordio (grazie a un autogol di Hummels) e pareggiare contro Ungheria (1-1 con rete di Griezmann) e Portogallo (2-2, doppietta del redivivo Benzema, uno su rigore), chiudendo con 5 punti al comando di quello che era considerat­o (e tale si è rivelato) il gruppo “della morte” di questo Europeo, hanno confermato alcune certezze della squadra di Didier Deschamps, ma anche lasciato alcuni punti interrogat­ivi, come hanno sottolinea­to anche i quotidiani sportivi transalpin­i e in particolar­e l’Équipe.

Il selezionat­ore dei Galletti lungo la prima parte del cammino itinerante dei suoi, non ha mai riproposto la stessa formazione iniziale, operando diversi cambiament­i sia per scelta, sia per necessità. Modifiche non solo di interpreti ma anche del modulo, con in particolar­e Griezmann che ha giostrato sia alle spalle dei due attaccanti Mbappé e Benzema, sia sulla stessa linea di questi ultimi. E questo seguendo uno stile di gioco che potremmo a sua volta definire ibrido, a tratti improntato sul possesso palla e sulla costruzion­e del gioco da dietro, a tratti su ripartenze fulminee e lanci per il rapidissim­o numero 10. Una doppia identità che se da un lato può apparire una debolezza, dall’altro denota una versatilit­à utile per adattarsi a più situazioni di gioco e avversari, tanto che alla fine, seppur senza convincere appieno ma pure senza dar fondo a tutti i loro mezzi ed energie, i Bleus l’obiettivo di vincere il proprio girone l’hanno raggiunto.

Il portiere: Lloris (quasi) sempre

una sicurezza

Hugo Lloris tra i pali è intoccabil­e tanto per il suo selezionat­ore e il resto della squadra, quanto per tifosi e giornalist­i francesi. Considerat­o come l’uomo delle grandi parate, fin qui il 34enne del Tottenham (che mercoledì ha festeggiat­o la 128esima selezione con la maglia della Francia) non ha dovuto (o potuto) attingere a tutto il suo talento e anzi, contro il Portogallo ha rischiato di farsi espellere e saltare così l’ottavo di finale per l’uscita scomposta su Danilo Pereira che ha portato al primo rigore.

La difesa: centro solido, esterni ballerini Riassumend­o quanto offerto fin qui dal reparto arretrato francese, si può dire che la coppia centrale formata da Varane e Kimpembe ha convinto in particolar­e per la sua complement­arità, con il primo perfetto nelle chiusure e il secondo più portato ai duelli, posto che entrambi sono piuttosto polivalent­i e bravi nel gioco aereo. Per contro, meno convincent­e (e fortunata) la Francia è stata sugli esterni, come dimostra il fatto che nel finale del match di mercoledì Deschamps ha riciclato terzino il centrocamp­ista della Juventus Rabiot, preferendo lasciare a riposo il titolare destro Pavard, colpito duramente alla testa nell’esordio con la Germania (il suo sostituto Koundé, a sua volta di mestiere centrale, non ha del tutto convinto). Problemi anche a sinistra, dove un fastidio a un ginocchio condiziona la scelta numero uno Lucas Hernandez e il suo omonimo Digne si è a sua volta infortunat­o e contro Cristiano Ronaldo e compagni è stato costretto a gettare la spugna appena 7 minuti dopo il suo ingresso in campo.

Il centrocamp­o: Pogba accende (e spegne) il gioco

L’uomo chiave in mezzo al campo è indubbiame­nte Paul Pogba, non sempre continuo nelle sue prestazion­i sull’arco dei 90 minuti ma capace di accendere improvvisa­mente il suo talento e con esso il gioco della Francia. A differenza di quanto riesce a fare con il suo club, il Manchester United, in Nazionale il 28enne originario della Guinea appare il vero leader della squadra, che motiva e trascina. Più propenso a giocare in verticale e a proporsi in avanti che a difendere, ha nel “mastino” Kanté il compagno di reparto perfetto, anche se quest’ultimo non è ancora riuscito a proporsi con l’intensità che lo ha reso famoso e che ha messo in mostra nella cavalcata del Chelsea verso la conquista della Champions League. Nel ruolo di gregario (e per certi versi “tappabuchi”) come terzo elemento della mediana transalpin­a, Rabiot ha fin qui convinto più di Tolisso, anche se la staffetta tra i due sembra destinata a continuare.

L’attacco: infernale, ma da registrare Ora che ha ritrovato la potenza, il carisma e l’istinto del gol da attaccante puro di Benzema, il reparto offensivo della Francia è forse il più completo e devastante non solo d’Europa, del mondo se si pensa che è completato dalla velocità, la tecnica e l’esplosivit­à di Mbappé, a cui si aggiungono la visione di gioco e la versatilit­à di Griezmann. Premesse che un po’ stridono con i “soli” quattro gol realizzati fin qui (ben 7 nazionali hanno fatto meglio), oltretutto uno su autorete e uno su rigore. L’impression­e è che sia però solo una questione di tempo – comprensib­ile anche alla luce della lunga assenza dalla Nazionale di Benzema – prima che il meccanismo infernale cominci a girare alla perfezione. La speranza (per la Svizzera) è che ci voglia ancora almeno una partita.

 ?? KEYSTONE ?? A Euro 2020 il vero Kylian Mbappé non si è ancora visto
KEYSTONE A Euro 2020 il vero Kylian Mbappé non si è ancora visto
 ?? KEYSTONE ?? Hugo Lloris, titolare inamovibil­e da 128 partite
KEYSTONE Hugo Lloris, titolare inamovibil­e da 128 partite
 ?? KEYSTONE ?? Paul Pogba, per fermarlo ogni mezzo è lecito
KEYSTONE Paul Pogba, per fermarlo ogni mezzo è lecito

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